
(AGENPARL) – Tue 03 June 2025 Banche, Misiani (Pd): da Report quadro sconcertante, governo faccia
chiarezza
“Il quadro che emerge dall’inchiesta di Report sul risiko bancario è
sconcertante e conferma che Palazzo Chigi e il MEF in questa partita di
enorme rilevanza non sono arbitri, ma parte in causa in modo opaco e
distorsivo, avendo concorso attivamente – come riportato nel servizio –
all’organizzazione di una delle operazioni più importanti e discusse (la
OPS di MPS su Mediobanca) e avendo ostacolato con un uso improprio del
golden power un’altra operazione (la OPS di UniCredit su BPM) perché
ritenuta in contrasto con gli interessi politici di uno dei partiti della
maggioranza (la Lega). Se una serie di elementi dell’inchiesta di Report
venissero confermati, a partire da quelli riguardanti le modalità anomale
di collocamento dell’ultima tranche di azioni MPS nel novembre 2024,
saremmo in presenza di fatti estremamente gravi e preoccupanti. Il governo
deve fare chiarezza in tempi rapidi e a questo scopo presenteremo
un’interrogazione in Parlamento. È essenziale che intervengano anche le
autorità di controllo italiane e europee, verificando l’eventuale
sussistenza di profili di violazione del diritto italiano e comunitario”
dichiara Antonio Misiani, responsabile economia e finanze del PD.
Misiani sottolinea che “secondo quanto riportato dai giornalisti di Report,
dietro la scalata lanciata da MPS su Mediobanca ci sarebbe non solo la
volontà dell’amministratore delegato di MPS Luigi Lovaglio, ma anche
l’intenzione del Governo Meloni di estendere la propria influenza su
Assicurazioni Generali, coordinandosi con il gruppo Caltagirone e il gruppo
Delfin, entrambi azionisti sia di MPS che di Mediobanca e Generali. In
questa prospettiva, l’ultima asta promossa dal Tesoro a novembre 2024 per
la cessione di azioni MPS, operazione affidata a Banca Akros, avrebbe
facilitato l’ingresso di alcuni soggetti (Caltagirone, BPM, Anima, Delfin)
tra i quali quelli interessati all’OPS su Mediobanca, che avrebbero
acquisito in modo anomalo una quota significativa della banca senese,
tagliando fuori dall’operazione il resto del mercato. Un eventuale
collocamento riservato ad hoc per un gruppo ristretto di soggetti
selezionati con modalità non imparziali potrebbe configurare un quadro di
mancata trasparenza e violazione delle regole di public offering e
dell’equità e della parità di trattamento tra investitori. La strategia
messa in atto dal governo avrebbe permesso di aggirare le norme BCE sul
controllo bancario, che di fatto impediscono a soggetti industriali non
bancari di acquisire il controllo di istituti bancari vigilati dalla BCE, e
sarebbe stata definita fin dal settembre 2024. Per tutti questi motivi, è
indispensabile non solo che il governo chiarisca i fatti, ma anche che le
autorità preposte in Italia (in primis Consob e AGCM) e a livello europeo
intervengano a tutela dei principi di trasparenza, concorrenza e
correttezza nei mercati finanziari”.
Roma, 3 giugno 2025
Alla luce dei principi di cui al D.lgs. 196/03 e al Regolamento UE
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