
(AGENPARL) – Tue 17 June 2025 https://www.aduc.it/articolo/affitti+brevi+distruggono+citta+economie+firenze_39378.php
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Affitti brevi distruggono città ed economie. Firenze e non solo
Mentre a Firenze dopo 19 (diciannove) anni si sta smontando una gru altissima che serviva per le riparazioni alla Galleria degli Uffizi, nella stessa città uno studio stima che nel 2035 i residenti diventeranno poco meno di 300mila, rispetto agli attuali 362mila, essenzialmente grazie alle persone che emigrano.
Due fatti messi insieme a significare il degrado grazie alla gestione del capoluogo della Toscana. Non perché le amministrazioni di questi ultimi anni siano state particolarmente incapaci rispetto ad altri periodi valutati diversamente e anche rispetto alla media italiana e non solo. Ma perché sono politici che si sono limitati ad amministrare l’esistente così come si presentava. Molto concentrati su rendite di posizione che, con rare eccezioni (tram per esempio), ha mantenuto (talvolta anche in modo discutibile, vedi la gru di prima) le vestigia che ha ereditato dal Rinascimento.
Una situazione che ha portato alla distruzione della propria socialità e al prevalere del mercantilismo immediato e povero (in qualità e valori).
A tutto questo contribuisce in modo determinante la “mazzata” degli affitti brevi. Alcuni accorgimenti per gestirli non sono serviti se non a razionalizzare il degrado. Una città senza abitanti, non è tale, ma una sorta di parco giochi. E gli abitanti a Firenze scappano, mentre se resistono in alcune periferie pur decenti per vivibilità, gli stessi abitanti non contribuiscono (a parte le imposte) ad evitare il degrado.
E’ di questi giorni un allarme che ci arriva da Parigi che – overtourism – sta affrontando l’agonia del museo del Louvre (1), a quando l’agonia degli Uffizi? Questo in una città dove i turisti vengono per incontrare altri turisti, finto artigianato, rare gastronomie locali, nessuna specificità se non quanto riescono a percepire dalle mura rinascimentali che incrociano nel loro sciamare tra sudore e odori di cibo misto a inquinamento.
Sicuramente la responsabilità non è solo degli affitti brevi che, però, ne hanno il maggior peso.
Sentiamo già le voci dei presunti liberisti a difesa dei piccoli proprietari che, alloggi a prezzi stratosferici, sfrattano gli inquilini per metterci i turisti o vendere a società che gestiscono gli appartamenti a mo’ di albergo, pur fregiandosi di una presunta economicità dell’offerta perchè, appunto, non sono alberghi. Liberisti a gettone che, quando si tratta per esempio di liberalizzare un servizio di taxi che fa acqua da tutte le parti, diventano sostenitori tenaci del monopolio. Mentre l’amministrazione si distingue per il via libera a complessi turistici, sempre rigidamente di lusso, e la desertificazione degli alloggi, inclusa quella per studenti.
Tutti quelli che “l’overtourism non esiste” “i diritti dei proprietari delle case”, la salvaguardia del lavoro dei taxisti”, “Firenze senza turismo non esiste”, etc si dovrebbero porre una domanda: Vogliamo distruggere la città? Se non sono in malafede… perché da questa distruzione oggi ne traggono benefici politici ed economici, sì da potersi godere le proprie megaville nelle colline vicine (finchè le stesse reggeranno), mentre alimentano lavori che sono l’emblema della precarietà.
Alla domanda noi abbiamo la risposta: divieto di affitti brevi! Tranchant? No, realistico e investimento sul futuro.
L’alternativa è fare come si fa oggi. Aspettiamoci le sommosse popolari di chi non è ancora emigrato, come accade oggi in diverse parti del mondo.
1 – https://www.aduc.it/articolo/overtourism+agonia+louvre_39374.php
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc
COMUNICATO STAMPA DELL’ADUC
URL: http://www.aduc.it
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