
(AGENPARL) – Thu 24 July 2025 Employment Outlook 2025 dell’OCSE
Riusciremo a superare la crisi demografica?
Presentazione italiana al CNEL
24 luglio 2025
Si è svolta oggi al CNEL la presentazione dell’Employment Outlook 2025 dell’OCSE, documento dedicato alle dinamiche del mercato del lavoro e alle prospettive occupazionali. Si è così ristabilita la consuetudine di presentare anche in Italia, a Villa Lubin, i rapporti economici e sociali dell’OCSE, che si era interrotta da diversi anni e che permette di focalizzare l’attenzione sulle specificità relative al nostro Paese. L’evento rientra nel Protocollo d’intesa siglato tra CNEL e OCSE lo scorso giugno.
INTERVENTO DEL PRESIDENTE RENATO BRUNETTA
BRUNETTA, RIPRENDE LA TRADIZIONALE PRESENTAZIONE AL CNEL DEI RAPPORTI OCSE ECONOMICI E SOCIALI
“Riprende da oggi la tradizionale presentazione, presso il CNEL, dei Rapporti economici e sociali dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico. Il Protocollo d’intesa siglato tra CNEL e OCSE a giugno scorso ha dato il via a un programma organico finalizzato alla diffusione di analisi, dati e ricerche sui principali temi strategici per il futuro del Paese, anche al fine di promuovere il dibattito pubblico sugli standard internazionali e sulle migliori prassi, nonché favorire il dialogo sociale e la cooperazione interistituzionale”. Così il presidente del CNEL Renato Brunetta, alla presentazione italiana dell’Employment Outlook 2025 organizzata oggi a Villa Lubin.
CNEL-OCSE. BRUNETTA, CONFERMATI I LIVELLI RECORD DEL MERCATO DEL LAVORO ITALIANO
“Come per le anticipazioni sulle conclusioni della missione annuale del Fondo Monetario Internazionale (Article IV), che confermano un giudizio positivo sulle politiche economiche del Paese e sulla tenuta dei conti pubblici, anche l’Employment Outlook 2025 – dedicato alle dinamiche del mercato del lavoro e alle prospettive occupazionali – segnala i livelli record registrati dal mercato del lavoro italiano, con i più alti livelli di occupazione degli ultimi vent’anni e una disoccupazione che si attesta ai minimi storici”. È quanto ha evidenziato il presidente del CNEL Renato Brunetta, intervenendo alla presentazione italiana dell’Employment Outlook 2025.
CNEL-OCSE. BRUNETTA, INVECCHIAMENTO POPOLAZIONE FA AUMENTARE TASSO DI DIPENDENZA ANZIANI
“Il Rapporto OCSE presentato oggi – ha affermato il presidente Brunetta alla presentazione italiana dell’Employment Outlook 2025 – offre una ricca e approfondita panoramica sulla congiuntura internazionale, concentrando, in particolare, l’analisi e le indicazioni di policy sull’impatto dell’invecchiamento della popolazione sui mercati del lavoro e sulla crescita a livello globale. Nell’area OCSE le tendenze demografiche in atto rappresentano un fattore di rischio, perché il progressivo invecchiamento della popolazione fa aumentare in modo significativo il tasso di dipendenza degli anziani, cioè l’indicatore che esprime il rapporto tra gli over 65 e le persone in età lavorativa (15-64enni): si va dal 19% del 1980 al 52% stimato nel 2060. Ne consegue un rallentamento della crescita del PIL pro capite, con un calo – in mancanza di un significativo aumento della produttività – del 40% di qui al 2060”.
CNEL-OCSE. BRUNETTA, DINAMICHE DEMOGRAFICHE IMPATTANO SU PIL PRO CAPITE
“L’Italia – ha detto Brunetta – è uno dei paesi OCSE a subire il più grande contraccolpo demografico, con una diminuzione della popolazione in età lavorativa del 34% tra il 2023 e 2060. Sono 12 milioni di persone in meno. A fronte di un calo medio dell’area OCSE dell’8%. La riduzione del rapporto tra occupati e popolazione, stimata dall’OCSE di oltre 5 punti percentuali nel 2060, avrà conseguenze rilevanti sullo sviluppo economico e sul benessere del Paese. Senza interventi di politica economica e senza la crescita della produttività, l’OCSE prevede per l’Italia una flessione del PIL pro capite di quasi 0,5 punti percentuali all’anno. Nel 2060 si prevede un -22% rispetto a quello attuale”.
CNEL-OCSE. BRUNETTA, MOBILITARE LE RISORSE LAVORATIVE INUTILIZZATE
“Nell’Employment Outlook l’OCSE individua, in particolare, tre ambiti – ha sottolineato Brunetta – per contrastare gli effetti dell’invecchiamento della popolazione sulla crescita pro capite: ridurre il divario occupazionale tra uomini e donne, aumentare il tasso di occupazione degli anziani in buona salute e aumentare il tasso di immigrazione netta, facilitando l’integrazione dei migranti nel mercato del lavoro. Questo è un dato con importanti implicazioni di policy per il nostro Paese. Sulla base delle stime dell’Organizzazione, l’Italia riuscirebbe a bilanciare l’impatto negativo dell’invecchiamento della popolazione sul rallentamento della crescita del PIL pro capite mobilitando le risorse lavorative inutilizzate: riducendo il divario di genere, valorizzando i giovani, attivando i lavoratori anziani in buona salute e promuovendo canali di immigrazione regolare”.
CNEL-OCSE. BRUNETTA, FONDAMENTALE RIDURRE IL DIVARIO OCCUPAZIONALE DI GENERE
“Su ognuno di questi ambiti – ha aggiunto Brunetta – il CNEL sta lavorando da oltre due anni, con un programma organico, a cominciare dal divario occupazionale di genere, che supera i 17 punti percentuali, tra i più alti dell’UE. Il tasso di permanenza nell’inattività delle donne è 4 punti superiore a quello degli uomini. Solo il 20% delle ragazze immatricolate sceglie corsi STEM, rispetto al 40% dei ragazzi. Secondo l’OCSE, ridurre il divario di genere, soprattutto tra i giovani, potrebbe aumentare la crescita annua del PIL pro capite nazionale di oltre 0,35 punti tra oggi e il 2060, il maggior contributo tra i Paesi UE. Come sottolinea anche il CNEL, che a questo tema ha dedicato un Rapporto specifico realizzato con ISTAT, serve quindi un’azione decisa per promuovere la partecipazione femminile, conciliando lavoro e vita e garantendo effettiva parità delle retribuzioni tra uomini e donne”.
CNEL-OCSE. BRUNETTA, UN RILEVANTE POTENZIALE NON UTILIZZATO SONO I GIOVANI
“L’Italia ha un potenziale non utilizzato – ha spiegato Brunetta – tra i più alti dei Paesi OCSE: i giovani. Gli ultimi dati ISTAT relativi al 2024 rilevano 1,34 milioni di ragazzi e ragazze tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non sono inseriti in percorsi formativi (NEET), con un’incidenza nel Mezzogiorno più che doppia rispetto al Nord. Abbiamo presentato al CNEL i dati sui giovani che espatriano, elaborati dalla Fondazione Nord Est: tra il 2011 e il 2024, oltre 630 mila giovani (18- 34 anni) si sono trasferiti all’estero; al netto dei rientri, il saldo negativo sfiora le 440 mila unità, in gran parte laureati. Il risultato è una perdita di capitale umano che indebolisce il potenziale di crescita e l’innovazione, con ricadute sulla produttività, sulla sostenibilità del nostro sistema di welfare, sui conti pubblici. La crescita del nostro Paese richiede non solo incentivi per trattenere e attrarre talenti, politiche volte a migliorare i redditi reali delle coorti più giovani e a ridurre le disuguaglianze intergenerazionali, ma anche politiche che avvicinino la formazione tecnica e scientifica alle competenze richieste dalle imprese”.
CNEL-OCSE. BRUNETTA, RIDURRE USCITA ANTICIPATA DEI LAVORATORI ANZIANI
“L’OCSE – ha proseguito Brunetta – sottolinea anche la necessità di politiche che incentivino una permanenza più lunga nel mercato del lavoro. Ridurre l’uscita anticipata dei lavoratori anziani in buona salute, in particolare nel settore pubblico, allineandosi ai migliori standard OCSE, potrebbe aumentare la crescita annua del PIL pro capite di circa 0,45 punti percentuali tra oggi e il 2060”.
CNEL-OCSE. BRUNETTA, INTERVENTI MIRATI PER COLMARE I DIVARI TERRITORIALI
“Relativamente ai divari territoriali, le aree più vulnerabili del Paese – dalle periferie urbane, alle aree interne, ai territori del Sud – registrano tendenze demografiche sfavorevoli: spopolamento ed emigrazione giovanile. Tutto ciò – ha dichiarato il presidente Brunetta – frena attrattività e sviluppo. Il CNEL ha posto questo tema tra i suoi principali ambiti di intervento nella XI Consiliatura. Colmare i divari territoriali richiede interventi mirati: investimenti in infrastrutture materiali e digitali, servizi pubblici di qualità, reti di innovazione in grado di attrarre capitale umano qualificato, rafforzamento delle amministrazioni locali, come anche previsto dal PNRR e dal Piano Strutturale di Bilancio di Medio Termine”.
CNEL-OCSE. BRUNETTA, FORMAZIONE E COMPETENZE PER CRESCITA PRODUTTIVITÀ, SALARI E OCCUPAZIONE
“La sfida dei cambiamenti demografici si vince mobilitando tutte le risorse inutilizzate. Questo si deve accompagnare e maggiori investimenti in istruzione e formazione, politiche attive allineate alle esigenze del mercato, formazione tecnico-scientifica continua e valorizzazione del merito. Un quarto del divario di produttività tra Paesi OCSE è direttamente legato al livello di competenze; il 12% è dovuto al mismatch tra le competenze e le mansioni svolte. Nell’ultimo biennio le imprese italiane hanno mostrato una tendenza ad assumere lavoratori invece che investire in capitale, specialmente tecnologico. Questo perché il capitale porta con sé un costo d’uso legato alla disponibilità di competenze sul mercato del lavoro che sono molto difficili da trovare. Soprattutto competenze tecniche, digitali e scientifiche e in particolare nel settore ICT e dei servizi ad alta intensità di conoscenza. Il risultato è stato un rallentamento della produttività e un faticoso recupero dei livelli salariali. Ecco perché dobbiamo puntare sulla formazione e sulle competenze. Solo così sarà possibile coniugare produttività, alti salari e occupazione, e assicurare una crescita sostenibile per il Paese”.