
Il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, Esmaeil Baghaei, ha lanciato gravi accuse contro il Direttore Generale dell’AIEA, Rafael Grossi, sostenendo che l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica si sia trasformata in uno strumento per legittimare un’aggressione internazionale contro l’Iran.
In un post pubblicato sul suo profilo X (ex Twitter), Baghaei ha dichiarato:
“Avete tradito il regime di non proliferazione. Avete reso l’AIEA complice di questa ingiusta guerra aggressiva, trasformandola in uno strumento comodo per i Paesi che non hanno firmato il TNP, per privare i firmatari dei loro diritti fondamentali, come sancito dall’Articolo 4.”
Il portavoce ha contestato la validità delle accuse rivolte all’Iran, affermando che l’AIEA non ha prodotto prove concrete a sostegno dell’ipotesi che Teheran stia sviluppando armi nucleari. Secondo Baghaei, i rapporti pubblicati dall’agenzia sono stati parziali e politicizzati, fornendo pretesti per risoluzioni aggressive proposte dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea.
Baghaei ha accusato le potenze occidentali di usare queste risoluzioni come giustificazione per potenziali attacchi militari, sfruttando la questione degli impianti nucleari iraniani per legittimare le operazioni belliche.
L’Iran ribadisce che il proprio programma nucleare ha scopi esclusivamente pacifici, anche se, dopo il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo nucleare del 2015 (JCPOA), Teheran ha progressivamente aumentato i livelli di arricchimento dell’uranio, raggiungendo il 60%, una soglia vicina a quella necessaria per uso militare.
Le tensioni sono esplose il 13 giugno, quando Israele ha lanciato l’Operazione Rising Lion, un attacco mirato contro le infrastrutture nucleari iraniane. Teheran ha reagito nel giro di 24 ore con un attacco di rappresaglia, avviando una spirale di scambi militari tra i due Paesi che prosegue tuttora.
La situazione resta altamente instabile, e l’uso della diplomazia internazionale sembra sempre più difficile in un contesto in cui anche organismi multilaterali come l’AIEA vengono messi sotto accusa per la loro presunta parzialità.