
(AGENPARL) – Wed 04 June 2025 Dl sicurezza: Gribaudo (PD), norme contro le libertà, approvate con la fiducia e senza un euro per chi dovrebbe garantire davvero la sicurezza
“Oggi la destra ha compiuto un atto gravissimo: ha trasformato la paura in norma, ha ridotto il Parlamento a un passacarte e ha lasciato le forze dell’ordine senza risorse né futuro. Con il voto di fiducia imposto al Senato, il Governo ha approvato un decreto che non aumenta la sicurezza, ma restringe le libertà. Criminalizza i più fragili, i migranti, chi manifesta, chi soccorre. E lo fa togliendo a deputati e senatori ogni possibilità di intervento, ogni confronto, ogni correttivo.”
Lo dichiara Chiara Gribaudo, vicepresidente del Partito Democratico, commentando l’approvazione definitiva del decreto sicurezza.
“Non c’è un euro per assumere nuovo personale, non c’è una norma che sblocchi le graduatorie, non c’è alcun rispetto per chi ogni giorno indossa una divisa per garantire i diritti di tutti. Insieme al collega Andrea Casu abbiamo presentato ordini del giorno chiari per chiedere lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi per vice ispettori e per rafforzare davvero la Polizia di Stato. Il Governo li ha bocciati. E chi osa lamentarsene viene persino redarguito e intimidito pubblicamente dal sottosegretario Molteni, che invece di ascoltare chi chiede giustizia, usa le sue pagine social per rispondere con arroganza e minacce velate. È un uso del potere che offende le istituzioni.”
“Questa maggioranza continua a usare i decreti legge come manganelli politici, saltando ogni confronto democratico, blindando norme con il voto di fiducia e tradendo ogni promessa. Non si governa la sicurezza con la propaganda, ma con investimenti seri e rispetto per i cittadini, per chi lavora nelle forze dell’ordine, per chi manifesta pacificamente e per il Parlamento.”
“Chi oggi ha votato questo decreto ha votato contro le libertà e contro la dignità del lavoro pubblico. Il Partito Democratico sarà al fianco di chi resiste e si oppone a questa deriva.”
Roma, 4 giugno 2025
Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico
Camera dei Deputati
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