
(AGENPARL) – Wed 02 July 2025 **Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano**
Comunicato del 02/07/2025, ore 11:56
Nota ai media!
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Link video (Consigio provicniale di Bolzano/GNews): https://we.tl/t-45RPn2cZzm — I lavori del plenum vengono trasmessi in diretta sulla homepage http://www.consiglio-bz.org e sul canale YouTube del Consiglio provinciale. Su quest’ultimo è possibile interrompere lo streaming per rivedere i passaggi precedenti, in caso di interesse a specifici interventi. Alla pagina web http://www.consiglio-bz.org/it/filmati-delle-sedute-del-consiglio è disponibile invece, di norma dal giorno successivo alle riprese, una riproduzione strutturata delle stesse, con la possibilità di cercare e selezionare la discussione su un determinato atto e gli interventi dei singoli consiglieri/delle singole consigliere.
Consiglio
Lavori Consiglio: Costruire senza barriere, Dittatura digitale, Standard edilizi
Proposte di Team K, Wir Bürger-Noi cittadini, Süd-Tiroler Freiheit.
È ripresa questa mattina in Consiglio provinciale a Bolzano la trattazione, iniziata, del Costruire senza barriere architettoniche (presentato dai conss. Ploner A., Ploner F., Köllensperger e Rieder il 19/02/2024), con il quale Alex Ploner (Team K) chiedeva di sollecitare Governo e Parlamento ad adottare, d’intesa e in collaborazione con il Consiglio nazionale degli architetti, misure per promuovere una maggiore consapevolezza e competenza nella progettazione edilizia senza barriere nonché per includere obbligatoriamente l’accessibilità nella formazione universitaria.
Franz Ploner (Team K), cofirmatario, ha evidenziato che anche nella sala sedute c’erano barriere architettoniche, e che esse sono un ostacolo non solo per persone con disabilitá, pari al 4%, ma anche per gli anziani, che sono tanti. Partecipare alla democrazia e alla vita politica è possibile solo se non ci sono barriere, anche perché le persone non udenti non possono seguire le sedute trasmesse in streaming. Richiamando la normativa nazionale da attuare, il consigliere ha evidenziato una norma relativa alla pianificazione e collaudo di edifici pubblici, che prevede l’accessibilità.
Madeleine Rohrer (Gruppo verde) ha chiarito che un alloggio privo di barriere architettoniche permette di restarvi tutta la vita, ed evidenziato che in molti casi non è così; anche se ci si rompe una gamba si incontrano problemi nella propria casa. evitare le barriere permette di restare nella propria casa e sgrava anche le RSA. Si dovrebbe adattare in questo senso i regolamenti edilizi comunali.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha sostenuto la proposta, invitando però ad evitare regole inutili, come l’assenza di barriere in rifugi raggiungibili solo a piedi. Bisogna anche verificare se gli ausili come gli ascensori nelle stazioni funzionano veramente. Bisogna poi stare attenti agli edifici sotto tutela che non possono essere ristrutturati in tal senso: vanno cercate alternative, ci vuole buon senso per evitare una eccessiva burocrazia e pensare soprattutto agli edifici pubblici.
Renate Holzeisen (Vita) ha chiarito, in riferimento al rilievo di Franz Ploner, che sarebbe bene se in aula davvero si ascoltasse.
Harald Stauder (SVP) ha ricordato che la Provincia già ha fatto molto in questo settore nell’ambito delle sue competenze. Ha ricordato che da sindaco di lana aveva visitato alcune aree seduto in sedia a rotelle, per verificare di persona: di conseguenza, erano state promosse modifiche, anche in collaborazione con il Centro non vedenti: basta sfruttare la cornice giuridica di cui si dispone, non occorrono modifiche, ma è vero che i sindaci devono agire. Va esercitata pressione a livello statale per eliminare le barriere nei relativi edifici.
L’ass. Rosmarie Pamer ha sottolineato che la Provincia nel campo dell’eliminazione delle barriere ha delle competenze legislative, quindi il sollecito a livello statale non è necessaria, e nemmeno il coinvolgimento dell’ordine degli Architetti. I Comuni agiscono e non poco, c’è grande sensibilità e vengono prese delle misure necessarie: a loro va un elogio. Anche nelle stazioni è stato fatto molto, e 13 di esse sono state risanate grazie ai fondi per i Giochi olimpici, con il rinnovo di 3.500 banchine: non è quindi vero che si sta facendo troppo poco. Il voto non sará sostenuto. Alex Ploner ha replicato che si trattava di verificare come si attuano le cose nell’ambito delle competenze autonome, per intervenire in modo tempestivo. Va ricordato che RFI ottiene tanti soldi dalla Provincia, nonché che già dalla pianificazione inizia la sensibilizzazione. Bisogna verificare che questa tematica sia inserita anche nella formazione universitaria, perché quella attraverso l’Ordine non funziona. Il voto è quindi stato respinto con 13 sì e 15 no.
Andreas Colli (Wir Bürgen – Noi cittadini – Nëus Zitadins) ha poi illustrato la Dittatura digitale – diritto a una vita analogica – periodo di transizione (presentata dal cons. Colli il 09/01/2025), con la quale chiedeva di invitare la Giunta provinciale (1) a riconoscere il diritto a una vita analogica e opporsi a qualsiasi possibile discriminazione telematica; (2) a esaminare, in tutti gli ambiti di competenza della Giunta provinciale, in quali modi sia possibile garantire nell’era digitale il diritto a una vita analogica senza svantaggi strutturali; (3) a garantire, per un periodo transitorio di 15 anni, l’accesso analogico ad agevolazioni, iscrizioni e prestazioni, in altre parole a tutti i servizi, vale a dire a garantire l’accesso analogico parallelamente a quello telematico. Il consigliere ha evidenziato che molte persone, soprattutto la generazione più anziana, non riescono più a stare al passo con l’informatizzazione che avanza rapidamente: si sentono completamente dimenticati, non in grado di adeguarsi e abbandonati, e a volte non possono permettersi questa nuova tecnologia. E questo non riguarda solo gli anziani, ma anche altre persone. Deve quindi essere possibile e garantito che chiunque possa partecipare alla vita sociale senza essere escluso, o peggio ancora penalizzato, dalla telematica, permettendo a tutti di accedere ai servizi in modo paritario. Garantendo solo un accesso telematico ai servizi, si sta infatti attuando una nuova forma di esclusione ed emarginazione.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha condiviso la proposta, ricordando che alcuni anni fa in occasione del cambio di tariffe elettriche molti contadini avevano contattato la STF segnalando che non era possibile, senza riferimenti digitali, passare alla nuova tariffa. Spesso, inoltre, la digitalizzazione penalizza la madrelingua, a causa di moduli solo in italiano – per esempio quelli dell’INPS. L’indirizzo IP è solo in italiano. All’estero ci sono altre modalità, che non rendono necessario l’accesso SPID o un indirizzo PEC: l’amministrazione pubblica deve offrire un servizio alla cittadinanza.
Paul Köllensperger (Team K) ha sostenuto la proposta, nonostante lavori negli ambiti della digitalizzazione. Il digital divide è un tema non solo per gli anziani ma anche per i giovani delle scuole, con divisione tra chi ha accesso a mezzi digitali e chi no. L’amministrazione pubblica dovrebbe garantire l’accesso paritario ai servizi, anche a chi non ha uno smartphone. anche le piccole imprese non sono sempre digitalizzate.
Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha detto di vedere la cosa diversamente: si parla di “obbligo”, che è sempre problematico, ma la questione è un’altra. Va considerato perché l’accesso con lo SPID permette di semplificare notevolmente la propria vita, una volta entrati nel sistema. il cambio di residenza, per esempio, si fa con un click. Bisogna prepararsi a questo futuro, perché una digitalizzazione sana semplifica la vita: il confronto deve essere su come si possono preparare meglio le persone, dalla scuola alle famiglie.
Myriam Atz (Süd-Tiroler Freiheit) ha chiarito che se non si hanno altre possibilità di fatto si è “obbligati” a scegliere la strada online, come avviene per esempio nel caso del rinnovo della patente. Altre possibilità non ci sono, e per molte persone – non solo anziani – questo è un problema. Una fase transitoria di 15 anni è assolutamente giustificata. Ha quindi sostenuto la mozione.
Secondo Renate Holzeisen (Vita), libertá significa sempre possibilità di scelta, ma la tendenza attuale va verso la negazione di questa possibilità. ha sostenuto la mozione, che riguarda un problema relativo non solo alle persone anziane. Anche lei si oppone alla “dittatura digitale”. va considerato che questo sistema non è accessibile in caso di blackout. importante è permettere anche il pagamento in contanti.
Waltraud Deeg (SVP) ha concordato soprattutto sul fatto che non ci debba essere una dittatura digitale, e quindi con il punto 81). Va detto però che la digitalizzazione garantisce tante opportunità anche alle persone anziane per esempio per combattere la solitudine. Nella legge sull’invecchiamento attivo del 2022 è già stata prevista questa partecipazione sociale attraverso coaching e digipoints.
Il presidente della provincia Arno Kompatscher ha sottolineato l’importanza del tema. Anche i giovani possono avere difficoltá, ma si vergognano a farsi aiutare. la Giunta sostiene il püunto (1), perché deve essere eviata la discriminazione, ma in quanto al resto non ritiene che si tratti del percorso giusto, peché se la digitalizzazione è fatta bene comporta delle semplificazioni, come accade per l’iscrizione a scuola. Sarà possibile rivolgersi ai digipoints dei Comuni senza doversi vergognare, sarebbe sbagliato proseguire con due vie parallele rimandando il problema di 15 anni. Anche il digitale ha i suoi lati negativi, come dimostra la questione della protezione dei dati: questa viene rispettata in modo più rigoroso dalle istituzioni pubbliche, motivo per cui le procedure risultano più complesse. In quanto alla lingua, la Provincia fa pressione perché i moduli siano messi a disposizione anche in tedesco, per questo potrebbe aiutare l’AI. Per i servizi sanitari ci vuole cautela, e dev’essere possibile prenotare anche telefonicamente. Colli ha ribadito che si tratta di un principio di libertà di scelta: se non viene garantita, ci sono esclusione e disscriminazione. Nella sua mozione non ha preteso chissá cosa, avrebbe chiesto anche di inserire questo principio nella costituzione. La mozione è stata votata per parti separate: respinti le premesse (11 sì, 16 no, 3 astensioni), è stato approvato il punto (1) (28 sì, 2 astensioni), e respinti i punti (2) e (3).
Hannes Rabensteiner (Süd-Tiroler Freiheit) ha presentato la Ripensare le agevolazioni e gli standard edilizi – ridurre la burocrazia e i costi (presentata dai conss. Rabensteiner, Knoll, Atz e Zimmerhofer il 11/06/2025), per chiedere di incaricare la Giunta provinciale (EMENDATA) (1) di verificare se sia necessario procedere a un adeguamento delle attuali agevolazioni finanziarie per la costruzione e per l’acquisto della prima casa; (2) di rivalutare il complesso degli standard edilizi vigenti in provincia di Bolzano per determinare se siano sproporzionatamente elevati rispetto agli standard minimi di legge stabiliti dalla Repubblica italiana e rispetto a quelli dell’UE, e in che misura possano essere semplificati o adeguati; (3) di dar vita a un’iniziativa per un’edilizia a prezzi accessibili in stretta collaborazione con la politica, l’amministrazione, gli architetti e i progettisti, le associazioni e le rappresentanze degli interessi, finalizzata a conciliare la qualità, la sostenibilità e l’accessibilità economica attraverso la verifica dei seguenti processi: • semplificazione e sveltimento delle procedure • riduzione dei costi per gli standard edilizi • sburocratizzazione, ad esempio diminuendo le perizie e relazioni tecniche richieste • semplificazione dei progetti edilizi, ad esempio in caso di risanamenti, ristrutturazioni, progetti edilizi minori o nuove costruzioni. È inoltre necessario rivedere l’insieme delle procedure e la relativa cultura della pianificazione, nonché predisporre una check-list e un vademecum sui potenziali fattori di aumento dei costi. Si tratta quindi da un lato di verificare i processi, le normative, gli standard e gli adempimenti edilizi, dall’altro di monitorare e valutare gli sviluppi nel settore delle costruzioni, le disposizioni di legge, gli sviluppi tecnologici e i cambiamenti sociali in provincia di Bolzano. Entro la fine del 2026, l’iniziativa presenterà al Consiglio provinciale una relazione con proposte concrete per semplificare l’attività edilizia e migliorare la struttura delle agevolazioni, che contenga altresì un calcolo dei risparmi. (4) di contattare la società edilizia di pubblica utilità “Neue Heimat Tirol” per verificare se il loro modello (ad esempio acquisto a riscatto, pluralità sociale, criteri di accesso, ecc.) possa essere interessante anche per la provincia di Bolzano e qui eventualmente attuabile nell’ambito dell’edilizia di pubblica utilità. Inoltre, deve essere eseguito un confronto tra il costo degli affitti per gli alloggi di pubblica utilità nel Land Tirolo e in provincia di Bolzano, e devono essere analizzate le eventuali differenze di prezzo. In provincia di Bolzano, ha spiegato Rabensteiner, gli standard edilizi sono molto più elevati che nel resto d’Italia e tra i più alti dell’intero arco alpino: questi standard spesso comportano notevoli oneri finanziari e burocratici per i committenti. Sebbene le misure di sicurezza e i requisiti di qualità siano in parte giustificati, è comunque necessario verificare se le norme attuali sono ancora proporzionate, opportune e finanziabili. Non si tratta di fare un passo indietro rispetto agli standard ambientali e di sicurezza, ma di verificare oggettivamente la loro praticità, utilità e sostenibilità economica.
“Completamente d’accordo” si è detto Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion), rilevando che non sempre i materiali più costosi sono i migliori. Ha quindi ricordato di aver chiesto già con un documento del 2019 la revisione degli standard edilizi. Bisogna discutere con serietà e fare dei confronti tra i materiali e i prezzi sul mercato, senza trascurare il püroblema dello smaltimento. Anche i cittadini committenti si devono chiedere cosa serve effettivamente.
Secondo Paul Köllensperger, ma il problema è reale, e i costi sono aumentati anche a seguito delle richieste dei committenti. meglio 1.000 alloggi ben coibentati piuttosto che 100 perfettamente commentati ma non alla portata dei cittadini. Il punto 4 tuttavia è prematuro.
L’ass. Ulli Mair ha ammesso l’esistenza di una burocrazia eccessiva che rende più costoso costruire in alto adige, in particolare relativamente allo standard casaClima A, ma a due settimane dalla riforma Abitare 2025 si propongono iniziative giá contenute nella Riforma, per esempio relativamente al punto (1). Si sta poi lavorando alla delibera sul risparmio casa, e la prossima riguarderá il mutuo agevolato; in futuro una singola persona potrà ottenere oltre 100.000 € di agevolazioni. Il punto )(1) andrá verificato nei prossimi anni, il punto (4) è giá stato attuato, ci si è giá confrontati con la Neue Heimat Tirol ed è prevista a breve la costituzione della prima fondazione per l’edilizia di utilitá sociale. In quanto all’affitto-acquisto, in Alto Adige si vuole creare una base di alloggi da dare in affitto in maniera accessibile per coloro che non sono utenti IPES. L’ass. Peter Brunner ha fatto riferimento alle direttive UE relative all’efficienza energetica: l’Italia ha votato contro, ma sono da recepire. In quanto al punto (2), nel programma di coalizione è previsto un tavolo di esperti, che si è giá riunito due volte. ha ricordato poi che i prezzi indicativi sono saliti per un aumento dei costi delle materie prime, e poi non sono stati ridotti al loro calo: si provvederà in questo senso. Sono state inoltre previste semplificazioni, anche a fronte di continui scambi con i rappresentanti di interesse: il modello non è rigido, si intende portare miglioramenti continui. Su quanto richiesto si sta quindi già lavorando. Rabensteiner ha ringraziato per gli interventi e ricordato che la mozione era stata presentata come ordine del giorno alla Riforma Abitare, e che gli era stato chiesto di presentare in questa forma. Ha aggiunto che anche in Tirolo si costruisce con alti standard qualitativi, tuttavia i prezzi sono accessibili, e ricordato una mozione al Dreier Landtag per l’abitare a prezzi accessibili che prevedeva un tavolo di lavoro, mai istituito. Respinte le premesse (12 sì, 17 no), anche gli altri punti della mozione sono stati respinti a maggioranza.
(continua)
**MC**
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