
(AGENPARL) – Tue 22 July 2025 https://www.aduc.it/articolo/test+previene+leucemia+scoperta+dal+weizmann_39554.php
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Un test previene la leucemia. Scoperta dal Weizmann Institute of Science (Israele)
Una scoperta rivoluzionaria del Weizmann Institute of Science (Israele) potrebbe cambiare il modo in cui viene diagnosticata la leucemia. I professori Liran Shlush e Amos Tanay hanno messo a punto un esame del sangue non invasivo in grado di rilevare i primi segni della malattia, evitando la classica (e dolorosa) biopsia del midollo osseo.
Secondo quanto riportato dalla rivista “Nature Medicine”, il test consente non solo di individuare precocemente i processi leucemici, ma anche di stimare la velocità di invecchiamento del sistema sanguigno, aprendo così nuove prospettive nella medicina preventiva.
Un cambiamento silenzioso è il declino del midollo osseo: l’invecchiamento è accompagnato da un calo della produzione delle cellule del sangue e da un aumento del rischio di patologie ematologiche. Gli studi rivelano che la selezione clonale — quel processo attraverso cui il sistema immunitario reagisce agli agenti patogeni — cambia profondamente con l’età: le cellule T e B (protagoniste del sistema immunitario) perdono varietà, mentre i cloni mutati iniziano a dominare, creando terreno fertile per malattie come la leucemia. Si avvia, così, la sostituzione del midollo “rosso” con tessuto adiposo.
La ricerca evidenzia come l’accumulo di mutazioni somatiche nelle cellule staminali del sangue — nota come emopoiesi clonale — sia un indicatore precoce di vulnerabilità ematologica.
La chiave del problema, affermano gli scienziati, è racchiusa nel DNA delle cellule staminali ematopoietiche. Alterazioni nella nicchia midollare, infiammazioni croniche e stress ossidativo favoriscono la crescita di cloni cellulari più aggressivi, trasformando vantaggi evolutivi giovanili in rischi patologici nell’età avanzata.
Attraverso collaborazioni internazionali, gli scienziati hanno tradotto queste scoperte in test diagnostici Queste scoperte hanno portato allo sviluppo di terapie mirate in grado di intervenire sull’ambiente midollare o di bloccare specifiche mutazioni somatiche, migliorando la prognosi e la qualità della vita dei pazienti più anziani.
Monitorare l’invecchiamento del sangue potrebbe diventare la nuova frontiera contro la leucemia. Per gli scienziati israeliani, capire come cambiano i cloni cellulari nel tempo significa poter anticipare l’insorgenza della malattia prima che emerga clinicamente.
I risultati dello studio permettono di stratificare la progressione del rischio individuale, aprendo la strada a terapie mirate che agiscono sull’ambiente midollare o su mutazioni specifiche. Il test ematico proposto offre una soluzione non invasiva, potenzialmente integrabile nei protocolli di sorveglianza per pazienti anziani o a rischio genetico.
Questo approccio rappresenta un salto nella comprensione delle dinamiche evolutive del sistema ematopoietico e nel potenziale screening predittivo per patologie del midollo osseo. Monitorare l’invecchiamento biologico del sangue potrebbe diventare prassi clinica per evitare lo sviluppo di neoplasie ematologiche legate all’età.
L’integrazione tra biologia evolutiva, genomica funzionale (interazione di geni con l’ambiente) e medicina personalizzata offre nuove prospettive per la diagnosi precoce e la prevenzione delle leucemie in età avanzata.
Un attacco alla scienza si è purtroppo verificato lo scorso 15 giugno : l’Istituto Weizmann è stato colpito da un missile iraniano che ha distrutto 45 laboratori e oltre 100 spazi di ricerca. Nonostante il duro colpo, la comunità scientifica ha risposto rapidamente: strutture temporanee sono state attivate e la ricerca ha ripreso il suo corso.
Un salto evolutivo nella medicina personalizzata è appena cominciato.
(Articolo pubblicato sul quotidiano LaRagione del 22 Luglio 2025)
Primo Mastrantoni, presidente comitato tecnico-scientifico di Aduc
COMUNICATO STAMPA DELL’ADUC
URL: http://www.aduc.it
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