
Durante la notte, l’Aeronautica Militare israeliana (IAF) ha condotto un’intensa serie di attacchi nei pressi di Teheran, colpendo decine di obiettivi, tra cui installazioni di difesa aerea e infrastrutture missilistiche terra-aria. Lo ha annunciato sabato mattina l’ufficio stampa delle Forze di Difesa Israeliane (IDF), in risposta al lancio di missili da parte dell’Iran contro Israele avvenuto venerdì sera.
Secondo quanto riferito, l’azione rientra in una strategia volta a ridurre le capacità difensive iraniane e rafforzare la superiorità aerea di Israele nella regione. Il comandante dell’aeronautica israeliana, generale di divisione Tomer Bar, ha dichiarato:
“Dopo una giornata intensa in cui abbiamo colpito centinaia di obiettivi, tra cui decine di postazioni terra-aria, abbiamo condotto attacchi di importanza operativa e nazionale che migliorano la nostra libertà di manovra in Iran.”
Il generale ha anche sottolineato la portata dell’operazione, affermando che per la prima volta dall’inizio del conflitto, l’IAF ha colpito postazioni di difesa aerea a oltre 1.500 km dal territorio israeliano, nella zona di Teheran.
La tensione tra Iran e Israele ha raggiunto nuovi picchi dopo che, il giorno precedente, Israele aveva condotto un’operazione contro il programma nucleare iraniano. In risposta, l’Iran ha lanciato missili verso Israele con un’operazione battezzata “True Promise 3”.
In un discorso televisivo, la Guida Suprema iraniana, l’Ayatollah Ali Khamenei, ha accusato Israele di aver “scatenato una guerra” e ha promesso una risposta dura:
“Non lasceremo che Israele resti impunito, useremo tutta la forza per farlo pentire di ciò che ha fatto.”
Anche il generale Ahmad Vahidi, consigliere del comandante del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, ha dichiarato che la risposta iraniana continuerà “finché sarà necessario”.
La situazione resta altamente instabile, con il rischio di una pericolosa escalation regionale.