
(AGENPARL) – Mon 09 June 2025 Freedom Flotilla, Barbera (Prc) Chi chiama “provocazione” la solidarietà è
complice del massacro
“Le dichiarazioni del ministro degli Esteri Antonio Tajani
sull’intercettazione della nave Madleen, con a bordo Greta Thunberg e altri
attivisti della Freedom Flotilla diretti a Gaza con aiuti umanitari,
rappresentano un insulto alla verità e un tentativo grottesco di
giustificare l’ingiustificabile. Tajani definisce “una provocazione
politica” l’azione pacifica e nonviolenta degli attivisti che, con
coraggio, cercano di rompere l’assedio illegale e disumano imposto da
Israele a una popolazione stremata da mesi di bombardamenti, fame e
distruzione. Rivendichiamo il valore politico di quella “provocazione”: è
una denuncia concreta, internazionale e visibile di un crimine contro
l’umanità in corso sotto gli occhi del mondo. Il ministro si vanta poi del
“convoglio italiano” di aiuti tramite l’ONU, cercando di presentare
l’Italia come un esempio di solidarietà. Ma la verità è un’altra: l’Italia
continua a vendere armi a Israele, contribuendo materialmente al massacro
in corso a Gaza. Armi, componenti aeronautici, tecnologie militari italiane
sono parte integrante della macchina bellica israeliana che ha già ucciso
oltre 50.000 civili, tra cui migliaia di bambini. È inaccettabile che il
governo italiano parli di pace, mentre fornisce gli strumenti per la
guerra. Tajani dice di “non voler sostenere una parte”. Ma chi resta
neutrale di fronte a un genocidio, in realtà sostiene l’aggressore. La
diplomazia non può essere l’alibi della complicità. La vera provocazione è
il silenzio, l’ipocrisia, la collaborazione economica e militare con chi
massacra un popolo”.
Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione
Comunista.