
Due istituti bancari cinesi, la Suifenhe Rural Commercial Bank e la Heihe Rural Commercial Bank, sono stati ufficialmente inclusi nel nuovo pacchetto di sanzioni dell’Unione Europea contro la Russia, il 18° dall’inizio del conflitto in Ucraina. Lo riferisce il South China Morning Post, citando fonti diplomatiche europee.
Le sedi delle due banche si trovano nella provincia nordorientale cinese dell’Heilongjiang, al confine diretto con le regioni dell’Estremo Oriente russo. Proprio questa vicinanza territoriale e i presunti legami finanziari con entità russe sarebbero alla base della decisione dell’UE.
Secondo le stesse fonti, i diplomatici cinesi a Bruxelles avrebbero tentato di evitare l’inserimento delle banche nella lista nera attraverso pressioni diplomatiche, senza però riuscire a modificarne l’esito.
La scelta dell’UE arriva in un momento particolarmente delicato, poco prima del vertice UE-Cina previsto per il 24 e 25 luglio, e rischia di aumentare la tensione tra Bruxelles e Pechino, già divise su vari dossier economici e geopolitici.
L’inclusione delle due banche cinesi rappresenta un ulteriore segnale della volontà europea di rafforzare le misure contro i canali di sostegno finanziario alla Russia anche fuori dal proprio spazio geografico, colpendo anche soggetti terzi ritenuti complici o facilitatori.