
(AGENPARL) – Sat 31 May 2025 Rinnovabili: in Basilicata individuate 51 “zone accelerazione” per circa
3.600 ha
Sono 51 per un’estensione di 3.597 ettari, *individuate in
Basilicata,* le *zone
di accelerazione, *aree in cui impianti di produzione rinnovabile e
accumuli energetici possono beneficiare di *misure di semplificazione
avanzata*. *A conferma che tutto il Sud è fortemente interessato alle
rinnovabili in Campania sono 235 per 12.500 ha, in Calabria 120 per 6.224
ha, in Puglia 216 per 17.000 ha.*
A riferirlo è il Gruppo Cestari che si occupa nello specifico di progetti
energetici. Nei giorni scorsi sono arrivati online due nuovi strumenti per
la pianificazione delle rinnovabili: la Piattaforma delle Aree Idonee e la
mappa delle zone di accelerazione, entrambe a disposizione sul portale del
Gestore dei Servizi Energetici.
Si tratta, in sostanza, di strumenti concreti, innovativi e trasparenti,
messi a disposizione di Regioni e operatori per pianificare in modo
efficiente lo sviluppo delle fonti rinnovabili, nel rispetto del territorio
e delle comunità locali
La Piattaforma delle Aree Idonee (PAI), in versione pubblica, è il nuovo
strumento digitale per sostenere Regioni e Province Autonome nella
pianificazione territoriale legata allo sviluppo delle fonti rinnovabili:
basata su una prima mappatura del potenziale nazionale, consente di
individuare le aree potenzialmente disponibili per l’installazione di nuovi
impianti a fonti rinnovabili.
Le zone di accelerazione, invece, previste dalla direttiva REDIII, devono
essere individuate dai Piani regionali sulla base della mappatura fatta dal
GSE. Le regioni hanno tempo 30 giorni, dalla data di pubblicazione della
mappa, per segnalare eventuali disallineamenti cartografici. Il termine del
31 agosto 2025 per presentare per proposte di Piano per la VAS serve per
rispettare il termine di conclusione del procedimento di adozione del
documento finale, fissato al 21 febbraio 2026. Traguardi fissati dal Pnrr e
quindi molto rigidi.
Sono previste le seguenti semplificazioni:
a) Le procedure di rilascio delle autorizzazioni nelle zone di
accelerazione non devono durare più di 12 mesi per i progetti in materia di
energia rinnovabile. Tale limite è innalzato a due anni nel caso di
progetti in materia di energie rinnovabili off-shore. Gli Stati hanno
altresì la possibilità di prorogare tali termini di sei mesi in ragione di
giustificate circostanze straordinarie.
b) I termini sono ulteriormente ridotti a sei mesi in caso di procedure di
revisione della potenza degli impianti a FER o per i nuovi impianti di
potenza elettrica inferiore a 150 kW. II termine è innalzato a 12 mesi nel
caso in cui progetti riguardino I’energia eolica off-shore, anche in questo
caso gli Stati
possono prorogare tali termini rispettivamente di tre e sei mesi in ragione
di giustificate circostanze straordinarie.
I dati aggiornati dal Gse a marzo scorso sulle Cer (Comunità energetiche
rinnovabili) sono poco incoraggianti, considerando che *il Mezzogiorno
ospita solo il 30% di questa realtà*, con le sue 62 Cer attive, 84 impianti
collegati per una potenza di 5,9 MW e 494 utenze servite. Così Marisol
Cestari, legale rappresentante della CER Moliterno “Energia del Sole”,
dirigente del Gruppo Cestari, che attraverso proprie società specializzate
in Italia e all’estero opera, con base operativa a Moliterno, nel settore
della produzione elettrica da fonti rinnovabili, realizzando impianti
ecocompatibili e valutando gli impatti ambientali e sociali connessi
all’implementazione di tecnologie alimentate da fonti alternative
di energia, impegnato a promuovere le Cer soprattutto al Sud. Adesso con i
nuovi strumenti disponibili – aggiunge – si punta ad accrescere Cer e
rinnovabili in tutto il Mezzogiorno.