
(AGENPARL) – Tue 17 June 2025 RECIDIVA ZERO. STUDIO, FORMAZIONE E LAVORO IN CARCERE E FUORI DAL CARCERE
IL REPORT DEL CNEL CON I DATI AGGIORNATI
CARCERI. DAL CNEL UN QUADRO INFORMATIVO AGGIORNATO PER LA II EDIZIONE DI ‘RECIDIVA ZERO’
Per fornire un quadro informativo a supporto della II edizione di “Recidiva Zero. Studio, formazione e lavoro in carcere e fuori dal carcere”, il CNEL ha presentato un Report sullo stato attuale della detenzione in Italia. Lo studio, realizzato dal Censis, rappresenta un aggiornamento del rapporto predisposto lo scorso anno in occasione della I edizione dell’iniziativa e si basa sui dati ad oggi disponibili ed effettivamente accessibili da fonti ufficiali, quali il Ministero della Giustizia, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP), il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, la Cassa delle Ammende.
62.476 DETENUTI DISTRIBUITI IN 189 ISTITUTI PENITENZIARI
In base ai dati più recenti, il numero complessivo dei detenuti in Italia è pari a 62.476, distribuiti in 189 istituti penitenziari. È quanto rivela il CNEL nel Report della II edizione di ‘Recidiva Zero’.
TASSO DI AFFOLLAMENTO PARI AL 122,1
Il tasso di affollamento, misurato dal rapporto fra detenuti e capienza regolamentare, è pari a 122,1 (valore percentuale dei detenuti sulla capienza regolamentare).
SU BASE NAZIONALE 20,2 DETENUTI OGNI 10 AGENTI
Se come parametro di congruità organizzativa si prende il rapporto fra detenuti e agenti effettivi di polizia penitenziaria, a livello nazionale l’indicatore risulta pari a 20,2 detenuti ogni 10 agenti.
POPOLAZIONE CARCERARIA IN CRESCITA
La realtà carceraria in Italia trova una sua rilevante rappresentazione se si osservano i dati relativi ai detenuti, alla loro distribuzione per posizione giuridica, cittadinanza e rispetto agli ingressi dalla libertà. La serie storica, ricostruita a partire dal 2004, evidenzia in particolare una tendenziale crescita della popolazione carceraria: da 56.068 del 2004 a 61.861 del 2024. Nel 2010 il dato ha raggiunto il suo massimo con 67.961 detenuti presenti. A questo incremento si accompagna una riduzione dello stock di imputati (detenuti in attesa di giudizio e condannati in primo e secondo grado) che passano, nel periodo considerato, a 15.337 del 2024 rispetto agli oltre 20 mila di venti anni prima.
TRA 2023 E 2024 AUMENTO DETENUTI +2,8%
In generale, fra il 2023 e il 2024 l’aumento dei detenuti è stato del 2,8%, un dato in controtendenza se si prendono in esame le serie storiche a partire dal 2010 (-10,9% nel sottoperiodo 2010-2019 e -1,0% nel sottoperiodo 2019-2023).
CRESCE QUOTA DI IMPUTATI IN ATTESA DI PRIMO GIUDIZIO
Alla tendenziale riduzione in termini assoluti degli imputati non si accompagna un altrettanto significativa riduzione in termini relativi della quota di imputati in attesa di primo giudizio: la percentuale sul totale degli imputati raggiunge il 61,8% nel 2024, mentre si attestava sotto il 50% negli anni compresi fra il 2008 e il 2013.
PROGRESSIVA RIDUZIONE DI INTERNATI IN CASE LAVORO, COLONIE AGRICOLE O ALTRI CONTESTI
Nel 2024 i condannati definitivi sono pari a 46.232, circa il 74% sul totale dei detenuti. Ma l’effetto affollamento negli istituti penitenziari è anche in parte alimentato dalla progressiva riduzione di internati in case di lavoro, colonie agricole o altri contesti: attualmente sono detenuti fuori dal carcere 292 persone, mentre negli anni intorno al 2009 il numero di queste persone era superiore alle 1.600 unità. La riduzione è correlata alla chiusura nel 2015 degli ospedali psichiatrici giudiziari (OPG) e all’introduzione delle Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS) che ospitano circa 600 pazienti.
TRA I DETENUTI QUOTA STRANIERI PARI AL 31,8%
La quota di stranieri, sul totale dei detenuti presenti, nel 2024 è del 31,8%, stesso valore percentuale riportato per l’anno 2004. A partire dal 2018, nei fatti, si è riscontrata una tendenza alla riduzione della popolazione straniera presente nelle carceri italiane, sebbene dal 2023 si stia assistendo a un’inversione di tendenza.
PROGRESSIVA RIDUZIONE PERSONE PIÙ VICINE A USCITA DAL CARCERE
Dal lato della durata della pena residua, e considerando i detenuti con condanna definitiva si osserva, nel lungo periodo, una progressiva riduzione delle persone più vicine all’uscita dal carcere, mentre aumentano tutte le altre componenti. I detenuti con pena residua fino a un anno sono il 20,7% in meno fra il 2005 e il 2024 (rispettivamente 10.193 e 8.087).
Il 31,3% DEI DETENUTI FREQUENTA PERCORSI DI ISTRUZIONE DI PRIMO O SECONDO LIVELLO
Il coinvolgimento dei detenuti nella frequenza di percorsi di istruzione di primo e secondo livello ha riguardato, per l’anno scolastico 2023-2024, poco più di 19 mila detenuti, pari al 31,3% dei detenuti presenti nelle carceri italiane. Il conseguimento dei titoli di studio presenta un tasso di successo pari al 56,9%, nell’anno scolastico 2023-2024, per chi ha frequentato i corsi di secondo livello, mentre per il primo livello la quota di promossi si è fermata al 34,6%. Quest’ultimo rappresenta la più bassa quota di successo degli anni scolastici a partire dal 2018.
FORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL 7,2% DEI DETENUTI
Nell’ambito dei corsi di formazione professionale il 2024 fa segnale il numero più alto, a partire dal 2019, dei detenuti iscritti: sono stati 4.459 gli iscritti ai corsi attivati, pari al 7,2% del totale dei detenuti. Anche non considerando il 2020, la partecipazione risulta in crescita, poiché la quota di iscritti nel 2019 era pari al 4,1% e nel 2023 al 5,1%, così come risulta in aumento la quota di promossi sui frequentanti dei corsi terminati, che si attesta negli ultimi due anni all’87,5% (era l’83,5% nel 2019). La tipologia prevalente dei corsi frequentati e terminati rientra nell’ambito della “cucina e ristorazione”, con il 24,3% degli iscritti sul totale e l’86,5% dei promossi. Edilizia, orientamento al lavoro, giardinaggio e agricoltura sono le altre tipologie di corsi che hanno riscontrato il maggior numero di iscritti, con tassi di successo in tutti e tre i casi superiori al 90%.
1.707 I DETENUTI ISCRITTI A CORSI DI LAUREA NEL 2023-2024
In crescita il livello di partecipazione dei detenuti a corsi di laurea organizzati dalle università che aderiscono alla Conferenza Nazionale dei Delegati dei Rettori per i Poli Universitari Penitenziari (CNUPP). Nell’anno accademico 2023-2024 sono risultati iscritti 1.707 detenuti in generale (compreso chi è in affidamento a comunità, in misure alternative o in libertà da fine pena e in REMS, Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza), di cui 1.509 iscritti detenuti in carcere. In 39 hanno conseguito la laurea nel 2023; nell’anno precedente il numero dei laureati è stato pari a 51.
TRA I DETENUTI STRANIERI IL 23% FA CORSI DI ALFABETIZZAZIONE
Un dato significativo per il perseguimento di obiettivi di alfabetizzazione e apprendimento dell’italiano negli istituti carcerari è rappresentato dal numero di mediatori culturali: sono 338 nel 2024, pari a 1,72 ogni 100 detenuti stranieri; il rapporto era inferiore all’unità nel 2019 (0,88). Sempre nel 2024, sono stati organizzati corsi di alfabetizzazione e apprendimento dell’italiano ai quali hanno preso parte 4.580 detenuti stranieri, pari a 23 su 100. Nel 2023 il rapporto fra iscritti e detenuti stranieri era pari al 25,4%, vicino alla quota del 2019 (26,4%).
I DETENUTI CHE LAVORANO SONO IL 34,3%
La possibilità di svolgere un lavoro durante il periodo di pena detentiva costituisce un fattore di potenziale reinserimento positivo una volta riacquistata la libertà. Nel corso del periodo compreso fra il 2004 e il 2024 il numero totale dei detenuti lavoranti è passato da 14.686 (pari al 26,6% dei detenuti) a 21.235 (pari al 34,3%). La variazione positiva, nel corso dei 21 anni considerati, è stata del 44,6%. Solo nel periodo 2004-2010 si è osservata una riduzione pari al 3,5%, mentre in tutti gli altri sottoperiodi l’incremento è stato costante. Nell’ultimo anno, e cioè fra il 2023 e il 2024, la variazione è stata del 5,8%.
85 DETENUTI LAVORNATI SU 100 LAVORANO PER L’AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA
La quota di lavoranti alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria si è mantenuta sempre sopra l’80% e nel 2024 è stata pari all’85,1%. La crescita dei lavoranti detenuti alle dipendenze dell’Amministrazione è stata pari al 48,6% fra il 2004 e il 2024, mentre nell’ultimo anno si è registrato un incremento del 6%.
FRA LE TIPOLOGIE DI LAVORO LA MAGGIORE CONCENTRAZIONE NEI SERVIZI D’ISTITUTO
Fra le tipologie di lavoro in cui sono impegnati i lavoranti detenuti, si osserva una concentrazione nei servizi d’istituto (il 70,7% è impegnato in questa tipologia), mentre il 5,4% lavora in istituto per conto di cooperative o imprese, il 5,3%, essendo in regime di semilibertà, lavora in proprio o per conto di datori di lavoro esterni e il 5% si occupa della manutenzione dei fabbricati.
LA CASSA DELLE AMMENDE FINANZIA PROGETTI PER CIRCA 70 MILIONI DI EURO
280,3 MILIONI DI EURO PER IL PROGRAMMA OPERATIVO “UNA GIUSTIZIA PIÙ INCLUSIVA” DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Nell’ambito del Programma Nazionale “Inclusione e lotta alla povertà” attinente alla programmazione 2021-2027, il Ministero della Giustizia ha predisposto il Programma operativo “Una giustizia più inclusiva” con l’obiettivo di rafforzare le condizioni di inclusione socio-lavorativa delle persone sottoposte a misura penale e incidere strutturalmente sulle debolezze del sistema penitenziario italiano. L’intero intervento è sostenuto da risorse complessive pari a 280,3 milioni di euro.
CON IL PROGETTO SECOND HORIZON 5 MILIONI DI EURO
Fra gli interventi che ricadono nel Programma rientra il Progetto “Second Horizon”, avviato il 7 aprile di quest’anno, che riguarda la creazione di una piattaforma per la promozione della crescita, dell’inclusione e del reinserimento professionale per le persone sottoposte a misura penale. L’importo previsto per gli interventi si avvicina ai 5 milioni di euro.
L’AZIONE DEL CNEL: IL DDL E IL SEGRETARIATO PERMANENTE
In coerenza con quanto emerso nella I edizione di Recidiva Zero, la giornata di lavoro svolta il 16 aprile 2024, il CNEL da un lato ha istituito un Segretariato Permanente e dall’altro ha predisposto il primo disegno di legge della XI Consiliatura, recante “Disposizioni per l’inclusione socio-lavorativa e l’abbattimento della recidiva delle persone sottoposte a provvedimenti limitativi o restrittivi della libertà personale emanate dall’autorità giudiziaria”. Si è così dato concreto seguito al lavoro istruttorio svolto dal CNEL a partire dall’Accordo interistituzionale con il Ministero della Giustizia del 17 giugno 2023.
CON IL DDL CNEL UNA RIVISITAZIONE COMPLESSIVA DELL’ATTUALE QUADRO NORMATIVO E REGOLAMENTARE
Il disegno di legge del CNEL è volto ad offrire ai decisori pubblici strumenti giuridici idonei a migliorare l’attuale sistema di governance, agevolando al contempo l’elaborazione di una politica pubblica nazionale sulla tematica del lavoro in carcere in grado, da un lato, di supportare lo sviluppo delle migliori progettualità esistenti, dall’altro attivare progetti nei territori meno attrezzati in coerenza con le specificità dei contesti e il reale fabbisogno dell’utenza degli istituti di pena. Attraverso una rivisitazione complessiva dell’attuale quadro normativo e regolamentare in materia di ordinamento penitenziario si intende quindi concorrere alla strutturazione di una rete interistituzionale integrata volta a: gestire il problema dell’inclusione lavorativa nella sua globalità sia in carcere che nella fase post-rilascio; attrarre stabilmente risorse esterne sia in termini economici che di competenze; elaborare ed implementare interventi ad alto impatto su scala nazionale in grado di coinvolgere un numero significativo di detenuti.
EQUIPARAZIONE TRA LAVORATORI LIBERI E LAVORATORI RISTRETTI
Il Disegno di legge del CNEL propone innanzitutto alcuni correttivi alle norme sull’ordinamento penitenziario in materia di formazione e lavoro, recuperando la necessaria equiparazione tra lavoratori liberi e lavoratori ristretti, e per quest’ultimi tra lavoro esterno e lavoro cd. “interno” (i.e. alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria). Applicazione del contratto collettivo nazionale, territoriale e aziendale stipulato dalle associazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative; equiparazione del trattamento economico e normativo complessivo; impignorabilità dei quattro quinti della remunerazione, sono solo alcune delle novità introdotte dal disegno di legge di iniziativa del CNEL sulla specifica materia.
IL SEGRETARIATO PERMANENTE E L’OBIETTIVO RECIDIVA ZERO
Nel mese di luglio 2024 è stato formalmente costituito il Segretariato permanente per l’inclusione economia, sociale e lavorativa delle persone private della libertà personale, con l’obiettivo della “recidiva zero” attraverso l’accesso al lavoro da parte delle persone private della libertà personale e svolge in particolare le seguenti funzioni: attività di natura informativa sul quadro normativo regolamentare e fiscale del lavoro penitenziario; analisi preventive di fattibilità relative alle progettualità di natura economica e imprenditoriale da realizzarsi negli istituti penitenziari; monitoraggio dei fabbisogni formativi delle persone private della libertà personale e di quelli lavorativi espressi dal territorio e dal sistema produttivo; attivazione di banche dati sulle attività di formazione, studio e lavoro intramurario ed extramurario; attività di supporto tecnico alla Cassa delle Ammende anche ai fini della valutazione del sistema delle Cabine di regia regionali; elaborazione di linee guida e procedure standardizzate per la realizzazione e la valutazione d’impatto dei piani di azione regionali; organizzazione di giornate di lavoro, attività seminariali e iniziative di sensibilizzazione rivolte agli operatori del settore e alle Forze economiche, sociali e del Terzo settore; monitoraggio e verifica dei percorsi di effettiva applicazione dei trattamenti contrattuali per i lavoratori detenuti alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria, di soggetti esterni alla stessa e comunque coinvolti nei possibili contesti lavorativi, anche attraverso le Commissioni e i Gruppi di lavoro tematici di cui al comma 2 del presente articolo.
55 RIUNIONI ISTITUZIONALI
Dalla data della sua effettiva istituzione, il Segretariato Permanente ha promosso e partecipato a 55 riunioni istituzionali con rappresentanti delle Regioni, dei Provveditorati dell’Amministrazione Penitenziaria, delle Direzioni degli istituti penitenziari, dei Ministeri competenti, di INPS, del MIUR e di altri enti pubblici. Gli incontri, distribuiti su tutto il territorio nazionale, hanno consentito di costruire protocolli operativi, avviare cantieri progettuali e definire modelli di governance condivisa. Parallelamente, il Segretariato, oltre a promuovere ed organizzare il 20 marzo u.s. un seminario preparatorio in vista dello svolgimento della II Giornata di lavoro “Recidiva Zero”, ha partecipato a 19 eventi pubblici, convegni e seminari dedicati alla promozione del lavoro penitenziario e dell’inclusione sociale.
IL BANDO “FUORICLASSE” PER FINANZIARE PROGETTI DI FORMAZIONE IN CARCERE
A conferma del rilievo riconosciuto al percorso avviato dal CNEL volto a sostenere progetti per il reinserimento sociale delle persone detenute attraverso la formazione digitale per contrastare il fenomeno della recidiva, nel mese di novembre 2024, il Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ha pubblicato il bando “Fuoriclasse” con il quale ha stanziato 5 milioni di euro (successivamente elevati a 10 milioni) per finanziare progetti di formazione in carcere rispondenti alle evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, riconoscendo al Segretariato Permanente del CNEL un ruolo operativo di supporto strategico per la realizzazione dei progetti messo a disposizione dei soggetti attuatori, gratuitamente e su base volontaria.
In allegato la nota stampa, per maggiori informazioni
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