
(AGENPARL) – Tue 15 July 2025 L’assessore De Luca ha illustrato il disegno di legge della Giunta
regionale: “Obiettivo: transizione energetica basata su principi di
sostenibilità ambientale ed economica, di giustizia sociale e climatica
realizzando la progressiva indipendenza dall’approvvigionamento energetico
da fonti fossili e la sostituzione con la produzione di energia da fonti
rinnovabili”
(Acs) Perugia, 15 luglio 2025 – “Raggiungimento dell’obiettivo di zero
emissioni nette e dell’autonomia energetica regionale entro il 2050,
realizzando quindi una transizione energetica basata su principi di
sostenibilità ambientale ed economica, di giustizia sociale e climatica
realizzando la progressiva indipendenza dall’approvvigionamento energetico
da fonti fossili e la sostituzione con la produzione di energia da fonti
rinnovabili”, sono le finalità del disegno di legge della Giunta regionale
che l’assessore Thomas De Luca ha dettagliatamente illustrato oggi in
Seconda commissione, presieduta da Letizia Michelini.
Dopo aver rimarcato l’ampia partecipazione nella fase di stesura
dell’atto da parte di sindaci, amministratori locali, tecnici, associazioni
di categoria, comitati e associazioni ambientaliste dei territori, De Luca ha
sottolineato l’urgenza di “definire un quadro chiaro che possa mettere in
condizione di realizzare sui territori impianti per contrastare gli effetti
economici della crisi energetica, tutelando al contempo il patrimonio
paesaggistico ed ambientale anche al cospetto di una mancata pianificazione
che nel corso di decenni ha visto il territorio non regolato adeguatamente
rispetto alla sfida attuale che dobbiamo affrontare”.
La legge, che la Commissione si è impegnata a licenziare con urgenza per
calendarizzarla già nel mese di settembre nei lavori d’Aula per
l’approvazione definitiva, mira dunque a conciliare l’accelerazione verso
l’autonomia energetica con la salvaguardia del patrimonio paesaggistico e
culturale, rispondendo all’obbligo di individuare le aree idonee e non idonee
all’installazione di impianti a fonti di energia rinnovabile (FER), in
ottemperanza al D.Lgs. 199/2021.
De Luca ha presentato in maniera estremamente dettagliata il testo
legislativo e le azioni previste avvalendosi anche di alcune slide,
evidenziando, tra l’altro, che “il TAR del Lazio ha dato 60 giorni, ormai
in scadenza, al Governo per la correzione del decreto attuativo e quindi a
rivedere normative e criteri ed in questo contesto di vuoto normativo
l’Umbria continua ad essere bersaglio di centinaia di progetti eolici e
fotovoltaici di grandi dimensioni in aree non idonee, totalmente fuori scala
per il nostro territorio mentre i progetti delle Comunità Energetiche
Rinnovabili e quelli delle nostre imprese sono paralizzati da una vera e
propria moratoria fantasma che sta soffocando il nostro sistema economico. Al
cospetto di ciò abbiamo quindi deciso di procedere con l’approvazione del
disegno di legge per evitare ulteriori ritardi e incertezze. La legge – ha
specificato De Luca – definisce aree idonee e non idonee e le norme si
applicano a tutte le aree della regione anche a quelle che in questo momento
hanno iter autorizzativi in essere”. In ultimo, De Luca ha anche assicurato
la possibilità per i Comuni di poter usufruire di un qualificato supporto da
parte degli uffici regionali.
La legge promuove un mix energetico diversificato, includendo tecnologie di
accumulo come idroelettrico da pompaggio, accumulo gravitazionale ed idrogeno
verde. Si privilegia la realizzazione di impianti diffusi, di piccole e medie
dimensioni, prossimi alla domanda, e si riconoscono le Comunità Energetiche
Rinnovabili (CER) come pilastro del sistema, dichiarando idonea ogni area ad
esse destinate, favorendo l’autoproduzione e contrastando la povertà
energetica.
Vengono chiaramente definite le aree idonee, che includono le superfici
antropizzate e compromesse, le coperture, le aree edificate, parcheggi, aree
dismesse, discariche e infrastrutture esistenti. Per queste aree, i tempi
autorizzativi saranno ridotti e il parere paesaggistico sarà non vincolante,
incentivando la rigenerazione delle aree già antropizzate. Grande attenzione
è dedicata all’agrivoltaico, con requisiti stringenti nelle aree non idonee
per garantire benefici alla biodiversità e all’identità culturale umbra,
promuovendo pratiche sostenibili.
La legge impone requisiti rigorosi per minimizzare gli impatti ambientali e
una ripartizione territoriale equa degli impianti. Sono previste garanzie
finanziarie per la dismissione degli impianti e un programma di compensazioni
ambientali e territoriali a carico dei proponenti, con percentuali
significative dei proventi da destinare ai comuni o alle CER.
Intervenendo a margine della relazione dell’assessore, Cristian Betti
(capogruppo Pd) ha definito “giusto il metodo di lavoro adottato, che ha
visto un’ampia partecipazione, per una legge di così grande importanza.
Totale condivisione sulle scelte fatte dall’Esecutivo e sulla velocità con
la quale siamo chiamati ad approvare l’atto. Si tratta di una proposta
legislativa che può diventare un punto di riferimento a livello nazionale.
Auspico una riflessione sulla possibilità, oggi negata, di permettere a chi
vive nei centri storici e nei borghi di poter installare impianti sui propri
tetti e per il proprio consumo. Sarebbe anche un modo intelligente di far
rivivere i borghi”.
Laura Pernazza (capogruppo Forza Italia) ha ringraziato l’assessore per la
“chiarezza e precisione nell’esposizione della legge. È stato fatto un
buon lavoro. Bene puntare sulle piccole reti di prossimità. Importante e
positivo il supporto che la Regione garantirà ai Comuni”. Pernazza, anche
alla luce di quanto annunciato dall’assessore rispetto al monitoraggio
sull’applicazione della legge, ha anche annunciato, in proposito, la
presentazione di un emendamento attraverso il quale chiedere un articolo
aggiuntivo in cui prevedere la clausola valutativa.
Fabrizio Ricci (capogruppo Avs): dopo aver ringraziato l’assessore per
‘l’ottimo’ lavoro svolto’ ha ricordato che “la questione
rappresenta una priorità assoluta per l’Umbria come abbiamo scritto anche
nel nostro programma di legislatura. Bene il metodo adottato di
partecipazione per la predisposizione della legge come è importante
incentivare un modello diffuso e non i grandi impianti. Auspico che il
modello delle Cer possa diventare un biglietto da visita dell’Umbria. Bene
la messa a disposizione di uno staff tecnico della Regione per i Comuni ed il
monitoraggio annuale dei risultati”.
Luca Simonetti (capogruppo M5S): “Il nostro territorio è sotto assalto per
la realizzazione di grandi impianti e ad oggi non abbiamo strumenti adeguati
per rispondere. Bene quindi questa legge e le norme in essa contenute. La
Regione va governata con razionalità ed in stretto contatto con chi vive
direttamente il territorio”.
Parole di apprezzamento per il contenuto dell’atto, assicurando piena
condivisione, sono state espresse anche dalla presidente Michelini che si è
impegnata a predisporre un iter dell’atto particolarmente veloce che
prevede una immediata istruttoria da parte degli uffici legislativi di
Palazzo Cesaroni ed una nuova trattazione dell’atto già nella riunione
della prossima settimana. AS/
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/80506