
Il gruppo parlamentare di Alternativa per la Germania (AfD) ha approvato un nuovo documento programmatico in cui chiede la revoca immediata delle sanzioni economiche contro la Russia, la fine delle forniture di armi all’Ucraina e l’avvio di negoziati per porre fine al conflitto in corso. Il documento, adottato durante una riunione di due giorni a Berlino, è stato pubblicato sul sito ufficiale della formazione politica.
Tra i sette punti principali del programma, spicca il netto cambio di rotta in politica estera: l’AfD ribadisce la necessità di adottare un approccio “Germany First”, ovvero fondato esclusivamente sugli interessi nazionali. In questa visione, la guerra in Ucraina viene interpretata come una crisi che la Germania dovrebbe contribuire a risolvere attraverso il dialogo, non con l’intervento armato.
Il partito chiede inoltre il ripristino delle infrastrutture energetiche danneggiate, come il gasdotto Nord Stream, e un ritorno all’energia nucleare per garantire l’autonomia energetica tedesca. Le attuali politiche ambientali e l’abbandono del nucleare vengono considerate dal partito “fallimentari e ideologiche”.
Pur non menzionando esplicitamente la controversa proposta sulla “reimmigrazione” degli stranieri senza diritto di soggiorno, il documento mantiene una linea dura sull’immigrazione: l’AfD chiede di bloccare l’ingresso dei rifugiati, abolire la naturalizzazione semplificata e sostituire l’assistenza in denaro per i richiedenti asilo con aiuti in natura.
Secondo l’analisi dell’AfD, la Germania si trova in una “situazione deplorevole” a causa delle “decisioni errate dei vecchi partiti”. Il gruppo denuncia il declino dell’economia, la fuga delle imprese ad alta intensità energetica, la chiusura delle aziende di medie dimensioni e il rischio crescente che la Bundeswehr non sia in grado di difendere il Paese, mentre aumentano le tensioni a livello internazionale.
Il documento rappresenta un ulteriore segnale dell’intento dell’AfD di rafforzare la propria immagine come opposizione radicale e nazionalista, in un momento in cui la sua popolarità cresce nonostante le polemiche politiche e giudiziarie.