
Il presidente della Republika Srpska, Milorad Dodik, ha dichiarato in un’intervista all’agenzia di stampa russa TASS che l’entità serba non chiede nulla che non le spetti, ma non cederà ciò che le è garantito dalla Costituzione della Bosnia-Erzegovina e dagli Accordi di pace di Dayton.
“La Repubblica Serba vuole vivere come concordato a Dayton; se ciò non fosse possibile, l’unica alternativa realistica sarebbe la coesistenza fianco a fianco. La Repubblica Serba è pacifica, ma decisa”, ha affermato Dodik.
Ha ribadito l’impegno della Republika Srpska per la pace, il dialogo e il rispetto del diritto internazionale, ma ha anche chiarito che difenderà con forza i propri diritti costituzionali e giurisdizionali.
Dodik ha criticato gli sforzi sistematici per smantellare l’architettura istituzionale creata dagli Accordi di Dayton, accusando una parte della comunità internazionale di sostenere l’”unitarizzazione” della Bosnia-Erzegovina a discapito della legittimità costituzionale della Republika Srpska.
“La Republika Srpska è stata fondata nel 1992 come espressione della volontà storica e democratica del popolo serbo. L’accordo di Dayton è stato un compromesso che ha fermato la guerra e stabilito un ordine costituzionale basato su due entità e tre popoli costituenti”, ha spiegato.
Riguardo al documento informale franco-tedesco, Dodik lo ha definito un tentativo di indebolire la Republika Srpska, sostenendo che non sarà accettato.
“Si tratta di un opuscolo politico che ignora la realtà della Bosnia-Erzegovina. Qualsiasi proposta che non rispetti il dialogo tra attori legittimi sarà respinta. La nostra volontà politica non è negoziabile né soggetta a imposizioni coloniali”, ha sottolineato.
Infine, Dodik ha ammonito contro le continue interferenze straniere, accusando alcuni paesi occidentali di agire come se non avessero compreso la complessità costituzionale della Bosnia-Erzegovina nemmeno a trent’anni dalla firma del trattato.
“La pace si costruisce attraverso il rispetto e il dialogo, non con pressioni e decisioni unilaterali”, ha concluso.