
(AGENPARL) – Fri 30 May 2025 COMUNICATO STAMPA
Incentivare e promuovere l’affido familiare: una formula vincente per i
comuni e per i minori fuori famiglia
Ai.Bi. Amici dei Bambini da sempre incentiva il ricorso all’affido per i minori fuori famiglia. Ora,
presenta un progetto che permette di coniugare il diritto dei minori a crescere in un contesto
familiare con la concreta possibilità di enti e comuni di risparmiare dal punto di vista economico
Mezzano di San Giuliano Milanese – 30 maggio 2025
Secondo gli ultimi dati (al 31 dicembre del 2023) del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali,
in Italia ci sono 30.936 minori fuori famiglia (esclusi i Minori Stranieri Non Accompagnati) che
vivono per almeno 5 notti a settimana in comunità residenziali o all’interno di famiglie affidatarie.
Un dato in linea con quello dell’anno precedente.
Di questi 30mila, i minorenni in affidamento familiare, secondo i dati SIOSS (Sistema informativo
dell’offerta dei servizi sociali), sono 12.632, ma salgono a 15.006 se si considerano tutte le forme
di affidamento familiare, anche con modalità inferiori alle 5 notti di permanenza in famiglia.
Senza complicare troppo i conti: meno della metà dei minori fuori famiglia può contare su una
famiglia affidataria, mentre la maggioranza di loro è collocata all’interno delle comunità.
Ai.Bi. Amici dei Bambini, realtà da oltre 40 anni impegnata nella tutela dei diritti dei minori anche
attraverso l’attività di accoglienza e affido familiare, ha sempre sottolineato come il fatto di poter
vivere in una famiglia sia senza dubbio la soluzione migliore, creando le condizioni ideali per la
formazione di comunità integrate e inclusive.
Affido familiare: una questione anche economica
Il vantaggio di un’accoglienza affidataria rispetto a quella residenziale è evidente anche dal punto
di vista economico: sommando tutti i costi (personale, affitto o mutuo strutture, trasporti, spese
varie, utenze, imposte, assicurazioni…) la spesa media giornaliera per ogni minore accolto in
comunità educativa va da 125 a 150 euro. Calcolatrice alla mano, sarebbero da 3.750 a 4.500 euro
al mese, e anche se sappiamo che le rette si attestano su valori più bassi, è impossibile scendere al
di sotto dei 3.000 euro al mese per assicurare ai ragazzi le cure strettamente necessarie.
Di contro, nel caso dell’affido il rimborso medio da prevedere per le famiglie è di soli 450 euro
mensili.
Dai dati appare evidente come sia conveniente per gli enti locali, anche dal punto di vista
economico, incentivare il ricorso all’affido familiare piuttosto che alle strutture di accoglienza.
Soluzione che tra l’altro, come accennato inizialmente, permette una migliore integrazione dei
minori accolti all’interno delle comunità e una crescita personale più armonica e positiva, potendo
sperimentare quell’affetto e quella “quotidianità” che solo una famiglia è in grado di dare.
La proposta di Ai.Bi. per i comuni
Tutto questo, per trasformarsi da belle intenzioni a soluzioni pratiche, necessità, però, non solo di
un’apertura da parte degli enti pubblici, ma anche dalla presenza di più famiglie e single aperti
all’accoglienza affidataria.
La proposta di Ai.Bi., già messa positivamente in pratica in diversi territori, punta proprio a unire
queste necessità, proponendo ai Comuni momenti per sensibilizzare la comunità rispetto
all’affido familiare e, successivamente, formare le persone che decidono di intraprendere questo
percorso.
Più nello specifico, gli obiettivi di Ai.Bi. sono di diffondere una cultura dell’accoglienza a livello di
cittadinanza, aumentando la consapevolezza sulla condizione dei minori fuori famiglie, su affido e
adozione; informare la cittadinanza e singoli target (famiglie, insegnanti, istituzioni…) sull’istituto
dell’affido familiare nelle sue varie tipologie.
La proposta si articola in differenti attività organizzate con modalità e strumenti diversi,
utilizzando canali formali e informali di comunicazione (sia off line, sia on line) e diversificando nel
tempo le proposte di promozione.
Momento fondamentale dell’attività di sensibilizzazione, informazione e formazione è l’incontro
informativo, dedicato alle famiglie e ai single che intendono approfondire l’accoglienza. Nel corso
dell’informativo è prevista la testimonianza di una famiglia affidataria che, portando la propria
esperienza, mette in evidenza le motivazioni e le componenti pratiche ed emotive che entrano in
gioco nell’accoglienza affidataria.
Ai.Bi. Amici dei Bambini – ETS
Ai.Bi. Amici dei Bambini è un movimento di famiglie che dal 1986 opera in Italia e in oltre 30 Paesi del
mondo (in Europa dell’Est, America, Africa e Asia) per dare a ogni bambino abbandonato una famiglia e
garantire il suo diritto a essere figlio. Ogni giorno, in tutto il mondo, Amici dei Bambini lotta per
combattere l’emergenza abbandono: una vera e propria emergenza umanitaria che, a differenza di fame,
malattia e guerre, presenti principalmente nei Paesi in via di sviluppo, è comune a tutti i Paesi del mondo
con dimensioni sempre più allarmanti. Secondo una stima basata su un report di Unicef di qualche anno fa,
sono almeno 200 milioni i bambini abbandonati nel mondo. In Italia, i minori “fuori famiglia” sono oltre
30mila. Amici dei Bambini interviene laddove si manifesta l’abbandono: negli orfanotrofi, negli istituti, nei
centri di assistenza… in tutte quelle realtà in cui l’assistenza permette loro di “sopravvivere”, ma non di
vivere pienamente, perché manca l’amore di una famiglia che faccia sentire davvero “figli”.
http://www.aibi.it
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Ufficio Stampa Ai.Bi. Amici dei Bambini
Francesco Elli