
(AGENPARL) – Tue 08 July 2025 BANCHE, TURCO (M5S): MELONI FUORI DALLE REGOLE PER SETE DI POTERE
NOTA STAMPA
*BANCHE, TURCO (M5S): MELONI FUORI DALLE REGOLE PER SETE DI POTERE*
Roma, 8 luglio. “Lo andiamo dicendo da più dei sei mesi. E abbiamo presentato in Senato ben 5 interrogazioni parlamentari per denunciare il coinvolgimento del Governo Meloni nel risiko bancario, con il solo scopo di creare un blocco di potere economico-politico che nulla ha a che vedere con l’economia reale e con l’interesse generale. Adesso viene fuori la concreta possibilità che la Dg Comp di Bruxelles possa bocciare, magari in parte, l’utilizzo del golden power all’epoca azionato dal Governo non solo per ostacolare il tentativo di scalata di Unicredit a Banco Bpm, ma soprattutto per favorire i disegni meloniani di accaparramento di potere bancario in alleanza con i gruppi Caltagirone-Del Vecchio e in asse con Banco Bpm, banca oggetto di un’autentica ossessione della Lega. Il M5S aveva chiesto conto dell’attivazione del golden power da parte del Governo Meloni in un’interrogazione del 6 maggio scorso. Se la notizia della bocciatura europea sarà confermata, non sfuggirà l’effetto a cascata che questo potrebbe avere sul resto del risiko bancario, in primis perché domani dovrebbe arrivare la sentenza del Tar proprio sul ricorso presentato da Unicredit contro il decreto governativo del golden power; in secondo luogo perché la bocciatura rischia di riflettersi anche sull’altra gamba del risiko, quella dell’offerta di Mps su Mediobanca, ovvero il ‘piano B’ innescato con la complicità del Governo proprio dopo il lancio dell’offerta di Unicredit su Bpm. Non è un mistero che sin da subito il Governo avrebbe voluto fondere Mps e Banco Bpm, disegno che continua a coltivare anche dopo l’operazione Mps-Mediobanca. Tra l’altro proprio sul collocamento dell’ultimo 15% di Mps da parte del Mef, strumentale all’acquisizione di Mediobanca da parte della banca senese, pende un’inchiesta della procura di Milano per l’ipotesi di un concerto non dichiarato. E’ allarmante inoltre il modo in cui manager bancari, spalleggiati dalla politica, stiano sfruttando la potenza di fuoco degli extraprofitti bancari non tassati per portare avanti operazioni di potere che guardano solo agli ‘shareholders’, mettendo letteralmente all’angolo gli ‘stakeholders’, ovvero l’economia reale rappresentata da lavoratori, famiglie e piccole imprese. Il Governo Meloni, e il ministro Giorgetti in prima fila, hanno messo un’impronta digitale su un ‘far west’ finanziario fuori dalle regole e senza effetti benefici per l’economia del Paese”. Lo comunica in una nota il senatore Mario Turco, vicepresidente del M5S e coordinatore del Comitato economia, lavoro, imprese.
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Ufficio Stampa Parlamento
Movimento 5 Stelle