
(AGENPARL) – Thu 24 July 2025 BASSANINI (OCSE): IN ITALIA CRESCITA OCCUPAZIONE TRAINATA DA OVER 55
“Nei paesi OCSE i mercati del lavoro rimangono resilienti. I tassi di disoccupazione sono bassi e l’occupazione aumenta. In Italia la crescita occupazionale ha registrato un incremento dell’1,7% su base annua a maggio 2025. Questa crescita è stata trainata, in particolare, dalle persone di oltre 55 anni d’età. Tuttavia, l’occupazione degli italiani di età compresa tra i 60 e i 64 anni rimane notevolmente inferiore alla media OCSE. In questa fascia d’età il tasso di occupazione italiano era pari al 47% nel 2024, contro il 56% della media OCSE. Circa la metà dei paesi OCSE ha tassi che vanno oltre il 60%”. È quanto ha evidenziato Andrea Bassanini, Senior Economist dell’OCSE, illustrando oggi al CNEL i principali dati dell’Employment Outlook 2025.
BASSANINI (OCSE): REDDITI DA LAVORO -3,4% TRA 1990 E 2023, MA AUMENTO CONSISTENTE NELL’ULTIMO ANNO
“I salari reali stanno crescendo praticamente in tutti i paesi dell’OCSE, ma nella metà di essi – ha spiegato Andrea Bassanini, che ha curato l’Employment Outlook 2025 – sono ancora inferiori ai livelli dell’inizio del 2021, prima dell’impennata dell’inflazione che ha seguito la pandemia. In Italia c’è stato un aumento relativamente consistente nell’ultimo anno, ma ciò nonostante all’inizio del 2025 i salari reali italiani erano ancora inferiori del 7,5% rispetto al 2021. I redditi da lavoro reali annuali in Italia sono scesi del 3,4% tra il 1990 e il 2023. Nello stesso periodo sono cresciuti di circa il 50% negli Stati Uniti e di circa il 30% in Francia e Germania”.
OCSE: PREVISTO IN ITALIA AUMENTO SALARI REALI DEL 2,6% NEL 2025 E 2,2% NEL 2026
I salari nominali (retribuzione per dipendente) dovrebbero aumentare in Italia del 2,6% nel 2025 e del 2,2% nel 2026. Questi aumenti dovrebbero garantire ai lavoratori italiani guadagni in termini reali, dato che l’inflazione dovrebbe raggiungere il 2,2% nel 2025 e l’1,8% nel 2026. È quanto emerge dai dati presentati oggi al CNEL da Andrea Bassanini, tra gli autori dell’Employment Outlook 2025 dell’OCSE.
OCSE: LA POPOLAZIONE IN ETÀ LAVORATIVA DIMINUIRÀ NELLA MAGGIOR PARTE DEI PAESI
Il calo della natalità e l’aumento della longevità fanno sì che i baby boomer vengano ora sostituiti da coorti più piccole che entrano nel mercato del lavoro. Di conseguenza, la popolazione in età lavorativa (20-64 anni) diminuirà nella maggior parte dei paesi dell’OCSE. Le previsioni 2023-2060 indicano che in Italia, uno dei paesi OCSE a subire il più grande contraccolpo demografico, questa diminuzione sarà del 34% (meno 12 milioni di persone). Il calo medio dell’area OCSE è previsto dell’8%. Lo rileva l’OCSE nell’Employment Outlook 2025, la cui presentazione italiana si è tenuta oggi al CNEL.
OCSE: DA INVECCHIAMENTO POPOLAZIONE RISCHI SUL PIL
La conseguenza dell’invecchiamento della popolazione è che la percentuale di occupati rispetto alla popolazione totale diminuirà quasi ovunque. Senza interventi di politica economica, l’OCSE – ha sottolineato nel suo intervento oggi al CNEL Andrea Bassanini, tra gli autori dell’Employment Outlook 2025 – prevede una riduzione di quasi 2 punti percentuali tra il 2023 e il 2060 per l’insieme degli stati membri. In Italia questa diminuzione è prevista di 5,1 punti percentuali. Se l’aumento della produttività non accelererà in modo significativo, la riduzione della percentuale di occupati nella popolazione totale implicherà che la crescita del PIL pro-capite potrebbe rallentare di circa il 40% nella zona dell’OCSE, passando dall’1% all’anno del periodo 2006-2019 allo 0,6% all’anno nel periodo 2024-2060 in media. In Italia la flessione sarebbe di quasi 0,5 punti percentuali all’anno, in media. Il PIL pro capite sarebbe nel 2060 22% inferiore a quello attuale.
OCSE: RIDURRE GAP OCCUPAZIONALE TRA UOMINI E DONNE
Nell’Employment Outlook 2025, presentato oggi al CNEL, l’OCSE individua tre piste per contrastare gli effetti dell’invecchiamento della popolazione sulla crescita pro capite: ridurre il gap occupazionale tra uomini e donne, aumentare il tasso di occupazione degli anziani in buona salute e l’immigrazione regolare, facilitando l’integrazione dei migranti nel mercato del lavoro.
OCSE: AIUTARE I LAVORATORI A RIMANERE PIU’ A LUNGO NEL MONDO DEL LAVORO
In Italia, secondo l’OCSE, tra gli ambiti più importanti per contrastare gli effetti della transizione demografica sulla crescita pro capite consiste nello sviluppare politiche del lavoro per aiutare i lavoratori a rimanere più a lungo nel mondo del lavoro. Ridurre i tassi di uscita definitiva dal mondo del lavoro al livello dei quattro migliori paesi OCSE permetterebbe di aumentare la crescita pro capite di 0.45 punti percentuali all’anno tra oggi e il 2060.