
(AGENPARL) – Thu 03 July 2025 SP 237, presentato il progetto esecutivo del primo stralcio della
Variante Idro –Vestone. A ottobre il via alla realizzazione
Si stringono i tempi per la realizzazione della variante Idro-Vestone, lungo la SP37 del Caffaro. L’opera, attesa da tempo, rappresenta una soluzione mirata al decongestionamento dei centri abitati dal traffico crescente, concentrato sull’unica via di comunicazione che mette in collegamento i territori dell’Alta Valle Sabbia e le province di Brescia e Trento.
Erano presenti il consigliere provinciale delegato alle Strade, Paolo Fontana, la dirigente del settore Strade,Pierpaola Archini, l’assessora regionale al Territorio, Claudia Maria Terzi, il presidente della Comunità Montana di Valle Sabbia, Giovanmaria Flocchini, i sindaci di Idro, Vestone e Lavenone, Aldo Armani, Renato Verdelli e Franco Delfaccio, oltre a numerosi amministratori della Valle Sabbia.
Nella parte bassa della Provinciale, tra Brescia, Vobarno e Barghe, sono già stati effettuati alcuni ammodernamenti con la realizzazione di diverse gallerie per eliminare numerosi attraversamenti urbani, mentre nel tratto tra Nozza e il Lago di Idro sono ancora molti gli attraversamenti diretti di centri abitati, che causano un significativo rallentamento dei flussi e, certamente, un notevole impatto acustico oltre che, più genericamente, ambientale e di sicurezza.
Il progetto stradale, nel tratto che permette l’attraversamento del centro abitato di Lavenone, compreso tra la zona a nord dell’abitato di Vestone, nel comune omonimo, e l’ingresso al centro abitato di Pieve Vecchia, frazione del Comune di Idro, inizia al km 38+500 della SPBS 237, con una rotatoria a tre bracci. Da qui, il tracciato devia a destra, superando il fiume Chiese con un ponte in acciaio di 44 metri. Dopo il ponte, un’altra rotatoria connette la nuova strada ai fabbricati e ai fondi agricoli, pensata anche per futuri collegamenti.
“Si tratta di un intervento di indubbia rilevanza – sottolinea il presidente della Provincia di Brescia, Emanuele Moraschini – e che era atteso da tempo. È un’opera la cui realizzazione risulta fondamentale per la qualità della viabilità e della vita di un’area particolarmente ampia. La sinergia, economica e progettuale, permetterà di alleviare il congestionamento da traffico, ma anche di migliorare la sicurezza di chi percorrerà questa infrastruttura, per la realizzazione della quale grande importanza ha avuto la mitigazione ambientale”.
“La ex SS 237 “del Caffaro” è la direttrice storica che collega il territorio bresciano a quello di Trento e ai comprensori sciistici di Madonna di Campiglio. Questa strada attraversa la media e alta Val Sabbia e la riviera occidentale del lago d’Idro, territorio condizionato da vincoli orografici e urbanizzativi che hanno progressivamente compromesso la sua funzione di collegamento – dichiara l’Assessore alle Infrastrutture e opere pubbliche Claudia Maria Terzi -. Con il progetto di questa variante, finanziata con oltre 28,5 milioni di euro da Regione Lombardia, si agevola l’accessibilità alle valli e aree montane e si decongestionano dal traffico i centri urbani nel tratto tra Nozza e il Lago di Idro. Un ulteriore esempio del sostegno regionale verso investimenti importi destinati a realizzare nuove infrastrutture fondamentali per rispondere alle esigenze legate alla mobilità di chi vive quotidianamente questi territori e dei turisti, oltre a migliorare la sicurezza stradale e la qualità della vita degli abitati di questa zona”.
“Quest’opera – dichiara Massimo Sertori, assessore regionale a Montagna, Enti locali, Energia e Rapporti con le Province autonome – ha un enorme valore strategico, perché ha unito attorno ad un tavolo di lavoro due Province (Brescia e Trento), due Regioni (Lombardia e Trentino), una Comunità Montana (Valle Sabbia) e molti comuni. All’interno di Regione Lombardia, inoltre, c’è stata una sinergia tra le politiche infrastrutturali, quelle degli enti locali e la gestione del Fondo Comuni Confinanti che, in questo caso, conferma la sua importanza e concretezza nello sviluppo del territorio al confine. Per la Variante Idro-Vestone – conclude Sertori – attraverso questo fondo abbiamo infatti stanziato risorse significative pari 4,5 milioni di euro”.
“Per la Provincia autonoma di Trento, che co-finanzia l’opera con 27,5 milioni di euro su un totale di oltre 60 milioni, si tratta di un intervento infrastrutturale molto atteso – evidenzia il Presidente, Maurizio Fugatti – per il miglioramento della strada del Caffaro, che garantisce il collegamento con la Lombardia ed è importante per il turismo trentino, così come per l’economia e i servizi. L’avvio dei lavori previsto nei prossimi mesi è dunque una notizia positiva, che conferma la collaborazione tra i territori e le Province di Trento e Brescia”.
“Si tratta di un investimento economico considerevole, commisurato al valore strategico dell’infrastruttura – afferma il consigliere delegato, Paolo Fontana – per la cui progettazione si sono adottati accorgimenti ingegneristici e architettonici che hanno portato alla soluzione dell’opera, senza trascurare la mitigazione ambientale. Già con il completamento del primo stralcio, ne sono certo, la situazione viabilistica, particolarmente pesante, soprattutto nella stagione in cui il traffico è gravato anche dai flussi turistici, ne trarrà immediato beneficio”.
L’obiettivo principale è, certamente, quello dell’alleggerimento del traffico, con ricadute positive anche sulla riduzione dei livelli sonori, delle emissioni di inquinanti atmosferici e anche maggiore sicurezza per pedoni e ciclisti che si muovono a livello locale.
Con il secondo stralcio, i cui lavori sono in via di definizione, sarà realizzata la prosecuzione della deviante che, secondo progetto, prosegue verso nord-est, quasi parallela al fiume Chiese, con una curva a destra di ampio raggio. Una strada di servizio affiancherà questo tratto, sottopassando la deviante.
Il tracciato si sviluppa alternando tratti in rilevato e in scavo, con un manufatto scatolare per il sottopassaggio della strada locale.Dopo un tratto rettilineo e una curva a sinistra (raggio di 500 m), il tracciato raggiunge l’imbocco della galleria “di Cima Antegolo” (circa 900 m). La galleria permette di evitare un’ansa del fiume, riducendo il percorso e l’impatto ambientale. A metà della galleria, una lunga curva riporta il tracciato parallelo al fiume, che viene nuovamente attraversato con un ponte in curva di 65 metri. Segue un tratto in galleria (galleria di Monte Coste) e un adeguamento della SPBS 237 esistente. Il progetto termina con una rotatoria a due bracci all’ingresso di Pieve Vecchia (Idro), dopo uno sviluppo di circa 3100 metri.Il progetto esecutivo del primo stralcio, che comprende il lato Vestone con le due rotatorie e il ponte che attraversa il Chiese è stato depositato nel mese di aprile ed è attualmente in fase di verifica e validazione. Nell’ultimo mese sono state appaltate le attività di bonifica bellica, che si svolgeranno entro l’estate, ed è stata pianificata l’installazione del cantiere. A partire dal mese di ottobre, verranno attivate le opere di movimentazione terrea e costruzione.
“E’ momento storico e di grande soddisfazione per gli amministratori e per l’intera Valle, perché questo progetto – afferma il presidente della Comunità Montana di Valle Sabbia Giovanmaria Flocchini – rappresenta senza dubbio, l’avvio del programma di soluzione dei problemi annosi che gravano su un contesto viabilistico di particolare rilievo. Vediamo la luce per viabilità e qualità della vita. Ma mi permetto di porre l’attenzione a un’ulteriore necessità, in modo da porre le basi per cominciare a pianificare la riqualificazione di un ulteriore tratto della SP 237, quello tra Barghe Nord e Vestone Nord. Un progetto che si accarezza da tempo, pensando a un nuovo tratto in galleria, che, anche in questo caso, libererebbe i centri abitati, conferendo ulteriore fluidità alla circolazione”.
Le prime attività riguardano gli interventi di bonifica bellica e di installazione del cantiere. Seguiranno le operazioni di movimentazione terre e costruzione. Il cronoprogramma prevede una durata dei lavori per il primo stralcio stralcio pari a 13 mesi.