
L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato di ritenere possibile un incontro trilaterale con il presidente russo Vladimir Putin e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sottolineando che un tale vertice “avrebbe dovuto svolgersi tre mesi fa”.
Le parole di Trump, rilasciate ai giornalisti, alimentano speculazioni su una sua eventuale mediazione diplomatica nel conflitto tra Russia e Ucraina. Sebbene non abbia fornito dettagli su tempi o modalità, la sua affermazione riflette un ritorno alla retorica secondo cui la guerra avrebbe potuto – e dovuto – essere evitata attraverso negoziati diretti tra i leader.
Il contesto diplomatico: negoziati a Istanbul
Le parole dell’ex presidente arrivano pochi giorni dopo il terzo round di negoziati diretti russo-ucraini svoltosi il 23 luglio a Istanbul. Durante questi colloqui, i capi delegazione, Vladimir Medinsky per la Russia e Rustem Umerov per l’Ucraina, hanno tenuto un faccia a faccia prima dell’incontro plenario, durato circa 40 minuti.
Tra le proposte emerse:
- Scambi di prigionieri civili e militari tra le due parti.
- La creazione di tre gruppi di lavoro online per affrontare questioni politiche, militari e umanitarie.
- L’offerta da parte della Russia di restituire 3.000 salme di soldati ucraini.
- L’ipotesi di riprendere pause umanitarie lungo la linea del fronte, per consentire il recupero dei feriti e dei caduti.
Secondo Medinsky, resta da decidere la sede per i prossimi incontri, ma si è mostrato cauto sull’efficacia a lungo termine del processo.
Trump e la diplomazia alternativa
Trump ha spesso dichiarato che, se fosse stato in carica, la guerra in Ucraina “non sarebbe mai iniziata”. La sua ultima affermazione sulla possibilità di un summit trilaterale con Putin e Zelensky sembra rafforzare l’immagine che cerca di proiettare: quella di leader capace di negoziare accordi geopolitici complessi.
Tuttavia, resta da vedere quanto le sue parole possano concretizzarsi in un’iniziativa reale, soprattutto considerando le attuali tensioni tra Washington, Mosca e Kiev e il fatto che Trump non detiene attualmente alcuna posizione ufficiale nel governo.