
(AGENPARL) – Wed 16 July 2025 La Torre della Specola torna a splendere:
completato il restauro esterno
A 299 anni dalla sua costruzione (1726) e dopo aver trascorso gli ultimi 22 anni
(2003-2025) avvolta e protetta da un ponteggio che ne nascondeva le forme
architettoniche, la Torre del Museo astronomico dell’Alma Mater torna a mostrarsi alla
città, in tutto il suo antico e ritrovato splendore
Bologna, 16 luglio 2025 – Dopo oltre vent’anni di invisibilità forzata e un cantiere
lungo e complesso, la Torre della Specola torna a splendere, mostrandosi
nuovamente ai cittadini bolognesi, alla comunità dell’Alma Mater e ai turisti. Si tratta
del primo tassello di un complessivo progetto di rinnovamento del Sistema Museale di
Ateneo che, il prossimo autunno, vedrà completato anche l’allestimento museale
all’interno della Torre.
In attesa del completamento dei lavori, avviati nel febbraio 2024 dopo circa 10 anni di
stallo, le impalcature che avvolgevano da 22 anni la Torre sono state
smontate e da oggi un nuovo sistema di illuminazione esterna a basso consumo
energetico illumina ed esalta la Torre, rendendola immediatamente riconoscibile.
La Torre, eretta tra il 1712 e il 1726 per volontà del generale Luigi Ferdinando
Marsili, fu costruita come elemento centrale del nuovo Istituto delle Scienze presso
Palazzo Poggi. Progettata inizialmente da Giuseppe Antonio Torri e completata poi da
Carlo Francesco Dotti, la Specola è rimasta per secoli un punto di riferimento per la
ricerca astronomica e l’identità scientifica dell’Ateneo. Il progetto fu voluto con
l’obiettivo di creare una sede prestigiosa per l’Accademia delle Scienze, e la
torre venne costruita proprio per garantire l’osservazione del cielo da un punto
elevato e stabile.
Già negli anni ’80 la struttura presentava evidenti segni di degrado, ma fu solo nel
2003, in seguito al peggioramento delle condizioni statiche, che venne installato un
ponteggio protettivo, rimasto visibile per oltre due decenni. La situazione si
aggravò ulteriormente a seguito del sisma del 2012, che provocò nuove lesioni nei
muri perimetrali e rese necessario un intervento urgente e profondo di
consolidamento statico.
Dopo una lunga fase di progettazione, interrotta da difficoltà burocratiche, aumenti
dei costi e pandemia, il cantiere ha finalmente preso avvio nel febbraio 2024
per il restauro e il risanamento conservativo delle superfici esterne in laterizio e pietra
arenaria, il recupero delle lattonerie e della terrazza principale, e il ripristino
funzionale di uno dei primi parafulmini installati in Italia.
Ufficio Stampa Università di Bologna
Via Zamboni 33 – 40126 Bologna
Il nuovo impianto di illuminazione esterna a basso consumo inaugurato in
questi giorni consente di ammirare la Torre anche nelle ore serali, esaltandone le
forme architettoniche e rendendola di nuovo un riferimento nel panorama urbano
bolognese.
Ufficio Stampa Università di Bologna
Via Zamboni 33 – 40126 Bologna
La storia della Torre
La Torre della Specola viene realizzata tra il 1712 e il 1726 per volontà del generale
Marsili che voleva realizzare presso la nuova sede dell’Accademia delle Scienze,
Palazzo Poggi, una torre dedicata alle osservazioni astronomiche. La scelta di Palazzo
Poggi come sede dell’Accademia viene effettuata proprio perché l’edificio è dotato di
muri perimetrali che, debitamente sottofondati, davano sufficienti garanzie di valido
appoggio per la nuova torre “di 46 piedi di altezza” che il Marsili aveva in mente di
realizzare.
Il progetto della torre viene presentato il 15 marzo 1712 e le opere di rinforzo dei
muri della scala interna e l’eliminazione dei camini esistenti partono immediatamente
sotto la direzione del progettista Giuseppe Antonio Torri con la consulenza del
matematico Eustachio Manfredi, scelto dal Marsili come direttore dell’Osservatorio
astronomico.
Un anno più tardi, alla morte dell’architetto Torri, l’edificio era già innalzato per metà
dell’altezza prevista ma l’aumento delle spese di costruzione fecero cessare i lavori dal
1713 al 1723. I lavori verranno ripresi solo nell’agosto 1723 grazie all’interessamento
del nuovo Pontefice Clemente XII sotto la direzione di Carlo Francesco Dotti,
architetto e capomastro dell’Istituto, che completò la torre tra il 1725 e il 1726
inserendo la sua mole massiccia, ma svettante, sul panorama della città.
I problemi della Torre
Già durante la rifunzionalizzazione di Palazzo Poggi e Cà Grande Malvezzi realizzata
nel 1986, in previsione delle celebrazioni per il IX Centenario dell’Università, la Torre
della Specola presentava evidenti danneggiamenti del suo involucro ma non venne
interessata da lavori specifici (una serie di fessurazioni sulla muratura esterna in
prossimità dei barbacani che ne sorreggono la parte terminale e problemi strutturali
che per anni hanno minato la stabilità della Torre costringendo ad un limitato uso dei
suoi spazi interni).
Per evitare che gli agenti atmosferici potessero peggiorare le fessurazioni e i problemi
di stabilità di cui la torre soffriva, nel 2003 la Torre è stata protetta installando
un ponteggio esterno che la ha avvolta e nascosta per più di 20 anni. Il
ponteggio, oltre che essere usato per il futuro restauro della torre, aveva funzione di
protezione rispetto ad eventuali cadute di materiale dall’alto rese possibili
dall’evidente ammaloramento della superficie esterna della Torre.
Ufficio Stampa Università di Bologna
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La proclamazione del 2009 come “Anno Galileiano dell’Astronomia” è stata l’occasione
per il finanziamento di un primo lotto di lavori di restauro e recupero delle parti
interne della Torre della Specola con contestuale messa a norma e rifunzionalizzazione
delle dotazioni impiantistiche in precedenza inesistenti e/o inadeguate.
Il completamento di questi lavori ha consentito il parziale riallestimento del Museo
della Specola ma non ha interessato l’esterno delle murature.
La situazione della Torre è peggiorata a seguito del sisma che ha colpito
Bologna nel maggio 2012 il quale ha determinato una serie di lesioni sulla faccia
esterna ed interna dei muri perimetrali della Torre richiedendo interventi di
riparazione specifici al fine di ottenere il consolidamento statico del fabbricato.
I lavori del 2009 (primo lotto) sono stati seguiti da Giorgio Comastri (ufficio tecnico
di Ateneo) mentre il progetto di consolidamento statico conseguente ai
danneggiamenti provocati dal sisma del 2012 (secondo lotto) parte sotto la
responsabilità di Gerardo Mastropaolo (ufficio tecnico di Ateneo).
La Torre è stata inserita nella lista degli immobili dell’Ateneo che hanno subito danni
permanenti a seguito del terremoto e il suo restauro ha ricevuto il finanziamento
della Regione Emilia Romagna (Programma delle Opere Pubbliche e dei Beni
Culturali danneggiati dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012 (Ordinanza n. 6 del
14 Marzo 2017 della Regione Emilia-Romagna).
I lavori di restauro e risanamento conservativo
Dopo circa 10 anni di stallo, il progetto di restauro della Torre riparte nel 2023
quando in giugno viene pubblicata la gara per l’assegnazione dei lavori (aggiudicati
alla impresa Leonardo S.r.l. di Casalecchio di Reno e Sgargi Impianti di Bologna)
mentre i lavori hanno inizio il 15 febbraio 2024 sotto la guida dell’Arch. Massimo
Mattioli, della strutturista Ing. Irene Frana con la collaborazione dell’Ing. Andrea
Pozzi e dell’Arch. Silvia Conversano e la preziosa consulenza del prof. Andrea
Ugolini, docente di Restauro Architettonico dell’Alma Mater e l’assistenza del
Dirigente ATES di Ateneo, dott.ssa Evarita d’Archivio.
Il nuovo progetto – ancora in fase di completamento – ha previsto interventi di
restauro e risanamento conservativo delle superfici esterne in laterizio e pietra
arenaria e il ripristino delle parti minori della torre, quali le lattonerie, il recupero con
messa a norma del parafulmine (uno dei primi parafulmini installati in Italia), la
terrazza principale al settimo piano e gli otto grandi finestroni della torretta
sommitale.
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Via Zamboni 33 – 40126 Bologna