
(AGENPARL) – Thu 31 July 2025 “Esprimiamo forti perplessità riguardo all’attribuzione di crediti aggiuntivi, fino a un massimo di 100, per la patente a crediti, secondo i criteri indicati nella nota 288/2025″. Lo fanno sapere Roberto Plini e Gennaro Scognamiglio, rispettivamente presidente di ValItalia PMI e Ob Italia.
“Questa misura rischia di trasformarsi in una ‘concessione all’italiana’, in cui la continua rincorsa alle certificazioni finisce per sovrapporsi alla reale tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro. Così facendo si rischia di diluire il rigore della norma madre, favorendo indiscriminatamente chi ottiene la certificazione come un semplice ‘bollino’, senza considerare la reale osservanza delle norme di sicurezza: un approccio che, paradossalmente, potrebbe penalizzare proprio la sicurezza nei cantieri.
Prima di introdurre modifiche alla patente a punti – spiegano – bisognerebbe garantire che la normativa attuale entri realmente a regime e produca gli effetti desiderati sulla sicurezza”.
“L’incremento di punti extra rischia di indebolire l’efficacia complessiva dello strumento normativo che, invece, andrebbe calibrato su risultati e comportamenti concreti. La ‘maglia larga’ a volte consenta di superare ostacoli burocratici senza una verifica approfondita del reale completamento di attività formative o preventive. Questo tipo di attribuzione rischia di diventare un semplice ‘timbro’ più che un riconoscimento concreto di effettive azioni mirate a migliorare la sicurezza.
Invitano il Ministero del Lavoro e la politica tutta, a “riflettere sulla necessità di migliorare la patente a punti nella sua versione originale, prima di pensare a facilitazioni che potrebbero rivelarsi, a conti fatti, concessioni poco efficaci e potenzialmente dannose per la vera sicurezza nei luoghi di lavoro”, concludono Plini e Scognamiglio.