
(AGENPARL) – Thu 05 June 2025 Auto riparatori: tonnellate di Pneumatici Fuori Uso (PFU) accatastati.
Argenta: “Il sistema di raccolta e smaltimento mostra inefficienze e discontinuità”
Tonnellate di pneumatici fuori uso (PFU) accumulati nelle autofficine vicentine come nel resto d’Italia. Questo, denuncia Confartigianato, il risultato di sistema di raccolta e gestione dei PFU inefficiente che non risponde ai fabbisogni degli autoriparatori. Da quasi 4 anni l’attività di raccolta e gestione dei PFU è divenuta un’emergenza con aziende dell’autoriparazione costrette ad accatastarli con in più la beffa, trattandosi di materiale pericoloso che va adeguatamente stivato e smaltito, di incappare in pesanti sanzioni. Proprio per la loro natura, la raccolta e lo smaltimento dei PFU è a cura di un servizio in capo a Consorzi abilitati dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Un sistema, spiega Confartigianato, evidentemente non funzionale alle necessità degli autoriparatori sempre più esposti al rischio di blocchi nelle operazioni di ritiro, specialmente in coincidenza con il cambio gomme stagionale.
“Da quasi 4 anni rivediamo lo stesso film: comunichiamo ai Consorzi (come consigliato dal Ministero) la necessità di smaltire i pneumatici. Il consorzio avvisa il trasportatore che, nella maggior parte dei casi, comunica che non ci sono date disponibili, paradossalmente anche contattandolo a inizio anno, con attese che arrivano a 6/7 mesi dal momento dell’inserimento della richiesta online. Ma se l’imprenditore paga di tasca sua in poco tempo i pneumatici vengono ritirati – spiega Fabrizio Argenta, presidente provinciale del Mestiere Meccanici e Affini di Confartigianato Imprese Vicenza – Come facciamo quindi a organizzarci? I pneumatici sono un rifiuto ingombrante che deve essere tenuto al coperto, asciutto, per evitare situazioni di pericolosità o atti di vandalismo”. “Le difficoltà che stiamo vivendo non sono più sostenibili né tollerabili – aggiunge Argenta – L’inefficacia e l’inadeguatezza di questo sistema sta procurando danni alle imprese e, in ottica di sostenibilità, anche all’ambiente. La situazione è paradossale: da un lato, ci viene chiesto di rispettare normative stringenti e di garantire la sicurezza dei nostri clienti, che per altro al momento pagano lo smaltimento all’atto di acquisto, dall’altro ci troviamo a dover gestire enormi quantità di pneumatici senza che ci sia una risposta concreta da parte delle autorità competenti”.
Accanto a questo Confartigianato: ribadisce l’importanza del sostegno alle imprese regolari, garantendo che solo gli autoriparatori qualificati e in regola con l’acquisto degli pneumatici possano accedere al servizio di ritiro contrastando così fenomeni di abusivismo, concorrenza sleale e tutelando al contempo l’ambiente e la sicurezza stradale; chiede poi di intensificare i controlli con particolare attenzione alle vendite online per fermare i flussi illeciti e aree di illegalità nel mercato. Infine Confartigianato auspica una revisione del sistema di assegnazione dei quantitativi di PFU che risponda alle reali esigenze del territorio, evitando problematiche legate a macro-aree.
Continua Argenta: “Dal metà maggio è attivo il Registro pneumatici, all’interno della piattaforma RENAP Registro Nazionale dei produttori, gestito dalla Camera di Commercio in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente. L’iscrizione al Registro è obbligatoria per i costruttori e gli importatori dei pneumatici, in questo modo secondo il Ministero si dovrebbe garantire maggiore trasparenza e far emergere le quote di pneumatici fantasma, che si presume non seguono i canali ufficiali di vendita. Ci auguriamo che sia la strada giusta perché c’è il rischio che il registro faccia solo contabilizzare la quantità del venduto dei costruttori senza un reale controllo incrociato con i pneumatici usati raccolti dai consorzi”, conclude Argenta.
Comunicato 85 – 05 giugno 2024