
NOTA COPASIR “Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica prende atto, con stupore, del contenuto delle dichiarazioni attribuite alla società Paragon Solutions dal giornale israeliano Haaretz secondo le quali la società avrebbe deciso di rescindere i propri rapporti contrattuali con le Agenzie di intelligence italiane in quanto il Governo e il Parlamento, a loro dire, avrebbero rifiutato di utilizzare i servizi dalla stessa offerti per verificare se il giornalista Francesco Cancellato fosse stato sottoposto ad attività di captazione attraverso lo spyware Graphite.
Nel corso dell’audizione, svoltasi il 9 aprile 2025, i rappresentanti della società Paragon hanno affermato, anche in risposta a vari quesiti posti dai componenti del Comitato, che, per acquisire la certezza della sottoposizione o meno di un’utenza a captazione attraverso lo spyware Graphite, sarebbe stato necessario procedere attraverso una interrogazione diretta del database e del registro di audit presso la sede dei clienti, cioè i Servizi, oppure, in alternativa, utilizzare, di concerto con le Agenzie di intelligence, il servizio offerto dalla stessa società Paragon. Tali opzioni, in risposta a domanda precisa posta da componenti del Comitato, sono state definite come assolutamente equivalenti da parte degli auditi. In questo senso, come ampiamente descritto nella relazione pubblicata lo scorso 5 giugno, il Comitato ha interrogato direttamente, nel corso dei sopralluoghi effettuati presso le sedi di AISI e AISE il 7 maggio 2025 nell’esercizio dei poteri conferiti dalla legge, sia i database che i registri di audit, non cancellabili unilateralmente da parte del cliente-utilizzatore, con gli esiti noti già riportati nella stessa relazione.
Il Comitato si riserva di desecretare, in via straordinaria, il resoconto stenografico della citata audizione anche a tutela della serietà del lavoro svolto la cui ampiezza e livello di approfondimento, senza precedenti, si sono spinti ben oltre le consuete attività di verifica e hanno visto, per la prima volta, un riscontro personale diretto da parte dei componenti del Copasir che hanno potuto interrogare, peraltro, il sistema usato per le captazioni.”.
Lo dichiarano all’unanimità i componenti del COPASIR.