
Il Dipartimento degli Interni degli Stati Uniti ha pubblicato un nuovo e significativo rapporto dell’US Geological Survey (USGS) che stima il potenziale energetico non ancora scoperto sotto i terreni pubblici federali. Secondo il documento, le formazioni geologiche presenti sotto questi territori potrebbero contenere fino a 29,4 miliardi di barili di petrolio e 391,6 trilioni di piedi cubi di gas naturale, risorse tecnicamente recuperabili con le tecnologie attuali.
Questi volumi, se sfruttati, basterebbero a coprire il fabbisogno nazionale statunitense di petrolio per circa quattro anni e quello di gas naturale per quasi dodici anni, al ritmo attuale di consumo.
Il Segretario degli Interni Doug Burgum ha commentato:
“Il predominio energetico americano è più importante che mai e questo rapporto sottolinea il ruolo cruciale che la scienza svolge nel delineare il nostro futuro energetico”.
Il report considera i terreni pubblici gestiti dai Dipartimenti di Agricoltura, Difesa, Energia, Interni e dalla Tennessee Valley Authority, includendo tutte le risorse energetiche recuperabili, convenzionali e non convenzionali. Rispetto alla precedente stima del 1998, che parlava di 7,86 miliardi di barili di petrolio e 201,1 trilioni di piedi cubi di gas, l’attuale valutazione mostra un notevole incremento, dovuto soprattutto all’inclusione delle risorse non convenzionali (come shale oil, tight gas e gas da carbone), oggi regolarmente prodotte con tecniche avanzate come la fratturazione idraulica.
Sarah Ryker, direttrice ad interim dell’USGS, ha sottolineato:
“Queste nuove stime basate su dati approfonditi saranno fondamentali per la pianificazione del futuro energetico e per lo sviluppo economico del Paese”.
Il lavoro si è basato sulla compilazione e analisi di 579 unità di valutazione all’interno di 69 province geologiche degli Stati Uniti, valutate per la loro capacità di contenere risorse non ancora scoperte ma tecnicamente accessibili.
