
(AGENPARL) – Sat 21 June 2025 DL OMNIBUS, TURCO (M5S): MA QUALE FISCO AMICO, CON MELONI È PER POCHI AMICI
NOTA STAMPA
*DL OMNIBUS, TURCO (M5S): MA QUALE FISCO AMICO, CON MELONI È PER POCHI AMICI*
Roma, 21 giugno 2025. “Anche nel Dl Omnibus, ultima genialata governativa, non c’è traccia del Fisco amico propagandato da Meloni, semmai la conferma di un Fisco per pochi amici. Mentre la pressione fiscale aumenta perché aumentano le tasse; mentre le tasse aumentano a causa del fiscal drag e dell’incremento delle tasse locali, visto che con il Patto di stabilità i territori sono costretti a subire un costante calo dei trasferimenti; mentre viene platealmente tradita la promessa di un abbassamento dell’Irpef sul ceto medio, perché non la si riesce a finanziare con il gettito del fallimentare concordato fiscale; mentre la trasformazione del taglio del cuneo da contributivo a fiscale si è rivelata una fregatura per i lavoratori dipendenti, che ci hanno addirittura rimesso in busta paga rispetto al 2024; mentre accade tutto questo scempio, il Governo sforna un decreto per ridurre l’Iva sulle opere d’arte dal 22% al 5% e rinviare per l’ennesima volta la sugar tax. Quanto alle opere d’arte, l’operazione può anche avere una sua logica economica, ma appare profondamente ingiusta se non è accompagnata da misure analoghe a favore dei cittadini comuni, delle famiglie, dei bambini, dei pensionati. La domanda nasce spontanea: perché si trovano le risorse per abbassare l’Iva sulle opere d’arte mentre Meloni ha aumentato la stessa Iva su pannolini, latte in polvere, beni primari e sanitari di uso quotidiano? Per molti di questi prodotti – essenziali per milioni di famiglie – l’aliquota Iva resta più alta. Un’assurdità. Una scelta che tradisce la promessa di un fisco equo e sociale. Il Governo continua a utilizzare le maggiori entrate sottratte ai lavoratori, ai pensionati e al ceto medio, per effetto del fiscal drag e dell’aumento della pressione fiscale, per nuovi armamenti e ora trova spazio anche per rendere più competitivo il mercato dei beni di lusso, ma non trova mai coperture per un taglio selettivo e mirato dell’Iva sui beni di prima necessità. È un problema di visione e di giustizia fiscale: si agevolano investitori e collezionisti d’arte; si ignorano le giovani coppie, i lavoratori, i pensionati, i redditi bassi. Il M5S ha già presentato proposte di legge per azzerare o ridurre fortemente l’Iva sui prodotti essenziali per l’infanzia e la cura della persona. Ribadiamo l’urgenza di approvare misure concrete e strutturali in questa direzione. L’arte è importante, ma non può diventare la nuova bandiera di un Governo che abbandona chi soffre e chi non ce la fa ad andare avanti. Senza giustizia fiscale, non c’è coesione, non c’è sviluppo, non c’è dignità per il nostro Paese”. Lo comunica in una nota il senatore Mario Turco, vicepresidente del M5S e responsabile del Comitato Economia, Lavoro e Imprese.
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Ufficio Stampa Parlamento
Movimento 5 Stelle