
(AGENPARL) – Fri 23 May 2025 Grande successo per il Sanremo Green Festival 2025 (photogallery ) che si è
svolto questa mattina al Teatro del Casinò di Sanremo, organizzato da
Confartigianato Imperia e ANCOS con il contributo di Unoenergy. L’evento,
condotto da Maurilio Giordana e arricchito dai momenti musicali del pianista
Massimo D’Alessio, ha visto alternarsi voci autorevoli del mondo scientifico,
istituzionale e imprenditoriale per dimostrare come la sostenibilità
rappresenti oggi una straordinaria opportunità di crescita economica e
occupazionale.
I saluti istituzionali sono stati portati dall’Assessore al
Turismo di Sanremo Alessandro Sindoni, che ha sottolineato come “stiamo
lavorando per rafforzare le sinergie con Tethys” e ha illustrato la
visione di “Sanremo città sempre più verde” attraverso un ambizioso
piano del verde, affermando che “Sanremo può diventare laboratorio di
innovazione verde e turistica” e auspicando che “questo convegno
possa ispirare nuovi progetti e una visione condivisa”.
È intervenuta anche l’Assessore all’Ambiente Ester Moscato,
che ha evidenziato l’importanza della “trasformazione di rifiuti in
risorse” e il ruolo delle “associazioni come vero motore di
evoluzione”, sottolineando la necessità di “essere protagonisti
attivi dei cambiamenti”.
Giovanni Manuguerra, Console del Mare di Sanremo, ha
affrontato il tema della cittadinanza attiva nella cura dell’ambiente,
presentando dati allarmanti sui rifiuti non biodegradabili e in particolare sui
15 miliardi di mozziconi di sigaretta dispersi ogni anno in Italia, di cui il
25% finisce in mare impiegando 8-10 anni per degradarsi, e ha illustrato la
pratica del plogging come strumento di raccolta di plastiche e rifiuti
abbandonati.
Particolarmente apprezzato l’intervento di Sabina Airoldi,
Coordinatore scientifico dell’Istituto Tethys, che ha portato la sua esperienza
trentennale nel Santuario Pelagos presentando “i cetacei dei nostri
mari” come “bioingegneri dei nostri mari” di cui è fondamentale
“capire il loro ruolo e quanto sia importante tutelarli e preservarli”.
Airoldi ha spiegato che “davanti a Sanremo abbiamo 8 specie di cetacei tra
cui due giganti: la balenottera comune che può raggiungere i 20 metri di
lunghezza e il capodoglio, lo straordinario Moby Dick”, precisando che
sono “tutti qui nel Santuario Pelagos” anche se “5 sono a
rischio di estinzione”. Ha ricordato che il Santuario Pelagos è “un
accordo Francia Italia Monaco di 90mila km quadrati, ideato da noi di Tethys
alla fine degli anni 80” in un’area ricca di fitoplancton e alghe
“alla base di tutta la catena trofica”. La ricercatrice ha illustrato
l’attività di monitoraggio con 21 tag satellitari per seguire i movimenti delle
balene, che in primavera si spostano a Lampedusa e nel Golfo del Leone per poi
tornare a nutrirsi di piccoli gamberetti, e ha descritto gli 80 capodogli
presenti nel mare locale, “animali dall’intelligenza straordinaria”
che vivono in gruppi familiari dove “le femmine stanno tutte insieme
mentre i maschi diventano animali solitari” nutrendosi di calamari a
500-600 metri di profondità. Airoldi ha evidenziato i principali pericoli per i
cetacei: le 9.000 imbarcazioni presenti nell’area con un traffico che
“raddoppia ogni 17 anni”, causando “inquinamento acustico,
chimico e collisioni” per animali che “vivono con i suoni”,
precisando che “le collisioni con le grandi navi rappresentano la più
importante causa di morte” e che “l’80% degli scontri avvengono nel
Santuario Pelagos”. Ha spiegato che “studiamo i cetacei per sapere
come sta lo stato del mare” perché “se proteggiamo i cetacei
proteggiamo l’ecosistema”, presentando un innovativo progetto di raccolta
delle feci dei cetacei, “sostanze estremamente fertilizzanti” per
comprendere la loro importanza nella crescita del fitoplancton, ricordando che
“il 52% dell’ossigeno prodotto proviene dagli oceani” e che “il
mare è la nostra più grande riserva di ossigeno”. I numeri dell’attività
di avvistamento cetacei delle 3 motonavi che lo propongono a Sanremo come
attività escursionistica e turistica parlano di 23.000 passeggeri, 616
avvistamenti e 140 escursioni.
La sezione del convegno dedicata alla gestione ambientale ha
visto l’intervento dell’ingegnere Daniele Gizzi, Presidente dell’Albo Nazionale
Gestori Ambientali, che ha illustrato “il ruolo della Pubblica
Amministrazione nello sviluppo sostenibile” con una spiegazione
dettagliata del sistema RENTRI per la tracciabilità dei rifiuti.
Davide Bianchi, Responsabile operativo di Amaie Energia e
Servizi, ha evidenziato come “la raccolta differenziata comporti un
ritorno energetico e anche economico”, sottolineando che “il lavoro
di 300 colleghi sul territorio è importante ma è ancora più importante che tutti
differenzino correttamente”.
Grande attenzione hanno riscosso gli interventi sulla
finanza sostenibile. La professoressa Eugenia Macchiavello, docente di Diritto
dell’economia all’Università di Genova e co-responsabile del Jean Monnet Centre
of Excellence EUSFiL, ha illustrato l’evoluzione della finanza sostenibile
spiegando il ruolo dei “fondi di investimento che investono in imprese
sostenibili” e dei “fondi che cercano un impatto, una prova
tangibile”, citando tra questi i green bond per un “impatto positivo
di tipo ambientale” e i “fondi che investono in imprese non
sostenibili affinché cambino”, evidenziando come “l’Unione Europea si
sta muovendo per orientare le risorse dei mercati finanziari verso la
sostenibilità”.
Stefano Piserà, ricercatore in finanza applicata e docente
di Corporate Finance all’Università Statale di Milano, ha dimostrato
“l’impatto economico della sostenibilità” affermando che
“l’obiettivo dell’impresa non deve scegliere tra profitto e principi
etici” ma che “solo puntando a principi etici si potranno generare
profitti”, spiegando come sia necessario “rendere gli investitori
coscienti di come gli investimenti rispettino certi principi” perché
“conviene a chi fa sostenibilità” attraverso “effetti sul
rendimento finanziario, minore rischio finanziario e migliore accesso al
credito per il cliente”.
Le testimonianze concrete sono arrivate da Stefania Bonetto
di Moda Circolare, che “da oltre 10 anni compra quasi esclusivamente abiti
di seconda mano” attraverso un “progetto con cui trova, ricerca e rimette
in circolo abiti di qualità, recuperandoli o sistemandoli per dare
un’alternativa alla fast fashion che è poco etica” perché “fast
fashion significa inquinamento e sfruttamento”, e da Joseph Meineri di
Confartigianato Cuneo che ha illustrato i progetti delle Comunità energetiche
rinnovabili.
Le conclusioni sono state affidate a Barbara Biale,
Segretario generale di Confartigianato Imperia, che ha ribadito l’impegno
dell’associazione per la promozione di una cultura della sostenibilità come
modello di sviluppo per le imprese e per il territorio.