
La Procura pubblica europea (EPPO) di Francoforte (Germania) e Milano (Italia) ha inferto una seria battuta d’arresto alle reti che gestivano schemi di frode IVA transfrontalieri collegati alla vendita di migliaia di auto di lusso usate, causando perdite stimate in 100 milioni di euro.
Nell’ambito delle indagini condotte dall’EPPO, nome in codice “Vortex”, ieri sono state effettuate circa 80 perquisizioni in Bulgaria, Croazia, Germania, Italia, Lettonia, Lussemburgo e Polonia, con il supporto di 500 agenti delle forze dell’ordine (ufficiali delle imposte e di polizia). Sei persone sono state arrestate in Germania e in Italia.
Sono stati inoltre eseguiti ordini di sequestro per oltre 20 milioni di euro. Solo in Italia, sono stati congelati 50 conti bancari e sequestrati 14 immobili, oltre a due terreni e 25 auto, di cui 19 di lusso. In Germania sono stati sequestrati anche due auto, denaro contante e beni di lusso, e sono stati congelati i conti bancari.
I gruppi criminali sotto inchiesta sono sospettati di essere coinvolti in una frode carosello dell’IVA su larga scala, uno schema complesso che sfrutta le norme dell’UE sulle transazioni transfrontaliere tra Stati membri, esenti dall’imposta sul valore aggiunto (IVA).
Secondo le indagini, diverse migliaia di auto sono state vendute nell’ambito di frodi transfrontaliere in tutta Europa, utilizzando centinaia di società fittizie, documenti falsi e fatture fittizie, al fine di evadere il pagamento dell’IVA. In alcuni casi, i veicoli sono stati venduti fittiziamente a società in Liechtenstein e San Marino, dove non sono mai stati immatricolati, prima di essere effettivamente venduti a concessionari e clienti in Italia e in altri Stati membri.
Inoltre, il carosello delle frodi IVA ha consentito alla rete criminale di richiedere rimborsi IVA alle autorità fiscali nazionali, a cui i presunti autori non avevano diritto, il che ha portato a ingenti profitti illeciti.
A quanto pare, i gruppi criminali hanno anche applicato fraudolentemente un’aliquota IVA ridotta, nell’ambito del cosiddetto “regime di tassazione del margine”. Questa disposizione consente ai rivenditori di pagare l’IVA solo sul loro margine di profitto (la differenza tra il prezzo pagato per l’articolo e il prezzo a cui viene venduto), quando vendono beni di seconda mano acquistati da privati. Tuttavia, le società indagate hanno applicato tale disposizione illegalmente.
Si stima che le attività oggetto dell’inchiesta abbiano causato perdite per almeno 100 milioni di euro ai bilanci nazionali e dell’UE.
Queste indagini sono state supportate dall’Ufficio investigativo fiscale tedesco di Stoccarda (Finanzamt Stuttgart II – Steuerfahndungsstelle) e dalla Guardia di Finanza italiana (Guardia di Finanza) di Varese, nonché dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli di Bolzano (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Bolzano).
Le indagini hanno potuto contare anche sul supporto di Europol, attraverso strumenti di assistenza analitica e di coordinamento, con il supporto aggiuntivo delle forze dell’ordine nazionali, evidenziando il valore della cooperazione transfrontaliera contro la criminalità organizzata.
Si presume che tutte le persone coinvolte siano innocenti fino a prova contraria da parte dei tribunali competenti.
L’EPPO è la Procura pubblica indipendente dell’Unione europea. È responsabile delle indagini, del perseguimento penale e del rinvio a giudizio per i reati che ledono gli interessi finanziari dell’UE.
Elenco dei partner più importanti e delle autorità nazionali coinvolte:
- Europol
- Servizio investigativo nazionale della Bulgaria (Национална следствена служба); Direzione Generale della Polizia Nazionale (Главна дирекция “Национална полиция”); Direzione generale della gendarmeria e dipartimento specializzato antiterrorismo (Главна дирекция “Жандармерия и специализан отряд за борба с тероризма”); e Direzione Generale “Lotta alla criminalità organizzata” (Главна дирекция „Борба с организираната престъпност“ – ГДБОП)
- Direzione generale della polizia croata del Ministero dell’Interno, Direzione della polizia criminale, Ufficio nazionale di polizia per la repressione della corruzione e della criminalità organizzata (Ravnateljstvo policije Ministarstva unutarnjih poslova Republike Hrvatske, Uprava kriminalističke policije, Policijski nacionalni ered za suzbijanje korupcije i organiziranog kriminaliteta); Amministrazione di polizia della Regione istriana (Policijska uprava Istarska); Settore indipendente per le indagini finanziarie dell’amministrazione fiscale del Ministero delle finanze della Repubblica di Croazia (Samostalni sektor za financijske istrage Porezne uprave Ministarstva financija Republike Hrvatske)
- Germania: Procura della Repubblica di Stoccarda, Ufficio per le indagini fiscali di Stoccarda, Uffici per le indagini fiscali dei Länder federali Baden-Württemberg, Baviera, Assia, Renania-Palatinato, Amburgo, Berlino e Brema (Baden-Württemberg, Baviera, Assia, Renania-Palatinato, Brema, Amburgo, Berlino e Brema), Ufficio statale per la lotta alla criminalità finanziaria del Nord Renania-Westfalia (Landesamt zur Bekämpfung der Finanzkriminalität NRW), quartier generale della polizia di Stoccarda (Polizeipräsidium Stuttgart), quartier generale della polizia Operazione Baden-Wuerttemberg (Polizeipräsidium Einsatz Baden-Württemberg), quartier generale della polizia di Monaco (Polizeipräsidium München) e dipartimento di polizia di Wetterau (Polizeidirektion Wetterau)
- Guardia di Finanza di Varese; Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Bolzano (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Bolzano)
- Dipartimento di polizia fiscale e doganale della Lettonia dell’amministrazione statale delle entrate della Repubblica di Lettonia (Valsts ieņēmumu dienesta Nodokļu un muitas policijas pārvalde)
- Polizia criminale del Lussemburgo – Dipartimento finanziario ed economico (Service de Police Judiciaire – Sezione Entraide Judiciaire Internationale)
- Polizia nazionale polacca – Stazione di polizia del voivodato a Danzica (Komenda Wojewódzka Policji w Gdańsku)
