
Teheran manda segnali di resa. L’Iran ha trasmesso messaggi urgenti sia a Israele sia agli Stati Uniti, dichiarando l’intenzione di porre fine al conflitto e di riaprire i negoziati con il presidente Donald Trump. Tra le aperture più significative, l’ipotesi che il regime iraniano sia disposto a sospendere il suo controverso programma di arricchimento nucleare in cambio della fine delle ostilità e della sopravvivenza del regime stesso.
Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, l’Iran ha utilizzato intermediari arabi per inviare i suoi messaggi di pace, proprio mentre l’aviazione israeliana continuava a colpire duramente obiettivi strategici a Teheran, tra cui l’emittente televisiva di Stato, dopo aver preso il controllo dello spazio aereo iraniano.
La richiesta: fermare la guerra, non coinvolgere gli USA
Teheran ha chiarito che è pronta a tornare al tavolo delle trattative, ma ha chiesto agli Stati Uniti di non intervenire direttamente nel conflitto. Messaggi separati sono stati inviati anche a Israele, in cui si riconosce l’interesse reciproco a “contenere la violenza”.
Tuttavia, il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito la posizione intransigente del governo: gli attacchi continueranno fino alla completa distruzione del programma nucleare e dei missili balistici iraniani. Ha anche specificato che un cambio di regime non è tra gli obiettivi ufficiali, ma che potrebbe essere una conseguenza inevitabile, vista la debolezza dimostrata dalla leadership di Teheran.
Trump: “Vogliono parlare, ma hanno aspettato troppo”
Il presidente Donald Trump, intervenendo al vertice del G7 a Kananaskis, in Canada, ha confermato di aver ricevuto i messaggi iraniani. “Vorrebbero parlare, ma avrebbero dovuto farlo prima”, ha detto, sottolineando che il tempo per un accordo è ormai agli sgoccioli.
“Devono raggiungere un accordo. Ed è doloroso per entrambe le parti. Ma direi che l’Iran non sta vincendo questa guerra. E dovrebbero parlare, e dovrebbero parlare immediatamente, prima che sia troppo tardi”, ha dichiarato Trump.
Il nodo dell’arricchimento nucleare
Nonostante le aperture, non è ancora chiaro se l’Iran abbia realmente offerto di porre fine al suo programma di arricchimento nucleare, uno dei punti chiave richiesti dagli Stati Uniti già prima dello scoppio del conflitto. Secondo il Wall Street Journal, Teheran sembra più interessata a fermare i combattimenti che a fare concessioni sostanziali sul fronte nucleare.
Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno posizionato risorse militari strategiche per supportare Israele, anche se formalmente non sono ancora entrati in guerra. Ma la tensione resta altissima, e la finestra per una soluzione diplomatica si fa sempre più stretta.