
(AGENPARL) – Fri 13 June 2025 GIUNTA APPROVA IL PROGETTO DI RINATURALIZZAZIONE DELLA LAMA PICONE
PER LA CANDIDATURA ALL’AVVISO REGIONALE “INTERVENTI DI INFRASTRUTTURAZIONE VERDE DEL TERRITORIO”
Su proposta congiunta degli assessori alla Rigenerazione Urbana e Sociale Giovanna Iacovone, al Clima, alla Transizione ecologica e all’Ambiente Elda Perlino e alla Cura del Territorio Domenico Scaramuzzi, la giunta comunale ha approvato ieri gli elaborati richiesti per la partecipazione all’avviso pubblico regionale “Interventi di infrastrutturazione verde del territorio”, finanziato dal FESR-FSE+2021-2027 – Priorità II Economia Verde – Azione 2.13.
Il progetto interessa tre diversi ambiti della lama Picone, caratterizzata nella parte più meridionale (all’altezza di Ceglie) da due affluenti (la lama Baronali e lama La Badessa) che, insieme alla lama Fitta, attraversano il territorio del IV Municipio.
A tal fine il progetto prevede interventi volti al ripristino degli ecosistemi e alla valorizzazione paesaggistica, migliorando la transizione dal “paesaggio urbano” a quello della “campagna periurbana”, nel rispetto del progetto strategico territoriale del “Patto Città Campagna” in tre “cluster” della lama Picone connotati da criticità e da risorse naturalistico-ambientali e culturali differenti, in modo da definire una sorta di elenco di interventi e materiali utili a realizzare un progetto agro-urbano di qualità da replicare anche in altre lame cittadine.
La proposta risponde inoltre a un’esigenza fortemente sentita dalla cittadinanza: quella di riappropriarsi delle aree di naturalità, così come emerso durante i diversi processi partecipativi che l’amministrazione comunale ha posto in essere dal 2015 ad oggi in occasione della elaborazione della bozza di PUG e per diversi bandi regionali e statali di rigenerazione urbana.
Il primo cluster è quello di Santa Candida, in prossimità della omonima chiesa rupestre, che prevede una bonifica ambientale (necessaria visto l’ingente accumulo di rifiuti presente), il miglioramento della fruizione e un restauro conservativo del paesaggio presente, utilizzando specie già esistenti, rafforzandone la presenza e proteggendo così un ecosistema troppo spesso oggetto di episodi di disturbo e degrado che minacciano gravemente e costantemente la conservazione di questo patrimonio prezioso.
Il secondo cluster è quello di via Livatino, un’area molto più urbanizzata ma che conserva delle aree di naturalità nelle immediate vicinanze di complessi residenziali. In questo caso l’intervento completa quello previsto dal Comune per il miglioramento della viabilità e della accessibilità preservando un’area che si affaccia sulla lama e che può diventare un filtro per passare dalla città alla campagna.
Il terzo cluster è quello del Compendio ex Rai: in questo caso si tratta di un microintervento che si configura come una green line, in quanto permette di collegare il compendio ex Rai con le restanti aree di intervento facendone un unico sistema anche grazie alla presenza di percorsi di mobilità sostenibili presenti o in via di realizzazione su via Giulio Petroni.
Il progetto si pone come obiettivo ulteriore quello di far rientrare la lama Picone nella Rete Natura 2000.
“Le lame rappresentano, nel contesto urbano, un rilevante potenziale ecologico da tutelare e valorizzare: svolgono un ruolo importante di funzionalità idraulica e, allo stesso tempo, rappresentano ambienti naturalistici di pregio, dei veri e propri corridoi ecologici che mettono in comunicazione ecosistemi diversi, dalla Murgia fino alla costa, conservando l’impronta dell’antico alveo dei fiumi che scorrevano dai monti al mare – commenta Elda Perlino -. Allo stato, le lame presentano però pochi varchi di accesso e numerose recinzioni e ostruzioni lungo la percorrenza dell’alveo, configurandosi come verde periurbano scarsamente tutelato e di difficile fruibilità.
Di qui la volontà di ripristinare il sistema ecologico delle lame come “infrastrutture verdi” caratterizzate da una pluralità di valenze – naturalistiche, ambientali, storiche – che possono diventare elementi di centralità ambientale dell’intero territorio, anche a scala metropolitana.
Il progetto approvato ieri in giunta mira, perciò, a innescare un processo di recupero ecologico e di restituzione alla fruibilità della lama Picone al fine di renderla più accessibile a tutti coloro che vorranno visitarla, nel rispetto della fauna e della flora esistente, in modo da costituire dei pattern verdi in cui inserire nuove reti relazionali e nuove reti della mobilità dolce, contribuendo sensibilmente alla riduzione delle emissioni di CO 2 e al contrasto degli effetti dei cambiamenti climatici. Un’iniziativa frutto della condivisione e collaborazione con i colleghi di giunta secondo un metodo di lavoro prezioso e indispensabile per l’attuazione degli obiettivi di questa amministrazione, così come voluto dal sindaco anche attraverso l’intersettorialità delle deleghe affidate”.
“La rinaturalizzazione dell’alveo della lama Picone – prosegue Giovanna Iacovone – si inserisce nella più ampia strategia di rigenerazione urbana volta alla riqualificazione del paesaggio e alla rigenerazione della città che l’amministrazione sta portando avanti su tutto il territorio, integrando e completando una serie di progettualità già avviate negli ultimi anni, di cui eredita gli approcci multi-settoriale e partecipativo.
Partendo da questo bagaglio di conoscenza e partecipazione, con gli Stati generali della rigenerazione urbana abbiamo avviato una riflessione pubblica per condividere la visione futura della città, che vogliamo sia sempre più verde, inclusiva e giusta: il progetto sulla lama Picone, accanto agli interventi volti al restauro ambientale e al miglioramento dei servizi ecosistemici, valorizza perciò il ruolo attivo della comunità.
Dall’incontro degli Stati generali dedicato al Municipio IV erano emerse, infatti, la necessità di intervenire in maniera prioritaria nella zona del Picone, priva di aree verdi fruibili e segnata da diffuso degrado ambientale, e la richiesta condivisa di realizzare il parco di lama Picone. La delibera approvata ieri risponde esattamente a queste esigenze”.
“Il progetto di candidatura all’avviso regionale – sottolinea Domenico Scaramuzzi -interseca le competenze di diverse strutture comunali interessate alla realizzazione degli interventi previsti per conseguire la rigenerazione e rinaturalizzazione dell’alveo del torrente Picone. La struttura dell’IVOP, in particolare, curerà l’esecuzione delle opere di deimpermeabilizzazione, l’adeguamento dei percorsi di accesso, la realizzazione di sentieri con l’impiego di materiali drenanti, la realizzazione di muretti a secco, la creazione aree di sosta attrezzate e l’inserimento della cartellonistica descrittiva nonché l’integrazione della macchia mediterranea esistente e la messa a dimora di nuove alberature coerenti con il contesto ecologico.
Dagli elaborati progettuali emerge con chiarezza la visione contenute nelle linee di mandato del sindaco, quella di rendere finalmente le lame del territorio di Bari parte integrante dell’infrastrutturazione del territorio”.
Di seguito, in sintesi, i principali interventi principali distinti per i tre ambiti individuati:
Ambito 1 – Santa Candida
· deimpermeabilizzazione percorso di via Carlo Alberto dalla Chiesa e creazione percorso permeabile
· messa a dimora di alberi sul viale di accesso e inserimento arredi, inserimento cartellonistica descrittiva del luogo
· adeguamento percorso di accesso (miglioramento accessibilità) alla lama con pavimentazione permeabili, inserimento balaustra in legno per garantire accesso in lama in sicurezza
· realizzazione di muretti a secco per garantire affaccio alla lama in sicurezza
· inserimento e integrazione di macchia mediterranea lungo il percorso il lama
· realizzazione di aree per la sosta temporanea di persone in lama
· riqualificazione e inserimento di nuove alberature delle aree con affaccio sulla lama per creazione di laboratori con orti urbani e laboratori ambientali per la conoscenza del territorio
Ambito 2 – Via Livatino
· deimpermeabilizzazione percorso di via Livatino
· messa a dimora di alberi su proseguimento di via Livatino e inserimento arredi
· realizzazione aree di sosta con affaccio sulla lama
· messa a dimora di alberi e installazione arredi ed inserimento cartellonistica descrittiva del luogo di sosta
· realizzazione muretto a secco per garantire affaccio alla lama in sicurezza
Ambito 3 – Accesso Area Ex Rai
· realizzazione percorso di accesso con pavimentazione permeabile e inserimento filare di alberi e macchia mediterranea, inserimento cartellonistica descrittiva del luogo.