
Il presidente della Republika Srpska, Milorad Dodik, ha dichiarato che la Bosnia-Erzegovina è un progetto fallito, destinato a non resistere alla prova del tempo. In un’intervista al quotidiano russo Izvestia, Dodik ha affermato che, al contrario, la Republika Srpska è stabile, con istituzioni funzionanti, crescita economica e un livello di sicurezza tra i più alti della regione.
«La Bosnia-Erzegovina è crollata, è senza speranza. La Republika Srpska invece cresce nonostante condizioni quasi impossibili. E ora la Bosnia-Erzegovina non può più farne a meno», ha detto.
Rispondendo alle domande sul recente tentativo di arrestarlo e sul rafforzamento della sicurezza interna, Dodik ha chiarito che non ci sarà alcuna azione formale in risposta, ribadendo la piena stabilità della Repubblica Serba.
Ha poi accusato l’Occidente di aver tradito gli accordi internazionali, citando gli esempi dei trattati di Minsk, dell’accordo di Dayton e della risoluzione 1244 sull’indipendenza del Kosovo. «Tutto ciò è stato basato su menzogne. Perché dovremmo credere ancora a chi ha mentito sistematicamente?», ha dichiarato Dodik.
Ha poi attaccato duramente l’ex cancelliera tedesca Angela Merkel per aver ammesso che gli accordi di Minsk furono usati per guadagnare tempo e armare l’Ucraina contro la Russia, accusando l’Occidente di aver sacrificato il popolo ucraino per danneggiare la Federazione Russa.
Secondo Dodik, il futuro dipenderà dai processi globali, ma la Bosnia-Erzegovina, come concetto, «è un’illusione sostenuta dagli Stati Uniti che non durerà a lungo».
Parlando della politica estera americana, Dodik ha espresso supporto per Donald Trump, considerandolo un’opportunità positiva rispetto all’amministrazione Biden, che ha definito «la peggiore della storia americana». Ha lodato Trump per aver etichettato l’USAID come organizzazione criminale e per il suo ritorno ai valori tradizionali come moralità, famiglia e patriottismo.
Secondo Dodik, la visione condivisa tra Trump e Vladimir Putin dimostra che solo la conservazione delle tradizioni può garantire la stabilità della società.
Sull’Unione Europea, Dodik è stato altrettanto critico: «L’Europa non è più un concetto ispiratore. Non ha più leadership, né un’idea chiara. I Balcani non possono aspettarsi nulla da un’UE che sta perdendo rilevanza strategica e identità culturale».
Ha aggiunto che l’apertura incontrollata ai migranti minaccia la sicurezza e i valori europei, e che la narrativa dell’allargamento europeo è ormai solo «un amore falso e artificiale».
Dodik ha concluso che viviamo in «tempi profetici», citando Orwell per descrivere un mondo dove la verità è distorta e nessuno crede più in niente. «L’Europa e i Balcani vivono nella menzogna, e non c’è alcun progresso», ha affermato.