
Il Primo Ministro del Governo di Unità Nazionale, Abdul Hamid Dabaiba, ha ribadito che la visione dello Stato libico si fonda sull’eliminazione di tutte le formazioni armate che non rientrano nell’esercito e nelle forze di polizia ufficiali. “Non ci sarà Stato civile stabile senza istituzioni legittime che esercitino il monopolio della forza”, ha affermato durante l’incontro di lunedì con una delegazione di ambasciatori europei.
All’incontro, svoltosi a Tripoli, hanno partecipato l’ambasciatore dell’Unione Europea, l’ambasciatore italiano, quello britannico, l’ambasciatore greco e il vice ambasciatore francese. Il colloquio ha avuto al centro le recenti tensioni nella capitale e le misure da adottare per rafforzare lo stato di diritto.
Dabaiba ha espresso apprezzamento per il sostegno dei Paesi europei alle indagini condotte dalla Corte penale internazionale, sottolineando che la cooperazione con la giustizia internazionale rappresenta un pilastro fondamentale dell’azione del governo contro l’impunità e per la tutela dei diritti dei cittadini.
Il capo del governo ha denunciato le gravi violazioni commesse da alcune milizie, tra cui omicidi, rapimenti, torture ed estorsioni, chiedendo il supporto della comunità internazionale affinché i responsabili siano perseguiti e consegnati alla giustizia.
Durante l’incontro è stato inoltre discusso il pericoloso ruolo svolto da determinati gruppi armati nel favorire reti criminali, in particolare quelle legate alla tratta di esseri umani e all’immigrazione clandestina. Dabaiba ha sottolineato l’urgenza di una risposta più ferma da parte dei partner internazionali per smantellare questi collegamenti.
Infine, è stata affrontata la necessità di rafforzare la cooperazione tra la Libia e l’Unione Europea, con l’obiettivo di rilanciare i programmi congiunti a sostegno della stabilità, dello sviluppo istituzionale e della gestione dell’immigrazione irregolare.