
(AGENPARL) – Thu 10 July 2025 Comunicato stampa
Angelo, cresciuto per 70 settimane dentro l’Ospedale Papa
Giovanni XXIII grazie a un cuore artificiale, fino al trapianto
Tre bambini affetti da gravi cardiopatie hanno ricevuto un cuore nuovo in 30 giorni
grazie al trapianto al Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Per tutti è stato fatto ricorso
all’impianto di un cuore artificiale in attesa dell’organo da donatore. Il più piccolo ha
solo 1 anno e mezzo ed ha trascorso praticamente tutta la vita tra le mura dell’Ospedale
fino al trapianto e alle successive dimissioni. I genitori: «Il nostro pensiero va ai
genitori del donatore e alla loro scelta di straordinaria generosità. Il loro bambino non
c’è più, ma al nostro hanno donato la vita. Lui ora vivrà per due».
Bergamo, 10 luglio 2025 – Tra marzo e aprile all’Ospedale Papa Giovanni XXIII sono stati
effettuati tre trapianti di cuore su pazienti pediatrici: due bambini di 1 anno e mezzo e 3
anni, e una ragazzina di 15 anni. In tutti i casi, prima del trapianto, è stato utilizzato un cuore
artificiale, un dispositivo meccanico che aiuta il cuore gravemente malato a pompare il
sangue, garantendo la sopravvivenza in attesa di un organo compatibile da donatore.
La storia del piccolo Angelo, cresciuto in Ospedale in attesa di un cuore da donatore
Il più piccolo, che chiameremo Angelo per tutelarne la privacy, ha appena un anno e mezzo
ed è siciliano. Gli è stata diagnosticata una miocardiopatia dilatativa subito dopo la nascita, e
il trapianto rappresentava la sua unica speranza. È molto raro riuscire ad arrivare al
trapianto per questa patologia, perché quasi sempre è necessario l’impianto di un cuore
artificiale a poche settimane di vita del bambino, con l’obiettivo di garantirne la sopravvivenza
fino all’intervento. Angelo viene trasferito a Bergamo. Il cuore artificiale è impiantato con
successo a soli due mesi di età del bambino. Per 70 settimane Angelo trascorre la sua
vita in Ospedale, dove impara a mangiare, pronuncia le prime parole e muove i suoi primi
passi, crescendo da 3,9 a circa 10 kg al momento del trapianto, effettuato a marzo. Per tutti
questi 490 giorni e per il mese successivo al trapianto fino alle dimissioni, arrivate ad aprile,
Angelo viene seguito da un team multidisciplinare di medici, infermieri, anestesisti,
rianimatori ed assistito da volontari delle associazioni in supporto anche alla mamma e al
papà, trasferitisi a Bergamo per le cure del figlio.
«È una gioia, ora che siamo fuori dall’Ospedale, vedere nostro figlio divertirsi, giocare al parco
sull’altalena – raccontano i genitori di Angelo -. È stata un’emozione osservarlo quando ha
visto il cielo sopra di sé per la prima volta. È una soddisfazione grande vedere i suoi progressi
e la sua gioia di vivere, giorno dopo giorno. È molto curioso, ha imparato a contare. Ora è più
sicuro nei suoi movimenti. Cammina libero dai tubicini e dall’attrezzatura di sostegno del
cuore artificiale. In quest’ultimo anno e mezzo abbiamo capito che gli angeli sono anche qui
sulla terra. Il nostro ringraziamento va al personale dell’Ospedale per come hanno saputo
prendersi cura di nostro figlio e di noi in questi sedici mesi. Grazie alle associazioni Amici
della Pediatria e L’Orizzonte di Lorenzo che ci hanno sostenuto giorno per giorno dandoci
forza, coraggio e regalandoci sempre un sorriso. Grazie al cuore grande e alla generosità dei
volontari non ci siamo mai sentiti soli, pur essendo lontani dai nostri cari. Il nostro pensiero
più grande va ai genitori del bambino che non c’è più. Nel momento più difficile, hanno fatto
una scelta di straordinaria generosità. Non smetteremo mai di ringraziarli. A nostro figlio
hanno donato la vita. Lui ora vivrà per due».
In un mese altri due trapianti di cuore su bambini, grazie al cuore artificiale
Tre settimane dopo Angelo viene trapiantato Assan (il nome è di fantasia), un bambino di 3
anni. Anche Assan soffre di cardiomiopatia dilatativa. Ricoverato a fine ottobre, gli vengono
impiantati un cuore artificiale e un dispositivo di assistenza ventricolare destra. L’ultimo
giorno del 2024 Assan viene trasferito dalla terapia intensiva al reparto di degenza dedicato
ai bambini con cardiopatie. Qui rimane, in lista di attesa di un cuore da donatore, che arriva
dopo circa tre mesi. A metà maggio Assan torna finalmente a casa, in un’altra provincia
della Lombardia, e continua i controlli periodici a Bergamo.
Per Rosa Valentina (anche per lei il nome è di fantasia), una ragazza quindicenne che ha
dovuto trasferirsi in Italia dal Centroamerica, raggiungendo suo padre in cerca di cure
salvavita, la disponibilità del cuore da trapiantare arriva a 30 giorni dal trapianto di Angelo.
Nel paese dove lei viveva con la madre, per la cardiopatia congenita della ragazzina non
esisteva una cura. Dopo un primo intervento chirurgico convenzionale che non ha fermato la
malattia, a fine marzo le viene impiantato il cuore artificiale, che le ha permesso di attendere