
“La Politica Agricola Comune non può e non deve essere inglobata in un fondo unico europeo. Così facendo si rischia di ridurre drasticamente le risorse destinate all’agricoltura, penalizzando un settore strategico per l’intera Unione”, dichiara Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, intervenendo sul dibattito in corso legato alla riforma della PAC post-2027, che sarà presentata insieme al nuovo bilancio pluriennale dell’UE. “Confeuro sta seguendo con massima attenzione l’evoluzione di questo importante dossier e lancia un chiaro appello alla Commissione Europea: la futura PAC dovrà essere molto più forte, strutturale e dotata di maggiori risorse rispetto all’attuale. In particolare, auspichiamo l’introduzione di un vero pilastro assicurativo a tutela del reddito delle piccole e medie imprese agricole, che oggi affrontano crescenti difficoltà dovute ai cambiamenti climatici, alla volatilità dei mercati e all’instabilità geopolitica. La PAC – continua Tiso – rappresenta ancora oggi una delle voci più significative del bilancio comunitario, e non può essere fusa in un calderone indistinto che comprenderebbe altri settori produttivi. La sua gestione deve restare autonoma e specifica, con priorità chiare e strumenti mirati per sostenere chi ogni giorno lavora per garantire la sovranità alimentare e la sostenibilità ambientale dell’Europa”*, sottolinea Tiso. “Deludente”, per Confeuro, è anche il bilancio dell’attuale Commissione Europea guidata da Ursula von der Leyen: “All’atto dell’insediamento, le aspettative erano alte: rilanciare il settore primario, sostenere gli agricoltori, innovare in chiave ecologica. Ma finora queste promesse sono rimaste in gran parte disattese. Il rischio concreto è che si configuri un vero e proprio tradimento degli impegni presi con cittadini e produttori europei. Confeuro ribadisce con forza il proprio impegno al fianco del mondo agricolo italiano ed europeo e si unisce alla battaglia delle forze politiche e delle rappresentanze di categoria per una PAC giusta, equa e realmente orientata alla difesa dei piccoli e medi produttori”, chiosa Tiso.