
(AGENPARL) – Mon 28 July 2025 Volley. Piccolotti (Avs): Pallavolista licenziata perché incinta. Troppe
donne ancora discriminate. Fatto gravissimo
Se questa notizia venisse confermata, sarebbe gravissima: Asja Cogliandro,
pallavolista di serie A, sarebbe stata licenziata dalla squadra di Perugia
dopo aver comunicato la sua gravidanza.
Lo scrive su Instagram Elisabetta Piccolotti di Avs.
Per un caso che sale agli onori delle cronache – prosegue la deputata
rossoverde – ce ne sono migliaia che passano sotto. In Italia diventare
madre significa spesso perdere il lavoro. In discipline sportive come
quelle della pallavolo femminile dove ancora la Federazione di riferimento
non ha riconosciuto il Professionismo e dove, nonostante il passo in avanti
dettato dal D.Lgs. 36/2021 e il riconoscimento dello status di lavoratrici
e lavoratori pure nell’ambito dilettantistico, solo poche sportivi sono
tutelati da un Accordo collettivo. Come nel Calcio femminile
professionistico e dilettantistico: dove grazie all’Accordo tra
FIGC-AIC-AIAC -e LND alle atlete e alle allenatrici viene riconosciuto il
diritto ad essere madri durante il periodo contrattuale senza perdere il
loro posto di lavoro.
Non solo sport. Non esiste ancora una tutela delle donne lavoratrici. Le
dimissioni in bianco esistono ancora, il part-time è spesso imposto e non
volontario, e il tasso di occupazione femminile resta tra i più bassi
d’Europa. Tutto questo avviene mentre il governo continua a non garantire
politiche concrete e strutturali per proteggere le lavoratrici. Manca un
sistema efficace di congedi parentali condivisi e sostenibili, mancano
incentivi reali alle aziende che scelgono di tutelare le madri lavoratrici,
mancano asili nido diffusi soprattutto al sud e mancano controlli seri
contro chi discrimina.
Il caso di Asja Cogliandro ci ricorda quanto ancora sia difficile in Italia
conciliare maternità e carriera, e quanto spesso la maternità venga
percepita come un ostacolo, un problema, invece che un momento da tutelare
e valorizzare. Serve una rivoluzione culturale e politica: perché nessuna
donna debba più scegliere tra diventare madre e restare – conclude
Piccolotti – nel mondo del lavoro.
Lo rende noto l’ufficio stampa – Roma, 28 luglio 2025