
(AGENPARL) – Wed 23 July 2025 STUDIO SULL’EVOLUZIONE DELLA COMPOSIZIONE MERCEOLOGICA DEL RIFIUTI URBANI IN PUGLIA
Il contributo dell’assessora Triggiani a margine dell’evento organizzato da Confindustria Puglia con Dipar e Dicatech del Politecnico di Bari
Com’è cambiata nel tempo la composizione dei rifiuti urbani in Puglia? Quali fattori influenzano oggi la loro natura e quantità? Se n’è parlato questo pomeriggio, 23 luglio 2025, nel corso della presentazione, organizzata da Confindustria Puglia, in collaborazione con il Distretto Produttivo dell’Ambiente e del Riutilizzo (Dipar), degli step 2 e 3 dello studio coordinato dal prof. Michele Notarnicola del Dicatech del Politecnico di Bari sulla “Evoluzione della composizione merceologica dei rifiuti urbani in Puglia nel periodo 2012/2024”.
Dallo studio, come è emerso, la Puglia ha vissuto negli anni una evoluzione merceologica dei rifiuti dettata da dinamiche complesse, legate sia al comportamento dei cittadini sia alle trasformazioni economiche e sociali del territorio. Dalla crescente attenzione alla raccolta differenziata all’impatto del turismo stagionale, passando per il ruolo delle attività produttive e la disponibilità di impianti di trattamento.
“Regione Puglia, da sempre impegnata in un percorso di transizione ecologica e rafforzamento dell’economia circolare, trova in studi come questo uno strumento indispensabile per orientare con maggiore consapevolezza le proprie azioni e strategie. Questo studio – ha fatto sapere l’assessora all’Ambiente della Regione Puglia, Serena Triggiani, intervenuta nella sede di Confindustria a Bari – è un importante strumento conoscitivo delle dinamiche dei rifiuti legate profondamente a una serie di fattori sociali, culturali, economici e tecnologici. Ma per noi, come Istituzione regionale, è anche un supporto fondamentale per l’implementazione dei nostri Piani dei rifiuti, perché comprendere le diverse variabili che incidono sulla composizione merceologica dei rifiuti significa progettare politiche di gestione più efficaci e sostenibili per i nostri territori e costruire un sistema di gestione dei rifiuti quanto più efficiente, resiliente e proiettato verso un futuro più sostenibile per tutti noi. L’analisi merceologica non è un costo aggiuntivo dunque, ma un investimento strategico che ci permette di trasformare la raccolta differenziata, da un semplice atto civico, in una leva potente per l’economia circolare, per la sostenibilità ambientale e la creazione di valore”.
“Questo importante contributo scientifico – ha proseguito – è una bussola indispensabile per una corretta e oculata pianificazione del ciclo integrato dei rifiuti urbani e della rete impiantistica di trattamento e la strategia regionale d’investimento è strettamente legata al monitoraggio delle variazioni qualitative e quantitative delle frazioni di rifiuto. Pensiamo agli impianti di compostaggio per l’organico, a quelli di selezione e valorizzazione per plastiche e carta, o agli impianti di recupero energetico per le frazioni non riciclabili. Senza uno studio dettagliato della merceologia dei rifiuti, rischiamo di sovradimensionare o sottodimensionare le infrastrutture, con conseguenti sprechi di risorse pubbliche o, al contrario, carenze che compromettono l’efficienza dell’intero sistema. Inoltre, la conoscenza merceologica ci permette di anticipare le esigenze future, adattando la nostra rete impiantistica alle mutate abitudini di consumo e alle nuove tecnologie di riciclo. Le nostre programmazioni Fesr ed FSC in itinere non potranno che beneficiare di queste analisi di contesto”.