
Il governo britannico ha ottenuto una superingiunzione per trasferire quasi 24.000 migranti afghani nel Regno Unito in segreto, rivelando solo ora l’esistenza di un’operazione top-secret chiamata Operazione Rubific, costata 7 miliardi di sterline ai contribuenti.
Secondo quanto riportato dal Times, la superingiunzione – uno strumento giudiziario straordinario – ha impedito qualsiasi discussione pubblica, persino sull’esistenza stessa dell’ordinanza. Chiunque avesse parlato della missione avrebbe rischiato l’arresto per oltraggio alla corte.
La missione segreta ha preso forma in seguito a una fuga di dati di proporzioni massicce: un soldato britannico avrebbe inviato per errore un file Excel contenente fino a 100.000 nomi di collaboratori afghani delle forze occidentali, esponendoli al rischio di rappresaglie da parte dei talebani. Una parte del file sarebbe finita online a seguito di un tentativo di ricatto da parte di un afghano che, nonostante fosse stato inizialmente escluso dal programma, era stato trasferito nel Regno Unito.
Nel panico, il governo ha dato il via a voli segreti non contrassegnati da Pakistan a basi come RAF Brize Norton e Londra Stansted, dove i migranti sono stati sbarcati in hangar privati, lontano dal pubblico, e successivamente trasportati in hotel e alloggi militari.
Secondo il Daily Mail, 25.000 afghani precedentemente ritenuti “non idonei” sarebbero stati accolti nel Paese. Ad oggi, 18.500 sono già presenti in UK, mentre altri 5.400 arriveranno nelle prossime settimane. Il Daily Telegraph riporta che in alcuni casi non meno di 6.900 di questi rappresenterebbero nuovi ingressi non previsti dai precedenti piani di reinsediamento.
Il Parlamento è stato tenuto all’oscuro dell’operazione, con l’eccezione dei Presidenti delle Camere. Solo oggi la notizia è emersa, generando critiche per la totale assenza di trasparenza.
Una parte della popolazione, già esasperata dall’immigrazione irregolare, potrebbe reagire duramente. Documenti interni suggeriscono che il governo teme disordini pubblici, come già avvenuto l’estate scorsa in 20 località colpite da violenze etniche e tensioni legate all’accoglienza dei migranti.
Denunce inquietanti sono emerse da basi militari dove, secondo alcune testimonianze, donne dei militari avrebbero accusato alcuni afghani di fotografare bambini, ma sarebbero state minacciate di sanzioni se ne avessero parlato.
Nigel Farage ha definito l’operazione un insabbiamento “di incompetenza, disonestà e minaccia alla nostra sicurezza nazionale”, affermando che tra i trasferiti figurano anche condannati per reati sessuali. Ha lanciato un allarme:
“Il rischio per le donne britanniche è incalcolabile, vista la segretezza assoluta mantenuta dai governi conservatori e ora laburisti.”
Con 2,7 miliardi di sterline già spesi e altri miliardi stanziati, il caso rischia di diventare uno scandalo politico e sociale di proporzioni enormi, con serie implicazioni sulla gestione dell’immigrazione e sulla fiducia nell’esecutivo.