
(AGENPARL) – Tue 29 July 2025 *COMUNICATO STAMPA DEL 29 LUGLIO 2025*
Il punto di caduta nelle trattative sui dazi fra Stati Uniti e Unione
Europea è stato nettamente più contenuto del ventilato 30%, esattamente la
metà.
In assenza di indicazioni ufficiali precise, le interpretazioni ad oggi più
accreditate sostengono che i dazi del 15% verranno applicati in maniera
generalizzata e flat, assorbendo quelli esistenti: una differenza non da
poco in una trattativa che peraltro è ancora in corso per alcune tipologie
merceologiche. Per alcune di queste comunque i giochi sembrano chiusi in
negativo (acciaio e alluminio, 50%, così come gran parte dei materiali ma
anche dei prodotti finiti ) o in positivo (alcuni farmaci con dazio zero).
“Le trattative hanno contenuto il danno, ma sono state ben lontane
dall’eliminarlo – commenta la presidente di Confindustria Toscana Nord *Fabia
Romagnoli* -. Dazi al 15% sono comunque molto elevati e, sommati all’altra
grave criticità del rapporto euro/dollaro, compromettono fortemente la
competitività delle nostre imprese e rappresentano un fattore di freno per
l’economia mondiale, facendo lievitare i prezzi e alimentando l’inflazione.
Il 15% non è una vittoria perché il danno rimane, e anche pesante.
Indipendentemente dalle motivazioni per cui l’Unione Europea non ha
ottenuto di più, è ora indispensabile che venga fatto ogni sforzo per porre
le aziende in condizione di competere sui mercati internazionali. Sostegni
diretti ma anche un profondo ripensamento delle politiche europee e
nazionali che creino condizioni di contesto favorevoli alle imprese. Non ci
possiamo permettere, ora più che mai, indirizzi economici che creino
appesantimenti e zavorre.”
Per memoria, si riportano i dati relativi alle esportazioni dell’area
Lucca-Pistoia e Prato, già resi noti con nostro *precedente comunicato
*
Le esportazioni complessive dell’area Lucca-Pistoia-Prato verso gli USA
sfiorano nella media degli ultimi anni gli 800 milioni annui, pressoché
esclusivamente dovuti a prodotti manifatturieri e in progressiva crescita;
il mercato statunitense rappresenta il 7,6% del totale dell’export delle
tre province. Meno ingenti ma comunque significative anche le importazioni,
quantificabili in 180 milioni di euro annui (3,5% del totale), di cui l’85%
costituiti da prodotti manifatturieri.
I settori dell’area interessati alle esportazioni verso gli USA sono per il
20% macchinari e apparecchi, principalmente macchine per l’industria
cartaria e per il tessile (160 milioni euro nella media degli ultimi anni);
per questi prodotti il mercato statunitense vale il 50% del totale, ed è
quindi il primo per importanza. Un altro 20% di valori all’export è
rappresentato dai prodotti alimentari, e anche per questi gli USA sono il
primo mercato di riferimento con una quota del 30%. Gli USA sono il primo
mercato, con riferimento all’area di Confindustria Toscana Nord, anche per
il lapideo (quota del 40% del totale dell’export del settore) e le
calzature (quota del 20%). Secondo mercato invece per la farmaceutica e i
prodotti in metallo, con una quota, comunque rilevante, del 17%. E’ un caso
particolare invece il 16% recente della nautica e del ferrotranviario: si
tratta infatti di un valore che oscilla in maniera molto forte da un anno
all’altro a causa del tipo di prodotto. Inferiori ma comunque significative
le quote che riguardano altri settori, dal 9% degli articoli di
abbigliamento al 6% di tessuti e filati e al 4% del cartario.
La quota di export della provincia di *Lucca *verso gli Stati Uniti è pari
al 9,4% del valore totale delle esportazioni, con un ammontare di 525
milioni di euro. Alcuni settori comuni nel territorio lucchese hanno negli
Stati Uniti il proprio mercato principale: la meccanica per la carta,
attualmente a dazio zero; l’alimentare, oggi con dazi molto diversi da
prodotto a prodotto ma comunque piuttosto contenuti; il lapideo, per alcuni
prodotti a dazio zero e per altri con percentuali di poche unità.
Gli Usa rappresentano per *Pistoia *il 6,4% del totale esportazioni, per un
valore di 114 milioni di euro. Per tre settori importanti nel pistoiese –
alimentari, calzature e, con le specifiche del caso, macchinari e
apparecchi – il mercato statunitense rappresenta il primo sbocco
commerciale.
La quota di export della provincia di *Prato *indirizzata verso gli USA è
complessivamente del 4,9%, pari a meno di 160 milioni di euro. Alcuni
esempi di dazi su prodotti diffusi nell’industria pratese: i tessuti
cardati e pettinati a maggioranza lana sono già al 25% del valore; alcune
tipologie di capi di abbigliamento da donna sono già oggi al 14,9% e alcuni
accessori superano il 10%. Le macchine tessili che Prato esporta verso gli
USA, soprattutto per la produzione e il finissaggio dei tessuti non
tessuti, hanno oggi invece dazio zero o minimo.
Per contattare l’ufficio stampa:
In foto: la presidente Confindustria Toscana Nord Fabia Romagnoli
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