
(AGENPARL) – Sun 25 May 2025 Comunicato stampa del 23/05/2025 del Garante dei disabili della Regione
Campania, l’avv. Paolo Colombo
Rapporto Istat: aumenta la rinuncia alle prestazioni sanitarie, principale
criticità le liste d’attesa.
Secondo il Rapporto annuale Istat, nel 2024 circa una persona su 10 ha
rinunciato a visite o esami specialistici, principalmente a causa delle lunghe
liste di attesa o per motivi economici. In caso di liste d’attesa eccessivamente
lunghe occorre sapere come agire. Il Decreto sulle liste d’attesa ha infatti
disposto importanti novità per quanto concerne la tematica: l’istituzione di una
piattaforma nazionale in grado di operare in sinergia con quelle regionali, il
controllo costante sul rispetto dei tempi previsti nelle varie realtà regionali,
l’adeguamento del sistema di prenotazione delle prestazioni sanitarie,
l’aumento delle assunzioni nel SSN, il potenziamento dell’offerta assistenziale
in relazione alle visite diagnostiche e specialistiche con possibilità di
svolgimento anche nei giorni di sabato e domenica, l’ulteriore divieto di
bloccare o chiudere le liste d’attesa e possibilità di sanzioni.
La nuova piattaforma nazionale delle liste di attesa avrà l’obiettivo di
realizzare l’interoperabilità con le piattaforme delle liste di attesa relative a
ciascuna regione e provincia autonoma, in modo da consentire la visibilità
dell’offerta sia per il sistema pubblico che privato accreditato. Tale piattaforma
avrà inoltre l’obiettivo di monitorare costantemente le prestazioni in lista
d’attesa sul territorio nazionale, orientando la programmazione dell’offerta
attraverso la verifica puntuale e aggiornata delle agende disponibili, delle
agende accessibili alla prenotazione da Cup (agende pubbliche) e da percorsi
interni (agende esclusive per Pdta, follow-up e controlli), consentendo inoltre
il monitoraggio dei tempi d’attesa per classi di priorità nel rispetto dei Rao e
dei principi di appropriatezza prescrittiva.
Il decreto prevede che gli erogatori pubblici e gli erogatori privati accreditati
ospedalieri e ambulatoriali afferiscano al Centro unico di prenotazione (Cup),
che è unico a livello regionale o infra-regionale. All’interno di esso gli
erogatori pubblici e privati accreditati ospedalieri e ambulatoriali devono
garantire la piena trasparenza delle agende in ordine alle prenotazioni
effettuate e ai relativi posti a disposizione per le singole prestazioni sanitarie.
Oltre alla centralizzazione delle agende è stato attivato un sistema di
remind/disdetta della prenotazione per ricordare all’assistito la data di
erogazione della stessa e consentirgli di confermare o cancellare la
prenotazione almeno nei due giorni lavorativi antecedenti, anche in modalità
da remoto. Nel caso in cui il paziente non si presenti senza giustificata
disdetta, salvo casi di forza maggiore e impossibilità sopravvenuta, potrebbe
essere tenuto al pagamento della quota ordinaria di partecipazione al costo,
anche se fosse esente, nella misura prevista per gli assistiti appartenenti alla
fascia di reddito più bassa.
Il nuovo decreto ribadisce all’art. 3, comma 9, l’assoluto divieto per le aziende
sanitarie e ospedaliere di sospendere o chiudere le attività di prenotazione. Se i
tempi previsti dalle classi di priorità individuate nel PNGLA 2019-2021 non
possono essere rispettati, le direzioni generali aziendali devono garantire
l’erogazione delle prestazioni richieste attraverso l’utilizzo dell’attività liberoprofessionale intramuraria o del sistema privato accreditato. I direttori generali
delle aziende sanitarie hanno l’obbligo di vigilare sul rispetto della
disposizione, soprattutto ai fini dell’azione disciplinare e di responsabilità
erariale nei confronti dei soggetti a cui sia imputabile la mancata erogazione
della prestazione nei confronti dell’assistito.
Il rispetto dei tempi di attesa va garantito per tutte le prestazioni erogate dal
SSN e dalla sanità regionale pubblica. Il Ministero, in tale ottica, tiene sotto
controllo particolare (con un esteso e costante monitoraggio) alcune
prestazioni di specialistica ambulatoriale (69 in totale, divise in 14 visite e 55
esami strumentali) e altre in regime di ricovero (17 in totale) per garantire
l’aderenza alle indicazioni di attesa massima.
Il Medico prescrittore, sia esso di base o specialista, per le prime visite e prime
prestazioni strumentali ambulatoriali, deve sempre indicare una delle quattro
classi di priorità:
U – con attesa massima 72 ore;
B – con attesa massima 10gg;
D – con attesa massima 30gg per le visite e 60gg per gli esami diagnostici;
P – con attesa massima 120gg
Per i ricoveri, innanzitutto, l’inserimento in lista d’attesa deve essere effettuato
tramite procedura informatizzata. Al momento dell’inserimento in lista
d’attesa, al cittadino devono essere comunicate le informazioni sul suo
ricovero, sulla classe di priorità e sui tempi massimi di attesa. Il cittadino può,
inoltre, chiedere alla Direzione Sanitaria o Direzione Medica ospedaliera di
prendere visione della sua posizione in lista d’attesa, anche successivamente
all’inserimento. Per i ricoveri sono previste quattro classi di priorità, che
corrispondono ad altrettante attese massime:
A – con attesa massima 30gg;
B – con attesa massima 60 gg;
C – con attesa massima 180gg;
D – con attesa massima 12 mesi.
Una delle indicazioni del nuovo PNGLA (al punto 13) è relativa alle visite di
controllo e disciplina che le strutture che hanno in carico il paziente devono
provvedere anche alla prenotazione delle necessarie prestazioni di controllo, in
un sistema integrato di CUP che eviti le sovrapposizioni e miri a rispettare le
priorità e le esigenze cliniche
Quando ci si trova di fronte ad una lista bloccata suggeriamo di:
1. Segnalare il fatto inviando tramite comunicazione ufficiale alla Direzione
Generale dell’Azienda Sanitaria, all’Assessorato alla Sanità della Regione;
2. Chiamare il CUP per conoscere quali altre strutture possono erogare la
prestazione.
In caso di superamento dei tempi massimi per visite o esami, suggeriamo di
inviare la richiesta all’azienda sanitaria di riferimento per chiedere
l’individuazione della struttura pubblica o convenzionata in grado di erogare la
prestazione di diagnostica o specialistica entro i tempi massimi stabiliti o
autorizzare la prestazione in intramoenia senza oneri aggiuntivi oltre al ticket.
È bene inserirsi comunque in lista d’attesa, anche se non sono rispettate le
condizioni di prescrizione, proprio per dimostrare l’impossibilità di ottenere il
diritto quando si contatterà la ASL successivamente.
Nel caso in cui l’azienda sanitaria locale non rispetti i tempi previsti per la
visita e/o esame specialistico asserendo che non c’è disponibilità e non viene
fornita l’alternativa intramuraria, ciò che suggeriamo di fare è di inviare una
richiesta via PEC per chiedere all’azienda sanitaria locale l’attivazione del
“Percorso Tutela” previsto ai sensi dell’art. 3, comma 13, del D.lgs. n.
124/1998, nel quale si prevede il diritto per il cittadino ad ottenere la
prestazione in regime di attività libero-professionale intramuraria.
Nel caso di tempi eccessivi per le visite di controllo, invece, si consiglia di
inviare una richiesta all’azienda sanitaria o all’azienda ospedaliera di
riferimento per chiedere che, in ottemperanza del nuovo decreto sulle liste
d’attesa venga riconosciuta la possibilità di continuare a essere seguiti nel
percorso di monitoraggio iniziato con gli specialisti della struttura, in modo da
continuare a essere seguiti nel percorso di cura.
Nel caso di superamento dei tempi massimi per gli interventi chirurgici è
consigliato inviare una richiesta all’azienda sanitaria di riferimento o
all’azienda ospedaliera per chiedere il rispetto dei tempi massimi previsti e
l’erogazione della prestazione.
Se si decide di recarsi solo ed esclusivamente in una struttura, ma altre
strutture nella ASL sono in grado di erogare quella stessa prestazione nel
rispetto dei tempi massimi, non ci sono alternative: è necessario attendere il
proprio turno. Il consiglio è quello di contattare sempre il CUP al fine di
individuare la struttura che eroghi la prestazione nel minor tempo possibile
oppure parlarne con il medico per valutare se le attese sono compatibili con le
proprie necessità.
Il dettaglio delle prestazioni individuate dal Piano Nazionale e le modalità di
erogazione dei servizi possono essere visionati nella sezione apposita del sito
web del Ministero della Salute, dove è contenuto il testo del nuovo PNGLA.
Per le disposizioni regionali è possibile consultare il sito web della Regione di
appartenenza o rivolgersi all’Ufficio Relazioni con il Pubblico della ASL.
Napoli, 23/05/2025
Il Garante dei disabili
Avv. Paolo Colombo