
(AGENPARL) – Thu 22 May 2025 Gaza, Barbera(Prc): “Tajani ci accusa di indossare la kefiah. Meglio questo
che la complicità con un genocidio”
“Apprendiamo con una punta di amara ironia le parole del ministro Tajani,
che dall’alto della sua diplomazia da Grand Hotel accusa le opposizioni di
preferire la kefiah all’azione concreta. Vogliamo rassicurarlo: indossiamo
la kefiah con orgoglio, perché è il simbolo della resistenza di un popolo
sotto occupazione, e manifestiamo perché qualcuno in questo Paese deve
ancora avere una coscienza. È difficile ottenere risultati concreti – ci
dice Tajani – ma per la Meloni e la sua allegra comitiva sembra invece
facilissimo votare contro ogni risoluzione ONU che chieda la fine del
massacro, vendere armi a Israele, e accodarsi senza fiatare alle direttive
atlantiche, anche quando queste giustificano un genocidio trasmesso in
diretta mondiale.Ci viene detto che sono stati portati alcuni bambini
palestinesi negli ospedali italiani. Bene. Ma non basta curare dieci
bambini se si lasciano bombardare migliaia di altri. Non basta inviare
qualche camion con pacchi di pasta mentre si sostiene politicamente e
militarmente chi bombarda ospedali, scuole, campi profughi e distrugge ogni
giorno il diritto internazionale.Caro Tajani, non siamo noi a essere
complici del genocidio, ma voi, che:avete continuato l’invio di armi ad
Israele anche dopo le denunce dell’ONU; che avete coperto con il silenzio i
crimini di guerra documentati a Gaza; che avete appoggiato in tutte le sedi
internazionali le azioni del governo Netanyahu, uno dei più estremisti
della storia d’Israele; che avete criminalizzato la solidarietà con il
popolo palestinese, trattandola come se fosse apologia di terrorismo.
Invece di offenderci perché manifestiamo, Tajani dovrebbe chiedersi come
mai un intero popolo – quello italiano – debba assistere al genocidio in
Palestina con le mani legate, mentre il suo governo partecipa attivamente
all’assassinio di un’intera popolazione. È vero, ministro: manifestare con
la kefiah non ferma i missili. Ma fa più per la pace una piazza indignata
che un governo inginocchiato davanti ai carnefici”.
Lo dichiara giovanni BArbera della Direzione nazionale di Rifondazione
Comunista.