
(AGENPARL) – Thu 05 June 2025 L’Assemblea legislativa respinge la mozione di Enrico Melasecche (Lega)
(Acs) Perugia, 5 giugno 2025 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha
respinto (10 no dei gruppi di maggioranza – 6 sì dei gruppi di opposizione)
la mozione di Enrico Melasecche (Lega) relativa a “Nodo di Perugia e
impegno della Giunta regionale a superare le divergenze politiche interne e
proseguire nella realizzazione dell’opera”.
Illustrando la mozione, Melasecche ha evidenziato che “il blocco o il
rallentamento di opere infrastrutturali strategiche, avviate dalla precedente
amministrazione regionale, rischia di compromettere lo sviluppo del
territorio, con la perdita di risorse economiche importanti, tempi infiniti
di realizzazione, minori servizi per i cittadini, minore sicurezza per
automobilisti ed autotrasportatori e maggiore inquinamento di quei quartieri,
una ridotta competitività del sistema produttivo umbro mentre i fondi che
potremmo acquisire fondi vengono utilizzati dalle altre Regioni più
dinamiche. Il presidente della Provincia di Perugia, Massimiliano Presciutti,
ha recentemente definito il Nodo di Perugia come ‘un’opera strategica non
solo per l’Umbria, ma per l’intera Italia di mezzo”, esprimendo pieno
sostegno alla realizzazione dell’opera nella sua interezza, includendo i
tratti Collestrada – Madonna del Piano, Madonna del Piano – Ospedale
regionale e Ospedale regionale – Corciano. In Consiglio regionale, la
maggioranza di centrosinistra, nella seduta del 28 gennaio, ha bocciato la
mozione presentata dal gruppo Lega Umbria che chiedeva la prosecuzione
dell’attuale progetto, finalizzato a decongestionare il traffico in
ingresso a Perugia dalla E45 e lungo il Raccordo, dopo dichiarazioni
pubbliche della Presidente della Giunta che, nelle funzioni ricoperte
precedentemente, aveva espresso in modo inequivocabile il proprio parere
favorevole. E nella seduta del 14 gennaio, la maggioranza di centrosinistra
del Consiglio Comunale di Perugia ha respinto un ordine del giorno,
presentato dai capigruppo dell’opposizione, che impegnava
l’amministrazione a portare avanti la realizzazione del Nodo, in antitesi
rispetto a quella a favore nella passata consiliatura. Chiedo quindi alla
Giunta regionale di rivedere con urgenza ed il necessario equilibrio la
posizione recentemente adottata da codesta maggioranza in Consiglio comunale
di Perugia ed in Consiglio regionale portando a conclusione l’iter avviato
nella precedente legislatura dopo decenni di indecisioni. Superare le
divisioni politiche che ne ostacolano l’attuazione, al fine di garantire al
territorio un’infrastruttura strategica per la mobilità, lo sviluppo
economico e la qualità della vita dei cittadini giungendo ad un documento
che espliciti con chiarezza nei confronti del Governo centrale la volontà
politica degli Enti territoriali, condizione fondamentale perché le
precedenti istanze di finanziamento possano continuare ad essere prese in
considerazione. Proseguire con determinazione nel percorso di realizzazione
del Nodo di Perugia e delle altre grandi infrastrutture la cui carenza ha fin
qui isolato l’Umbria e penalizzato in modo grave l’accesso al suo
capoluogo di regione”.
Francesco De Rebotti (assessore): “La procedura in questione non richiede
alcun passaggio tecnico da parte della Regione. La fase successiva è infatti
quella degli studi preliminari sul secondo stralcio. Stiamo quindi
affrontando questo argomento solo da un punto di vista politico. L’Umbria
ha bisogno di risorse per la viabilità e i trasporti, come è stato indicato
al Governo a gennaio. Nella storia di questa opera, dal costo di circa 1
miliardo complessivo (500 per il solo Nodo), ad oggi ci sono risorse per 10
milioni, utilizzati per la progettazione del primo stralcio. Non ci sono
dunque le risorse per realizzare questi interventi”.
Nilo Arcudi (Tp-Uc): “La situazione non è quella descritta da De Rebotti.
La realtà è che quotidianamente i cittadini vivono un incubo di viabilità
perché le nostre infrastrutture non sono all’altezza. Non ci si può
limitare a dire che mancano le risorse: se i fondi non vengono chiesti e non
c’è una posizione chiara da parte di Comune e Regione, i finanziamenti non
arriveranno di certo. Serve chiarezza sulla volontà di arrivare ad ultimare
il complesso degli interventi, ma serve la palese volontà politica di
seguire quella strada. Non dobbiamo lasciare che pochi comitati possano
bloccare lo sviluppo dell’Umbria”.
Donatella Tesei (Lega): “E’ incredibile assistere a questi interventi
dell’assessore. Quando c’è stato l’incontro con il Ministro a Roma,
con la lista della spesa e dei fondi necessari, ho pensato che fosse un modo
per non ottenere nulla. Per chiedere fondi per opere strategiche servono
progetti concreti e una forte volontà politica. Il Nodo di Perugia, la
stazione dell’Alta velocità, sono opere strategiche e fondamentali, sulle
quali bisogna procedere. La verità è che non c’è la volontà di
raggiungere questi obiettivi. I 10 milioni utilizzati per il progetto del
Nodino erano indispensabili per chiedere il finanziamento dell’opera”.
Cristian Betti (Pd): “Non mi risulta che negli ultimi mesi ci siano stati
eventi che suggerissero di affrontare di nuovo questo argomento. Ho
partecipato anch’io al convegno a cui si riferisce Melasecche, ed ho sentito
un numero enorme di interventi, sia a favore che contro il Nodo. È chiaro
che si tratta di un’opera divisiva. L’intervento del presidente della
Provincia è stato molto articolato e si è concluso come quello
dell’assessore De Rebotti. Il tema delle risorse è cruciale quando si deve
realizzare un’opera. E la loro assenza rappresenta il problema principale.
La sintesi di quell’intervento che è stata riproposta non corrisponde alla
realtà e non aggiunge nulla alla discussione. L’unico comune che si è
espresso contro l’opera è il Comune di Torgiano, governato dal
centrodestra. La Seconda commissione, a metà giugno, ascolterà il Comitato
a favore e quello contrario al Nodo. Quindi il percorso di ascolto è stato
già avviato”.
Eleonora Pace (FdI): “Non ci si può accusare di strumentalizzare
l’intervento del presidente Presciutti dopo aver fatto la stessa cosa con
l’assessore Coletto. Il sindaco di Torgiano, ricopriva quell’incarico
anche nella precedente Legislatura regionale, ma l’assessore Melasecche è
andato avanti lo stesso. La scelta sul Nodo non è più rinviabile: un pezzo
importante di maggioranza è favorevole e lo è sempre stato. Poi ci sono
altri pezzi che sono sempre stati esplicitamente contrari. L’assenza dei
finanziamenti è una scusa che non potrà durare a lungo. Ormai vi trovate in
una posizione indifendibile. Su temi strategici avete ricominciato a non
scegliere, come avete fatto per decenni. Si tratta di un’opera impattante
quanto strategica e necessaria. Siamo disponibili a venire a Roma a chiedere
le risorse necessarie ai ministeri, se decidete di prendere una posizione”.
Enrico Melasecche (Lega): “Sono in imbarazzo per la presidente Proietti,
che fino a poco tempo fa sosteneva di aver ottenuto i fondi per il Nodo. La
situazione di insicurezza di quella strada è un rischio per tutti. I 10
milioni per il progetto ci sono stati assegnati dal ministro De Micheli. Ogni
anno che passa cambiano le normative, i progetti vanno rivisti, i costi
aumentano”.
Fabrizio Ricci (Avs): “Questa discussione si è svolta, praticamente
identica, poco tempo fa. Il Nodo è una vecchia opera, ancora tutta sulla
carta. C’è un mondo oltre il Nodino. I nostri elettori ci hanno chiesto,
in base al nostro programma, interventi sul trasporto pubblico, sul ferro e
sulla mobilità sostenibile. La discussione di oggi è fortemente
generazionale e legata ad un approccio del secolo scorso. Il modello del
futuro non può essere questo, quello delle grandi opere, del cemento, dei
miliardi spesi senza badare all’impatto ambientale. Il raddoppio delle
rampe, che partirà a breve, avrà un effetto. Da misurare per verificarlo.
Se l’obiettivo è ripensare i sistemi di mobilità serve la pianificazione
e non una vecchia grande opera, per cui servono 15 anni e 1,5 miliardi. Ci
sono esempi riusciti in Europa di interventi per la riduzione drastica del
traffico privato”.
Andrea Romizi (FI): “La narrazione che abbiamo sentito oggi è molto
condizionata da un pregiudizio, che distorce l’opinione degli altri.
L’Amministrazione di centro destra ha investito molto a Perugia
sull’ambiente e sulle piste ciclabili, che prima non esistevano. Siamo
stati tra i primi in Italia ad approvare un piano per la mobilità
sostenibile. Il Metrobus è stato accolto in maniera strumentale cavalcando
proteste e comitati. Gli umbri hanno il diritto di avere chiara la posizione
di chi ci governa. Dagli interventi di oggi della maggioranza non si capisce
quale sia la posizione di chi governa la Regione sul Nodo”.
Matteo Giambartolomei (FdI): “Mi piacerebbe sapere quali sono le soluzioni
proposte per evitare di realizzare il Nodo ed altri tipi di collegamenti. Se
c’è un problema va anche proposta una soluzione, magari alternativa.
Quindi bisognerebbe capire come raggiungere Perugia ogni mattina senza
restare imbottigliati a Ponte San Giovanni”.
Stefania Proietti (presidente Provincia): “La storia del Nodo parte dal
2000, quando viene compreso nelle opere di interesse nazionale. Quindi ci
sono 25 anni di mancato finanziamento dell’intera opera. Il Nodo non va
ideologizzato, non è un’opera con un colore politico. L’ultimo progetto
del Nodino ammonta a 482 milioni a fronte di soli 10 milioni disponibili per
la progettazione. La Regione in passato ha espresso parere favorevole,
incontrando il parere obbligatorio ma negativo del Comune di Torgiano. Da
presidente della Provincia andai al Ministero per chiedere il finanziamento
dell’intera opera. Aspettiamo che Anas porti a termine il progetto e i lavori
delle rampe. Non c’è altro da decidere, servono i finanziamenti. Se
arriveranno 500 milioni sapremo cosa fare”.
Enrico Melasecche (Lega): “Dimostrate poco senso di responsabilità e
trattate i cittadini come stupidi. Dall’intervento di Ricci è stato chiaro
che M5S e Avs bloccano qualsiasi decisione sul Nodo. Dimostrate di non avere
un’idea mentre è chiaro che non ci sono alternative al Nodo”.
Letizia Michelini (Pd): “Dopo la mozione discussa qualche mese fa è stato
attivato un percorso partecipato e condiviso in Commissione, per poi fare una
sintesi di quanto emergerà. Il tema va inquadrato nel tema complessivo della
mobilità regionale. Nell’attesa che arrivino i finanziamenti dobbiamo
individuare le migliori soluzioni tecniche possibili per risolvere questo
problema”.
Stefania Proietti (presidente): “Nell’aprile 2022, quando l’assessore
Melasecche sosteneva che c’erano i soldi per il Nodino, ci credevo. Credevo
che quei 482 milioni fossero reali. L’Umbria è indietro su tutte le
infrastrutture, fare il Nodino non risolve niente, e lo dice anche
l’Anas”. MP/
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/80325