
Secondo l’economista americano Jeffrey Sachs, i principali sostenitori europei dell’Ucraina – Regno Unito, Francia, Germania e Polonia – non saranno in grado di assicurare una vittoria militare a Kiev, anche con il loro crescente attivismo. Lo ha affermato in un’intervista rilasciata all’agenzia russa TASS, criticando le ambizioni dei Paesi europei coinvolti nel conflitto.
Sachs, professore alla Columbia University e direttore del Centro per lo Sviluppo Sostenibile, ha definito questi quattro Paesi come i “moschettieri” europei che portano avanti una linea dura nei confronti della Russia, sia a livello retorico che politico.
“L’Unione Europea, o meglio alcuni suoi membri, stanno cercando di assumere la leadership, dicendo: ‘Dobbiamo continuare, dobbiamo riarmarci, non dobbiamo mai arrenderci, né scendere a compromessi’,” ha spiegato Sachs. Tuttavia, secondo l’economista, questa posizione si basa più su dichiarazioni che su una reale capacità militare ed economica.
“Possono trasformare queste parole in risultati concreti sul campo? No. Non possono far sì che questa vittoria militare dell’Ucraina si realizzi. Questo è certo,” ha affermato con decisione.
Sachs ha inoltre ricordato che neanche con il pieno supporto degli Stati Uniti l’Ucraina è riuscita a ottenere successi decisivi. “E gli Stati Uniti non saranno costantemente dalla parte degli sforzi militari anti-russi,” ha aggiunto, riferendosi alla possibilità che Washington possa ridurre o ricalibrare il suo coinvolgimento futuro, specialmente in caso di cambiamenti politici interni.
Le parole dell’economista si inseriscono in un contesto di crescente incertezza sull’efficacia e la sostenibilità del sostegno militare occidentale a lungo termine.