
(AGENPARL) – Thu 17 July 2025 Università. Piccolotti (Avs): Occhiuto mi attacca e difende le scelte che
precarizzano i ricercatori. La verità è che il Governo Meloni smantella il
pubblico e favorisce le università telematiche private, agevolando le frodi.
Forza Italia con il sen. Occhiuto mi accusa di disinformazione ma è il suo
è solo un maldestro tentativo di distogliere l’attenzione dalle
responsabilità dell’attuale governo, che sin dal suo insediamento ha
operato per svuotare di risorse le università pubbliche (con un taglio
previsto di 1,3 miliardi tra il 2024 e il 2027) e per permettere alle
università telematiche di continuare a operare sostanzialmente
indisturbate.
Lo afferma Elisabetta Piccolotti di Alleanza Verdi Sinistra.
È importante ricordare – continua la deputata rossoverde della commissione
cultura di Montecitorio – che la Ministra Bernini ha impedito che entrasse
in vigore quanto stabilito dalla precedente Ministra Messa: cioè il
riallineamento degli atenei telematici ai criteri e ai requisiti di
valutazione del sistema universitario italiano. I requisiti didattici su
docenti e numerosità di riferimento dei corsi dovevano essere infatti gli
stessi degli atenei pubblici, ma l’attuale Ministra ha cancellato queste
previsioni e concesso una nuova specifica regolamentazione che attraverso
deroghe e furbe previsioni ha salvato il modello di business delle
telematiche.
Com’è noto di questo modello fanno parte molte metodologie tese a
‘facilitare gli esami’ che la Ministra Bernini non ha vietato e che
naturalmente aprono spesso anche ampi varchi per chi intende operare delle
frodi. Se la ministra Bernini avesse davvero voluto combattere le
cosiddette “università farlocche”, avrebbe fatto altre scelte, quelle che
anche larga parte dei rettori e del mondo universitario le chiedevano di
fare.
Infine appare quasi comico che a criticare la mia denuncia sia proprio il
senatore Occhiuto, autore dell’emendamento che ha introdotto due nuove
forme di precarietà per i ricercatori universitari: contratti sottopagati,
privi di tutele e contributi, che prevedono nel caso del post-doc anche
attività di didattica e che siamo certi verranno largamente utilizzati
dalle telematiche per accrescere il proprio margine di profitto a discapito
dei ricercatori. La verità è che l’indignazione per le mie parole arrivano
dalle stesse penne che hanno contribuito a smantellare l’università
pubblica e a spingere fuori dall’Italia – conclude Piccolotti – i nostri
migliori talenti.
Lo rende noto l’ufficio stampa – Roma, 17 luglio 2025