
La rottura tra Donald Trump ed Elon Musk ha raggiunto un nuovo picco di tensione. In un’intervista rilasciata a Jonathan Karl di ABC News, il presidente Trump ha dichiarato di non essere “particolarmente interessato” a parlare con Musk, definendolo senza mezzi termini “un uomo che ha perso la testa”. Un’affermazione che segna un punto di non ritorno nella loro faida pubblica.
Dall’alleanza alla guerra aperta
I due erano stati alleati: Musk aveva ricoperto il ruolo di Special Government Employee (GSE) all’interno dell’amministrazione Trump e aveva sostenuto la sua agenda in passato. Tuttavia, le tensioni sono esplose dopo che Musk ha espresso profondo dissenso nei confronti del “grande e bellissimo disegno di legge” repubblicano, accusandolo di tagliare incentivi ai veicoli elettrici e ai programmi verdi, danneggiando la sua azienda Tesla.
Mercoledì, Musk ha lanciato un appello a “uccidere” il disegno di legge di riconciliazione voluto da Trump. Poco dopo, ha sostenuto pubblicamente l’impeachment dello stesso presidente e lo ha addirittura collegato agli “archivi di Epstein”, senza fornire prove.
La reazione di Trump
Durante l’intervista a Jonathan Karl della ABC News Trump ha liq,uidato le voci su un loro imminente incontro. “Lui voleva parlarmi. Ma non sono particolarmente interessato a farlo”, ha detto. Un suo consigliere, citato sempre da ABC, ha descritto Trump come “deluso, più che arrabbiato”.
In un altro colloquio con Dasha Burns di Politico, Trump ha preferito glissare sulla frattura, vantandosi invece dei suoi sondaggi: “I numeri sono alle stelle, i più alti che abbia mai avuto e devo andare”.
La mediazione del padre di Musk
Nel tentativo di placare la crisi, Errol Musk, padre di Elon, ha rilasciato un’intervista ad Al Arabiya English, dichiarando di aver mandato un messaggio al figlio per invitarlo a risolvere il conflitto con Trump. “Mi sembra un po’ sciocco”, ha detto, aggiungendo che si tratta solo di “un intoppo” e che “si esaurirà tra pochi giorni”.
Errol Musk ha anche riconosciuto che “le persone faticano a trovare un terreno comune, anche ai livelli più alti”, ma ha espresso fiducia nel fatto che Trump “prevarrà, perché è stato votato dalla maggioranza degli americani”.
Uno scontro che scuote la politica e la tecnologia
La faida tra il leader politico più influente d’America e il miliardario tecnologico più potente del mondo non è soltanto uno spettacolo da social media, ma riflette una frattura profonda tra visioni politiche, interessi economici e strategie personali. E sebbene Trump sembri voler ridimensionare il conflitto, l’opinione pubblica guarda con attenzione all’evoluzione di questo scontro titanico.