
(AGENPARL) – Thu 03 July 2025 **Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano**
Comunicato del 03/07/2025, ore 11:46
Nota ai media!
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I lavori del plenum vengono trasmessi in diretta sulla homepage http://www.consiglio-bz.org e sul canale YouTube del Consiglio provinciale. Su quest’ultimo è possibile interrompere lo streaming per rivedere i passaggi precedenti, in caso di interesse a specifici interventi. Alla pagina web http://www.consiglio-bz.org/it/filmati-delle-sedute-del-consiglio è disponibile invece, di norma dal giorno successivo alle riprese, una riproduzione strutturata delle stesse, con la possibilità di cercare e selezionare la discussione su un determinato atto e gli interventi dei singoli consiglieri/delle singole consigliere.
Consiglio
Lavori Consiglio: dlp omnibus, ordini del giorno e articolata
**Nell’ambito della discussione del dlp 44/25, discussi ordini del giorno su rifugi alpini e canone idrico. Avviata la discussione articolata.**
(Link foto e video in coda)
È ripreso oggi in Consiglio provinciale l’esame degli ordini del giorno al, Modifiche a leggi provinciali in materia di uffici provinciali e personale, comuni e comunità comprensoriali, enti locali, cultura, spettacoli pubblici, istruzione, sport e tempo libero, ordinamento forestale, agricoltura, opere idrauliche, usi civici, caccia e pesca, protezione antincendio e civile, utilizzazione delle acque pubbliche, tutela del paesaggio e dell’ambiente, energia, parchi naturali e tutela della natura, finanze, patrimonio, turismo e industria alberghiera, alpinismo, lavori pubblici, servizi e forniture, attività economiche, lavoro, edilizia abitativa agevolata, assistenza e beneficenza, igiene e sanità (presentato dalla Giunta provinciale su proposta del presidente della Provincia Arno Kompatscher).
Dopo quello presentato ieri, ne sono stati illustrati altri:
Con l’ordine del giorno Trasferimento dei rifugi alpini ai Comuni, Bernhard Zimmerhofer (Süd-Tiroler freiheit) ha chiesto di incaricare la Giunta di (1) avviare quanto necessario per trasferire i rifugi alpini di proprietà della Provincia ai Comuni interessati, (2) subordinare il passaggio di proprietà ai Comuni all’impegno di manutenere i rifugi e tenerli aperti, (3) impegnare i Comuni ad allestire un piccolo museo in cui si raccontino le alterne fortune del rifugio acquisito, (4) stanziare in bilancio le risorse finanziarie necessarie a tale scopo. ha chiesto inoltre che il Consiglio provinciale (5) riconosca il valore storico-culturale dei nomi storici dei rifugi alpini della provincia di Bolzano, che sono strettamente legati alla storia di questa provincia e allo sviluppo dell’alpinismo, e si dichiara favorevole a mantenerli e utilizzarli anche in futuro. La provincia non dovrebbe giocare a fare l’imprenditrice, ma bandire le gare quanto prima, ha detto Zimmerhofer. Sven Knoll, cofirmatario, ha riferito che il Rifugio Valle Aurina, per esempio, non è stato aperto, ma solo usato da qualche finanziere per le vacanze; quando c’è l’interesse concreto di un Comune ci dovrebbe essere la possibilitámdi trasferire un rifugio; il progetto ha lo scopo di evidenziare il processo storico dei rifugi. Knoll si è espresso anche contro il cambio dei nomi, che farebbe perdere un pezzo di storia. Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha sostenuto che in questo modo non si farebbe un favore ai Comuni, perché si tratterebbe di entrate, ma di spese. Ha aggiunto che si continua a lavorare per il passaggio alla Provincia del Rifugio Tre Cime, da gestire insieme alle associazioni alpine. Con l’ass. Walcher si è fatta chiarezza definendo 3 categorie: rifugi alpini della provincia, rifugi di CAI e AVS con copertura fino all’80% delle spese da parte della Provincia, rifugi di privati che hanno contributi solo per determinati investimenti. La proposta è stata votata per parti separate e respinta: premesse e i primi 4 punti con 9 sì, 19 no e 1 astensione, il punto (5) con 9 sì, 20 no e 1 astensione.
Con l’ordine del giorno Incentivi più mirati per i rifugi di montagna, Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ha chiesto di incaricare la Giunta di adottare tutte le misure necessarie a garantire che gli investimenti in infrastrutture primarie come gli impianti per l’acqua potabile, le acque reflue e l’approvvigionamento elettrico dei rifugi di montagna altoatesini possano essere sovvenzionati mediante la concessione di contributi una tantum a partire dal 2026. Il consigliere ha spiegato che i rifugi si trovano in luoghi con particolari caratteristiche che richiedono spese aggiuntive: dare incentivi mirati è un passo logico. Nessun privato potrebbe permettersi le spese di ristrutturazione che l’ente pubblico assume per i rifugi provinciali. L’ass. Luis Walcher ha chiarito che per le 3 categorie di rifugi è stata prevista una gestione più semplice; ha riferito poi di un incontro con i rappresentanti dei rifugi privati; i fondi disponibili saranno aumentati da 1,2 a 1,6 milioni, ma saranno destinati a misure mirate, per esempio interventi sulle infrastrutture ma non ampliamenti. L’ordine del giorno è quindi obsoleto. Esso è stato quindi respinto con 11 sì, 17 no e 1 astensione.
Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ha presentato anche l’ultimo ordine del giorno, Canone idrico: tutto o niente, al fine di incaricare la Giunta di adottare tutte le misure necessarie al fine di riscuotere in futuro i canoni idrici in agricoltura secondo il principio “chi inquina paga” e il principio della prevenzione, promuovendo così anche le reti di irrigazione aziendali e le modalità di irrigazione a risparmio idrico nelle colture frutticole e vitivinicole o di rinunciare completamente all’attuale forma di riscossione dei canoni idrici. Il proponente ha spiegato che l’incentivazione spesso esclude l’irrigazione a goccia, e che lo scopo del canone idrico sarebbe il risparmio idrico. L’ass. Luis Walcher ha spiegato che gli impianti sopra i 1.062 m slm sono esonerati dal canone, e che le aziende con irrigazione ai fini del risparmio idrico hanno uno sconto dal 20 al 30%, nonché a un altro sconto in presenza di bacini idrici. La proposta è stata respinta con 11 sí e 18 no.
Approvato quindi il passaggio alla discussione articolata.
L’articolo 1 propone modifiche alla legge provinciale 22 ottobre 1993, n. 17, “Disciplina del procedimento amministrativo”, è stato approvato senza discussione né emendamenti.(20 sì, 3 astensioni).
L’articolo 1 bis riguarda l’Ordinamento del personale della Provincia e in particolare le attività extra servizio consentite al personale insegnante. L’ass. Magdalena Amhof ha presentato un emendamento sostitutivo, che tra il resto elenca tutte le attivitá consentite senza autorizzazione; ha poi fatto riferimento alle sentenze della Consulta in merito, che parlano di “rapporto di lavoro esclusivo”, e segnalato che si stanno sfruttando al massimo le competenze provinciali. In quanto alle attività post pensionamento, chi lo desidera dovrebbe avere questa possibilità, ma bisogna aspettare la normativa statale. Maria Elisabeth Rieder ha spiegato che quanto previsto al punto 3 delle attività con autorizzazione (svolgimento di incarichi presso enti o associazioni esterni) alla lettera d dovrebbe essere permesso anche al personale delle scuole in generale, non solo a quello delle scuole dell’infanzia e a collaboratori all’integrazione. Anche nel settore sanitario ci sono categorie che possono esercitare come liberi professionisti mentre altre no. È importante che chi lavora nella scuola, soprattutto quelle professionali, possa anche svolgere il proprio mestiere; in passato questo non era necessario perché le retribuzioni erano più alte. Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha chiesto informazioni sulle numerose attività escluse, in particolare quella libero-professionale. Il presidente Arno Kompatscher ha fatto riferimento a una sentenza della Corte costituzionale e alla competenza esclusiva dello Stato, che si supererà con la riforma dello Statuto. Con questa misura qualcosa si rischia, ma non crede che arriverá l’impugnazione. L’emendamento sostitutivo è stato approvato con 29 sì (unanimità).
L’articolo 2 interviene sull’Ordinamento delle comunità comprensoriali. Madeleine Rohrer (Gruppo verde) ha presentato diversi emendamenti, rilevando criticità e mancanza di chiarezza sulla nomina dei rappresentanti nel Consiglio comprensoriale: ha quindi proposto che sia l’opposizione a scegliere i propri rappresentanti e non la Giunta, che non si consideri rappresentate della maggioranza solo chi fa parte della Giunta ma anche chi vota a favore, che sia il Consiglio comunale a inviare i rappresentanti, con i rappresentanti dell’opposizione che scelgono i propri componenti, che non sia sufficiente un solo rappresentante dell’opposizione, che i due generi siano rappresentanti in proporzione alle elette nei Consigli comunali e che sia previsto l’adeguamento alla consistenza dei gruppi linguistici nel territorio comprensoriale. Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha definito un controsenso quanto previsto nel disegno di legge originario, ovvero che la maggioranza decida chi mandare come rappresentante dell’opposizione. Spesso per il partito di maggioranza, essa coincide con la SVP. Ha ribadito l’importanza della rappresentanza delle donne, che l’articolo originario non riconosce come dovuto, nonostante tutte le discussioni fatte anche in consiglio regionale: una singola rappresentante non ha alcun valore. Queste resistenze ci sono sempre solo quando si parla della rappresentanza delle donne. Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha chiesto cosa avviene in caso di composizione non rispecchiante il censimento linguistico, segnalando che una correzione in questo senso potrebbe distorcere la rappresentanza dei singoli Comuni. Considerare in quanto alla rappresentanza di genere quella nel Consiglio comunale può essere problematico, se non ci sono donne a sufficienza. Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha chiarito che viene disciplinata meglio la rappresentanza della minoranza sulla base della sentenza. Le maggioranze non hanno un solo colore, ha ricordato, ma non sempre alcuni componenti condividono le opinioni degli altri. La Comunità comprensoriale svolge funzioni delegate dei Comuni, pertanto è giusto che siano guidati dalle relative maggioranze, anch se è giusto che vi si rappresentata l’opposizione; per definire quest’ultima si fa riferimento anche all’eventuale disciplina diversa negli statuti comunali, che può prevedere casi diversi dalla semplice divisione tra partecipazione alla Giunta o meno. In quanto alla rappresentanza di genere, si auspica che sia adeguata: nonostante certe perplessità, si voterà a favore dell’emendamento dei Verdi in questo senso – una certa difficoltà era sorta per i diversi regolamenti comunali. Solitamente i Comuni vogliono essere rappresentati dal sindaco, in prevalenza uomo. I principi di proporzionale linguistica ed equilibrio di genere hanno lo stesso valore. Degli emendamenti di Rohrer è stato approvato solo quello relativo alla rappresentanza di genere (22 sì, 6 astensioni). Maria Elisabeth Rieder (Team K) ha ribadito che deve essere l’opposizione stessa a decidere sulla propria rappresentanza. Secondo il pores. Arno Kompatscher con questa formulazione si garantisce il rispetto dello spirito della legge, tenendo conto delle tante necessità. Con 20 sì e 9 astensioni stato approvato anche l’articolo 2.
Link Foto (Consiglio provinciale di Bolzano/Werth):
Link Video (Consiglio provinciale di Bolzano/GNews):
**MC**
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