
(AGENPARL) – Sun 29 June 2025 **Eccidio Civitella, Giani: “Rendiamo attuale la memoria, fondamento
della pace” **
“Torniamo a celebrare la memoria di questo eccidio, che costò la vita a
244 persone massacrate dalla furia nazifascista, fuori di ogni retorica
celebrativa, ma come occasione collettiva non solo per fare memoria ma
anche per interrogare la memoria e renderla attuale alla luce dei drammi
che angosciano il nostro tempo”.
Lo ha detto il presidente Eugenio Giani partecipando alle celebrazioni
dell’81esimo anniversario dell’eccidio di Civitella in Val di Chiana.
“Il significato racchiuso nel sacrificio di chi è caduto durante la
Resistenza – ha proseguito Giani – non è semplicemente la resistenza in
sé, ma l’annunzio di una nuova società più umana, di un tempo e di una
storia nuova in cui l’umanità fosse liberata, per sempre, dalla minaccia
delle guerre, delle violenze, delle discriminazioni, del disprezzo dei
diritti universali dell’uomo e dei popoli. Due furono gli obiettivi della
Resistenza, costruire la pace attraverso il ripudio dei nazionalismi e
della logica di potenza e salvaguardare la dignità della persona umana. Ed
è in nome di questo ideale, di questo lavoro per la pace che oggi vogliamo
ricordare queste 244 vittime innocenti e condannare senza mezzi termini la
strategia del terrore che portò alla strage di Civitella così come agli
eccidi che hanno insanguinato l’Italia. La Toscana, da parte sua, pagò con
1500 caduti tra cui donne e bambini, la brutalità di ideologie ormai
sconfitte che non accettavano la resa. Anche per questo è dovere delle
istituzioni democratiche sottolineare oggi più che mai l’importanza del
senso profondo della ‘Resistenza’, il dovere morale di opporsi a ogni forma
di prevaricazione dei diritti e sottolineare il grande valore della pace
per cui tante, troppe persone sono morte”.
I fatti di Civitella
Il 29 giugno 1944 Civitella in Val Chiana – che durante la ritirata tedesca
si trovava nelle immediate retrovie del fronte lungo la linea Gotica –
divenne teatro di una efferata strage nazifascista. Qualche giorno dopo la
morte di alcuni soldati tedeschi, i nazisti iniziarono a rastrellare gli
uomini e poi irruppero in chiesa, dove il parroco tentò senza successo di
salvare i fedeli offrendosi come vittima. A cinque a cinque tutti gli
uomini, compreso il prelato, vengono trucidati e il paese fu incendiato,
per uccidere anche chi in qualche modo era riuscito a nascondersi. Sommando
ai martiri di Civitella quelli delle due frazioni di Solaia e Cornia, dove
furono uccise con spietata ferocia anche donne e bambini, e della vicina
San Pancrazio, in tutto furono massacrate 244 persone.