
(AGENPARL) – Fri 04 July 2025 Direttore responsabile: Ida Gentile
ANNO 46 – N.147 Venerdì 4 luglio 2025
(agenzia umbria notizie)
Cult34
Cultura, spettacolo dal vivo: serve un confronto reale tra il
ministero e le regioni per difendere pluralismo, trasparenza e
qualità. Comunicato congiunto degli assessori e delle assessore
alla cultura di Campania, Emilia-Romagna, Puglia, Sardegna,
Toscana, Umbria, Valle D’Aosta
(aun) – Perugia 04 lug. 025 – Lo spettacolo dal vivo nel nostro
paese potrebbe essere condizionato da scelte poco trasparenti e
non condivise: l’allarme arriva da sette Regioni italiane che
esprimono preoccupazione e sconcerto per l’attuale situazione del
sistema italiano aggravato dalle recenti scelte del Ministero
della Cultura che rischiano di compromettere principi fondamentali
come pluralismo, trasparenza e co-responsabilità istituzionale.
Un cambio di paradigma preoccupante
L’assessora alla Scuola – Politiche sociali – Politiche Giovanili
della Regione Campania Lucia Fortini, l’assessora alla cultura
della Regione Emilia-Romagna Gessica Allegni, l’assessora alla
cultura della Regione Puglia Viviana Matrangola, il presidente
della Regione Toscana, con delega alla Cultura, Eugenio Giani,
l’assessora alla cultura della Regione Sardegna, Ilaria Portas, il
vicepresidente della Regione Umbria, con delega alla Cultura,
Tommaso Bori e l’assessore alla Cultura della Regione Valle
D’Aosta Jean-Pierre Guichardaz evidenziano che con la recente
pubblicazione dei decreti di assegnazione dei contributi del Fondo
Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo sono divenuti evidenti gli
effetti del D.M. 23 dicembre 2024, n. 463, che ha ridefinito i
criteri di assegnazione dei contributi ministeriali.
Scompaiono i riferimenti a innovazione, rischio culturale e
dimensione internazionale, sostituiti da logiche di mercato basate
su biglietti venduti e ricavi. Il Fondo perde così la sua natura
pubblica di sostegno alla pluralità e alla sperimentazione,
favorendo invece modelli più commerciali. Ne risultano penalizzate
proprio le realtà più dinamiche e coraggiose, fondamentali per la
vitalità culturale dei territori, soprattutto quelli più fragili e
periferici.
Scelte che colpiscono chi innova
Le conseguenze sono già evidenti: decine di realtà culturali –
festival, compagnie, centri di produzione – sono state escluse o
pesantemente ridimensionate in base a criteri poco trasparenti, in
un quadro che colpisce con particolare durezza chi lavora in
ottica di innovazione, inclusione e funzione sociale.
Nei territori regionali, tutto ciò comporta un progressivo
impoverimento dell’offerta culturale, che rischia di accentuare
divari già esistenti tra aree centrali e periferiche, tra grandi
istituzioni consolidate e organismi agili ma fondamentali per il
presidio culturale e la coesione delle comunità.
Alcuni esempi dei casi più eclatanti:
Festival Santarcangelo dei Teatri (Rimini): punteggio ridotto da
28 punti del consuntivo 2024 a 14 del preventivo 2025, innovazione
valutata 2.7/10
MicroMacro Festival (Parma): escluso dal sistema di finanziamenti
dopo un consuntivo 2024 con punteggio 20,2 ad un preventivo 2025
con punteggio 8,9
Fuorimargine (Cagliari): declassato da centro di produzione a
festival
Sardegna Teatro: cancellata totalmente la rassegna danza con un
punteggio declassato da 26 a 9
Festival Inequilibrio di Castiglioncello (LI): salvato per 0,1
punti, ma con un taglio di 10 punti dal consuntivo 2024
Teatro della Toscana (Teatro della Pergola di Firenze): declassato
da Teatro Nazionale a TRIC
Umbria Factory Festival (Foligno, PG): escluso dal sistema di
finanziamenti dopo un consuntivo 2024 con punteggio 18 declassato
a 8,5
AlphaZTL (Brindisi): escluso dal sistema di finanziamenti dopo un
consuntivo con punteggio di 23 nel 2024 declassato a 8,5
BIG Bari International Gender festival (Bari), 11 edizioni
declassato da 29 a 11
Fondazione Campania dei Festival (Napoli), festival con punteggio
ridotto da 27,7 punti del rendiconto 2024 a 14,1 del 2025
Decine di enti costretti ad annullare programmazioni già avviate o
in corso d’opera, lasciando senza lavoro centinaia di
professionisti e professioniste della cultura e centinaia di
spettatori privati della possibilità di fruire liberamente di
programmi culturali di qualità.
Una crisi di rappresentanza e legittimità
In dissenso con queste scelte, tre commissari – espressione di
ANCI, UPI e Conferenza delle Regioni – hanno rassegnato le
dimissioni dalle Commissioni consultive teatro e
multidisciplinare, che oggi risultano operative ma prive di
rappresentanza istituzionale. Un gesto che segnala una rottura
profonda con le modalità con cui si sta orientando la governance
del settore.
Questa crisi di rappresentanza mina la legittimità delle decisioni
assunte e il necessario equilibrio tra valutazione tecnica, equità
e co-responsabilità istituzionale.
Un appello per un dialogo serio e strutturato
Gli assessori firmatari, nel ribadire il proprio impegno per la
crescita del settore e il riconoscimento del suo valore sociale e
democratico, chiedono:
l’azzeramento e la ricostituzione delle Commissioni teatro e
multidisciplinare, con un bilanciamento tra competenze tecniche e
rappresentanza istituzionale. Si ritiene necessario che la
commissione multidisciplinare sia composta da professionisti
esperti della materia e non costituita attingendo ai membri delle
altre commissioni; che le istanze di riesame previste dal Decreto
Direttoriale n. 691 del 19 giugno 2025, attuativo del D.M.
463/2024, siano affrontate con la massima attenzione, serietà e
trasparenza; l’apertura di un tavolo di confronto reale e
istituzionalmente riconosciuto per ridefinire i parametri di
valutazione del FNSV, evitando soluzioni unilaterali come
l’istituzione di gruppi tecnici non concertati e non
rappresentativi.
“Solo attraverso un confronto leale e partecipato, che valorizzi
la pluralità dei territori e dei linguaggi, sarà possibile
restituire fiducia al sistema e assicurare un futuro solido allo
spettacolo dal vivo in Italia. Le Regioni sono pronte a fare la
propria parte” dichiarano:
L’assessora alla scuola – politiche sociali – Politiche Giovanili
della Regione Campania, Lucia Fortini.
L’assessora alla cultura della Regione Emilia-Romagna, Gessica
Allegni.
L’assessora alla cultura della Regione Puglia, Viviana Matrangola.
Il presidente della Regione Toscana, con delega alla cultura,
Eugenio Giani.
L’assessora alla cultura della Regione Sardegna, Ilaria Portas.
Il vicepresidente della Regione Umbria, con delega alla cultura,
Tommaso Bori.
L’assessore alla cultura della Regione Valle D’Aosta, Jean-Pierre
Guichardaz.
Red/nnn