
(AGENPARL) – Wed 04 June 2025 DL Sicurezza: Di Biase (PD), parole disumane da Berrino. Meloni chieda scusa, da madre e da Premier
“Le parole pronunciate dal senatore di Fdi, Giovanni Berrino durante il dibattito sul cosiddetto decreto Sicurezza sono semplicemente inaccettabili. Affermare che “le donne che fanno figli per poter rubare non sono degne di farli” non è solo una grave caduta di stile: è l’espressione brutale di una visione disumana, che calpesta i diritti, la dignità e la complessità delle vite reali di tante donne, bambine e bambini coinvolti”, dichiara Michela Di Biase, capogruppo del Partito Democratico nella Commissione bicamerale Infanzia e adolescenza.
“Berrino si esprime con superficialità su un tema delicatissimo che evidentemente non conosce, e dimostra così l’incapacità di Fratelli d’Italia di superare la propaganda per assumersi fino in fondo la responsabilità che richiede il legiferare per tutti gli italiani. Il rispetto per l’infanzia, la tutela del legame madre-figlio e il diritto alla genitorialità non possono essere sacrificati sull’altare del cinismo ideologico”, prosegue Di Biase.
“Come abbiamo già fortemente criticato anche alla Camera, il decreto conferma la linea repressiva del governo: introduce margini discrezionali per negare o interrompere il rinvio della pena per le detenute madri e incinte, utilizza criteri vaghi per il loro trasferimento in carcere e, con gravità inaudita, prevede la possibilità di sottrarre i bambini alle madri per mere e generiche “ragioni di ordine”. È un vero rovesciamento dei principi costituzionali e dei diritti fondamentali”.
“Il decreto, inoltre, conferma che bambini innocenti continueranno a vivere reclusi. Gli Icam sono carceri a tutti gli effetti, solo con colori più tenui: ma restano luoghi inadatti all’infanzia, che negano la socialità, il contatto con i coetanei, la possibilità di crescere liberi. Dietro la retorica della sicurezza si nasconde una politica punitiva che colpisce i più vulnerabili. È il momento della responsabilità. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha il dovere morale e istituzionale di prendere le distanze da queste parole vergognose, pronunciate da un esponente del suo partito, e di chiedere scusa. Da madre e da Premier”, conclude Di Biase.
Roma, 4 giugno 2025
Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico
Camera dei Deputati
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