
(AGENPARL) – Sat 19 July 2025 Regione Lazio, Barbera (Prc): “Roma come Milano, la destra regionale
consegna il territorio agli speculatori”
“Con l’approvazione della proposta di legge n. 171, votata il 17 luglio dal
Consiglio regionale, la giunta Rocca inaugura nel Lazio un nuovo ciclo di
speculazione urbanistica sul modello Milano: un modello oggi travolto non
solo dalle proteste sociali, ma anche dalle inchieste giudiziarie, che
iniziano a fare luce sulle opacità del sistema. Altro che rigenerazione
urbana: questa legge è una gigantesca operazione di deregolamentazione che
mette il territorio sul mercato e consegna le chiavi della pianificazione
urbana agli interessi immobiliari privati.
Sotto il paravento della “semplificazione amministrativa” e della
“valorizzazione urbana”, il centrodestra riscrive le regole a vantaggio dei
costruttori: premi volumetrici fino al 30%, ampliamenti, sopraelevazioni,
cambi di destinazione d’uso, demolizioni e ricostruzioni incentivati
ovunque, senza reali vincoli ambientali e senza alcun obbligo concreto di
edilizia pubblica o sociale. E soprattutto, si frammenta il governo del
territorio, trasferendo funzioni cruciali – come quelle paesaggistiche –
dalla Regione ai Comuni, spalancando la porta all’arbitrio, alle
disuguaglianze e alla pressione dei poteri forti a livello locale.
È esattamente la traiettoria seguita a Milano, dove le torri di lusso sono
diventate simbolo di una trasformazione urbana guidata dalla rendita, che
espelle le classi popolari e stravolge l’identità dei quartieri. Una città
sempre più ostile ai suoi abitanti storici, in mano a fondi, investitori e
operazioni finanziarie opache. Ora questo modello si vuole replicare anche
nel Lazio, con l’aggravante di un dibattito pubblico pressoché inesistente,
il silenzio complice dei media e l’assenza di un’opposizione consiliare
degna di questo nome.
L’urbanistica viene ridotta a leva per moltiplicare il valore degli
immobili, mentre vengono cancellati principi fondamentali: pianificazione
pubblica, equità territoriale, partecipazione democratica, tutela dei beni
comuni. Non basta inserire all’ultimo minuto una norma simbolica per
“salvare i cinema chiusi” per nascondere la portata eversiva della riforma:
questa legge cambia radicalmente le regole, aggira controlli e tutele,
mette il territorio sul mercato, sottraendo potere decisionale alle
comunità e ai cittadini.
Ci opporremo con ogni mezzo a questo disegno e invitiamo tutte le realtà
democratiche a costruire insieme una risposta larga, popolare e
determinata: comitati, urbanisti, movimenti per il diritto all’abitare,
associazioni ambientaliste, amministratori locali. Fermiamo l’espansione
del “modello Milano” prima che distrugga il tessuto urbano e sociale delle
città del Lazio. Non vogliamo nuove colate di cemento e vetrine: vogliamo
case accessibili, quartieri vivibili, trasporti pubblici, spazi verdi,
scuole e servizi. Vogliamo un’urbanistica democratica, ecologica e
solidale.”
Lo dichiara Giovanni Barbera, membro della Direzione nazionale e
co-Segretario romano di Rifondazione Comunista.