
(AGENPARL) – Fri 13 June 2025 L’assessore ha incontrato le associazioni e i medici del Burlo
Garofolo
Trieste, 13 giu – “Quello che mi ha colpito di pi? in tutto ci?
che ho sentito in questo incontro ? stato questo pensiero: se non
fossero arrivati da noi questi bambini, sarebbero morti. E forse
queste poche parole bastano a spiegare l’intensit? e il valore
del vostro impegno”.
Lo ha detto oggi a Trieste l’assessore regionale alla Salute
Riccardo Riccardi, nel corso dell’incontro con i medici e le
associazioni di volontariato che accompagnano i bambini e le loro
famiglie nei percorsi di cura al Burlo Garofolo. Centinaia di
casi negli ultimi anni, con complessit? inedite e tempi di
permanenza molto lunghi.
Come ha osservato il rappresentante della Giunta regionale, in
un’attualit? della comunicazione dove si tende a semplificare
tutto, si rischia di sottovalutare l’impegno e le vite salvate da
questa straordinaria ed esemplare storia di solidariet?. La cura
? un diritto universale, che non dipende da dove uno arrivi, che
lingua parli o dal colore della pelle.
“Ecco perch? ritengo – ha continuato Riccardi – che la vostra sia
una lezione straordinariamente potente. E quel diritto alle cure
lo si garantisce con lo sforzo di tutti, auspicando che le
resistenze alla trasformazione dell’offerta si riducano con
decisione”.
Come ha rilevato l’assessore, le testimonianze di medici e
associazioni, dunque, sono fondamentali. Aiutano a capire che
questi fenomeni non sono pi? eccezioni, ma stanno diventando
parte della cura ordinaria. Di fronte a questa trasformazione,
serve il coraggio di attuare una vera rivoluzione organizzativa,
senza restare ancorati a modelli ormai superati.
“Credo – ha aggiunto Riccardi – che la vostra sia una lezione
valoriale straordinariamente potente. La Costituzione ci ricorda
che la salute ? un diritto di tutti. E oggi questo diritto
incontra resistenze, che dobbiamo contrastare con decisione,
perch? se questa discussione – quella sui bambini arrivati da
Gaza, dall’Ucraina, dall’Albania, dall’Iraq – la vivessimo solo
sulla rete, probabilmente potremmo incontrare anche critiche. C’?
una spirale pericolosa in atto: chi urla pi? forte sembra avere
ragione. Ma la verit? ? che serve buonsenso. E storie come le
vostre ci aiutano a recuperarlo”.
Infine, l’assessore, dopo aver affermato che il Burlo Garofolo
deve essere sempre pi? una delle punte del sistema sanitario
regionale, ha rimarcato come sia diffusa ancora un’idea del
bisogno di salute ancorata all’emergenza, alla fase acuta, e si
ritiene che basti una risposta esclusivamente sanitaria.
“Invece no: oggi la complessit? richiede un accompagnamento nel
tempo, il follow-up, un’attenzione costante al bambino e alla
famiglia. Se questo non avviene, il danno non ? solo sanitario:
colpisce gli affetti, le relazioni “Quello che mi ha colpito di
pi? in tutto ci? che ho sentito in questo incontro ? stato questo
pensiero: se non fossero arrivati da noi questi bambini,
sarebbero morti. E forse queste poche parole bastano a spiegare
l’intensit? e il valore del vostro impegno”.
Lo ha detto oggi a Trieste l’assessore regionale alla Salute
Riccardo Riccardi, nel corso dell’incontro con i medici e le
associazioni di volontariato che accompagnano i bambini e le loro
famiglie nei percorsi di cura al Burlo Garofolo. Centinaia di
casi negli ultimi anni, con complessit? inedite e tempi di
permanenza molto lunghi.
Come ha osservato il rappresentante della Giunta regionale, in
un’attualit? della comunicazione dove si tende a semplificare
tutto, si rischia di sottovalutare l’impegno e le vite salvate da
questa straordinaria ed esemplare storia di solidariet?. La cura
? un diritto universale, che non dipende da dove uno arrivi, che
lingua parli o dal colore della pelle.
“Ecco perch? ritengo – ha continuato Riccardi – che la vostra sia
una lezione straordinariamente potente. E quel diritto alle cure
lo si garantisce con lo sforzo di tutti, auspicando che le
resistenze alla trasformazione dell’offerta si riducano con
decisione”.
Come ha rilevato l’assessore, le testimonianze di medici e
associazioni, dunque, sono fondamentali. Aiutano a capire che
questi fenomeni non sono pi? eccezioni, ma stanno diventando
parte della cura ordinaria. Di fronte a questa trasformazione,
serve il coraggio di attuare una vera rivoluzione organizzativa,
senza restare ancorati a modelli ormai superati.
“Credo – ha aggiunto Riccardi – che la vostra sia una lezione
valoriale straordinariamente potente. La Costituzione ci ricorda
che la salute ? un diritto di tutti. E oggi questo diritto
incontra resistenze, che dobbiamo contrastare con decisione,
perch? se questa discussione – quella sui bambini arrivati da
Gaza, dall’Ucraina, dall’Albania, dall’Iraq – la vivessimo solo
sulla rete, probabilmente potremmo incontrare anche critiche. C’?
una spirale pericolosa in atto: chi urla pi? forte sembra avere
ragione. Ma la verit? ? che serve buonsenso. E storie come le
vostre ci aiutano a recuperarlo”.
Infine, l’assessore, dopo aver affermato che il Burlo Garofolo
deve essere sempre pi? una delle punte del sistema sanitario
regionale, ha rimarcato come sia diffusa ancora un’idea del
bisogno di salute ancorata all’emergenza, alla fase acuta, e si
ritiene che basti una risposta esclusivamente sanitaria.
“Invece no: oggi la complessit? richiede un accompagnamento nel
tempo, il follow-up, un’attenzione costante al bambino e alla
famiglia. Se questo non avviene, il danno non ? solo sanitario:
colpisce gli affetti, le relazioni e – ha concluso – la struttura
sociale'”.
ARC/GG/pph
131614 GIU 25